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Pirateria: il 29 aprile il Ddl francese tornerà all’esame dell’Assemblea

Francia


Il testo di legge sulla pirateria, respinto dai deputati lo scorso 9 aprile, tornerà all’esame dell’Assemblea il prossimo 29 aprile. La notizia è stata data dal presidente del gruppo UMP, Jean-François Copé, a margine della conferenza dei presidenti che ha fissato l’ordine del giorno dell’Assemblea.

“Ci riuniremo in commissione il 27 , ha informato Copé, e successivamente si discuterà nuovamente il testo di legge al rientro dalle vacanze dei parlamentari che durerà fino al 28 aprile.

Aggiungendo che il 29 verrà riscritto in sede di seconda lettura il testo sul diritto d’autore e la protezione dal downloading illegale.

 

L’adozione del Disegno di Legge francese sulla pirateria “è ritardata solo di qualche settimana“, è stato il commento di Roger Karoutchi lo scorso 9 aprile, dopo il voto negativo dell’Assemblea nazionale.

La procedura “non si blocca“, ha detto ancora il Segretario di Stato responsabile delle Relazioni col Parlamento, e il testo tornerà all’esame dei deputati subito dopo le vacanze di Pasqua.

 

Karoutchi ha accusato la sinistra di “atti di pirateria“, con comportamenti che ostacolano la libera discussione dei parlamentari “snaturando il dibattito e il voto”

“Si tratta di un colpo basso alla produzione, un colpo basso agli artisti francesi. E un modo di discutere e votare totalmente aberrante e indegno di un Parlamento e di una Repubblica”.

 

La maggioranza dei deputati ha, infatti, respinto il progetto di legge ‘protezione dei diritti su internet’ uscito dalla Commissione mista paritaria.

Il risultato è stato di 21 voti contrari e 15 favorevoli, ha fatto sapere il presidente di seduta all’Assemblea, Alain Neri.

Jean Dionis du Sejour (Nuovo Centro) e Nicolas Dupont-Aignan (ex Ump) hanno alzato la mano contro il testo, insieme a deputati dell’opposizione.

 

Dionis du Sejour, come altri deputati della maggioranza, ha protestato in particolare contro l’inasprimento del testo da parte della Commissione mista paritaria su pressione del Senato.

La disposizione centrale del progetto di legge, voluta dal presidente Nicolas Sarkozy, prevedeva di sanzionare il download illegale con un taglio dell’accesso a internet tra i due mesi e un anno.

 

La Commissione aveva, infatti, stabilito che gli utenti colpevoli dovevano continuare a pagare l’abbonamento a internet anche se privati della connessione. L’organo aveva così deciso di non accogliere l’emendamento votato all’unanimità dai deputati, contro il parere del governo, che prevedeva l’esonero dal pagamento dell’abbonamento durante il periodo di sospensione della linea internet, perché questo avrebbe apportato un danno ai service provider.

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