Pirateria: passa in Assemblea la norma che prevede il ‘taglio’ della connessione per chi scarica illegalmente

di Raffaella Natale |

Francia


Downloading illegale

Sospensione dell’abbonamento a internet da due mesi a un anno per chi scarica file illegalmente: l’Assemblea Nazionale ha approvato il tanto contestato progetto di legge contro la pirateria sul web di film e musica in Francia.
I recidivi – cioè coloro che dopo un anno dai primi avvertimenti con l’invio di una mail e di una raccomandata a domicilio continuano a scaricare illegalmente da internet – verranno sanzionati con l’interruzione, per una durata variabile, dell’accesso a internet.

L’intervento sospensivo sarà deciso da un organismo amministrativo, istituito con la nuova legge, l’Alta Autorità per la Protezione del Copyright su Internet (HADOPI), nella quale confluiranno alcuni importanti poteri attualmente spettanti all’autorità giudiziaria e al CNIL (Commissione nazionale dell’informatica e delle libertà).

I deputati hanno inoltre approvato una disposizione che esonera da sanzioni coloro che scaricano illegalmente contenuti da internet i cui aventi diritto risiedono in paradisi fiscali.

Dopo l’approvazione all’Assemblea Nazionale, la legge dovrà essere riesaminata da una commissione composta da deputati e senatori prima del varo definitivo. Dopo dovrà pronunciarsi il Consiglio costituzionale sulla liceità di tagliare una linea internet con un semplice atto amministrativo.

Inoltre, il Parlamento Ue vorrebbe iscrivere internet tra i “diritti fondamentali” dei cittadini e se così sarà la legge francese diventerà inapplicabile.

La Ue ha preso le distanze dalla Francia. Nell’ambito della riforma del pacchetto telecom, ha ribadito che gli utenti internet devono essere in grado di accedere a qualsiasi contenuto, con qualsiasi dispositivo, mantenendo però intatta la facoltà per gli operatori di utilizzare sistemi di gestione del traffico.
Necessaria, infine, l’autorizzazione della competente autorità giudiziaria per limitare la connessione degli utenti che scaricano o condividono in rete materiale protetto da copyright.
Niente caccia ai downloaders, dunque, come vuole la Francia, che potrà adesso bloccare la connessione degli utenti recidivi.

La nuova legge dovrebbe portare a una riduzione della pirateria del 70-80%, ma ha da subito suscitato forti critiche, innanzitutto per la possibile violazione dei diritti fondamentali per la libertà dei cittadini. Le sanzioni, secondo i detrattori, sarebbero ‘sproporzionate’ e rispondenti a una logica troppo ‘repressiva’, fatta di interdizioni e black-list. La sospensione della connessione internet poi sarebbe oltremodo dannosa per chi vive nelle zone rurali che si vedrebbe privare della linea telefonica.

Sostenitrice del disegno di legge “Creazione e Internet” è il Ministro della Cultura Christine Albanel, che ha molto insistito sull’aspetto “pedagogico” e “dissuasivo” delle disposizioni.

Il Ministro prevede l’invio di almeno 10.000 mail e 3.000 raccomandate al giorno, mentre risulta più difficile intuire quante connessioni verranno bloccate, le prime dovrebbero arrivare nel 2010.

“…Si tratta di mettere la parola fine alla pirateria delle opere culturali su internet, favorendo lo sviluppo dell’offerta legale“, ha spiegato il gruppo Ump che considera il downloading illegale responsabile del crollo del 50% in cinque anni del fatturato del mercato francese della discografia.

Secondo un sondaggio realizzato da TNS Sofres/Logica per Metro, il 37% degli internauti francesi ammette d’aver già scaricato illegalmente o utilizzato contenuti piratati.

Questo testo è la traduzione legislativa degli accordo siglati dall’Eliseo nel novembre 2007 con gli operatori di musica, cinema, audiovisivo e Internet service provider, sulla base del Rapporto realizzato da Denis Olivennes, allora presidente della Fnac.

Per incoraggiare l’offerta legale, il Ministro proporrà di ridurre a 4 mesi lo spazio di tempo tra l’uscita in sala di un film e la sua vendita in Dvd o video on demand (oggi è rispettivamente di 6 e 7 mesi e mezzo).

Ma queste nuove misure non sono condivise dai deputati socialisti. Christian Paul ha spiegato che si tratta di “un attentato alla libertà pubblica e individuale” con l’istituzione di un “sistema senza precedenti di sorveglianza generalizzata di internet”.

Posizione non condivisa dall’Ump che, per voce di Franck Riester, ha commentato: “I socialisti sono caduti in una terribile contraddizione”.

In risposta ai delatori, l’Albanel ha lanciato una campagna di informazione per i parlamentari, che hanno ricevuto tutti i giorni una mail in difesa del testo di legge con le testimonianze da parte degli artisti e professionisti del settore.

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