France Télécom ottiene il controllo di Mobinil. Intanto Corte Ue conferma multa di 10,35 mln per abuso di posizione dominante

di Alessandra Talarico |

Francia


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Il gruppo egiziano Orascom Telecom dovrà vendere la propria quota nella holding Mobinil a France Télécom, che potrà così prendere il controllo del primo operatore mobile egiziano.

Lo ha stabilito la Corte Internazionale di arbitrato della camera di Commercio, interpellata nell’agosto del 2007 da Orascom, che chiedeva alla corte di intervenire per ottenere il trasferimento della azioni detenute da France Télécom in Mobinil, equivalenti al 71,25% del capitale.

 

La corte ha però rigettato la richiesta di Orascom, condannando inoltre la società a cedere la sua partecipazione del 28,75% in Mobinil a France Télécom entro il 10 aprile a un prezzo di circa 530 milioni di euro. Montante che conferisce all’operatore un valore di 1,8 miliardi di euro, contro una capitalizzazione di Borsa di 1 miliardo di euro.

 

La holding Mobinil controlla il 51% di ECMS, operatore mobile che commercializza i propri prodotti col marchio Mobinil.

 

L’operatore storico francese, da canto suo, stima che il possesso del 100% di Mobinil dovrebbe apportare 360 milioni di euro di fatturato e 165 milioni di Ebitda supplementari all’anno, sulla base dei risultati 2008, e avere un effetto positivo in termini di generazione di cash flow organico.

Mobinil contava 20 milioni di clienti al 31 dicembre 2008 e ha registrato una crescita del fatturato del 21% a 1,32 miliardi di euro.

 

Prima di questa ‘vittoria’, però, France Télécom aveva incassato una sonora sconfitta: la Gorte di Giustizia Ue ha infatti confermato la multa di 10,35 milioni di euro inflitta all’operatore per abuso di posizione dominante sul mercato dell’accesso a internet.

 

La questione ha origine nel 2001, quando France Télécom nel settore dei servizi di accesso a Internet tramite la Wanadoo Interactive SA (WIN).

Secondo la Commissione, che aveva condotto un’indagine sulla fornitura di servizi relativi all’accesso alla rete locale e all’utilizzazione della rete locale residenziale, i prezzi praticati da WIN per i suoi servizi eXtense e Wanadoo ADSL avevano un “natura predatoria, poiché non avevano consentito a quest’ultima di coprire né i suoi costi variabili sino all’agosto 2001, né quelli totali fra tale data e l’ottobre 2002, e poiché il loro importo era stato stabilito nell’ambito di un disegno diretto ad appropriarsi prioritariamente del mercato dell’accesso ad Internet ad alta velocità in una fase importante del suo sviluppo”.

 

La Commissione ha quindi stabilito che il comportamento di WIN costituisse di fatto un abuso di posizione dominante e il 16 luglio 2003 ha inflitto un’ammenda pari a 10,35 milioni di euro.

 

Anche il Tribunale di primo grado, il 30 gennaio 2007, ha respinto il ricorso d’annullamento avanzato dalla società francese, dando ragione alla Commissione, ma France Télécom non si è data per vinta e ha impugnato la sentenza del Tribunale dinanzi alla Corte di giustizia, che però ha confermato la posizione della Commissione e del tribunale di primo grado.