Digitale terrestre: l’Italia entra nel vivo. Per DGTVi, ‘Ancora alcuni nodi da sciogliere, ma Governo e Agcom pronti a dare le risposte attese’

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A partire dalle prossime settimane, l’Italia entrerà nel vivo dei passaggi al digitale di grandi aree. Dopo lo switch-over di Trento dello scorso mese, già ad aprile a Torino e a maggio a Roma partiranno le campagne informative per il passaggio del Piemonte e del Lazio.

DGTVi (associazione per lo sviluppo del digitale terrestre a cui aderiscono Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Dfree e le associazioni di Tv locali FRT e Aeranticorallo) nell’ultima newsletter ha evidenziato che restano sul terreno alcuni nodi importanti da sciogliere come il rilascio dei diritti d’uso per Valle d’Aosta, Trentino, Alto Adige e Piemonte (le aree per cui è concluso il lavoro di pianificazione) e l’avvio del Lazio e della Campania.

Ammettendo che “Ancora, non c’è chiarezza definitiva sulle risorse finanziarie disponibili per il sostegno alle fasce deboli e la comunicazione”.

Tuttavia, ha sottolineato l’Associazione, “…siamo convinti che il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Agcom sapranno nelle prossime ore fornire quelle risposte che non solo gli operatori – soprattutto in una fase economica contingente che colpisce i soggetti più deboli come le TV locali – ma le istituzioni regionali e, soprattutto, gli utenti attendono. Per un passaggio che confermi e rafforzi le note positive che tutti finora hanno condiviso”.

 

Secondo le ultime stime elaborate da Makno, a gennaio 2009 il numero delle famiglie TDT (ovvero in possesso di almeno un ricevitore TDT nella residenza principale) ha superato la soglia degli 8 milioni (8.013.000). Rispetto al dato di dicembre, si tratta di una crescita di circa 250 mila famiglie.

A gennaio, inoltre, il numero totale dei ricevitori TDT presenti nelle abitazioni principali si avvicina ai 10 milioni, attestandosi a 9.862.000 (+360 mila rispetto a dicembre).

 

Prosegue a gennaio l’accelerazione nelle vendite di ricevitori TDT. Secondo le rilevazioni di GFK, sono stati infatti venduti nel mese circa 660 mila pezzi. Di questi, il 74% circa (489 mila) sono integrati, mentre i rimanenti 170 mila (il 26% del totale) sono Set-Top-Box esterni. Il numero cumulato di ricevitori TDT venduti (dal febbraio 2004) si avvicina così ai 13 milioni, attestandosi a 12.883.000. Di questi, il 58% sono STB esterni, il 42% (circa 5,4 milioni) sono ricevitori integrati.

 

Prosegue la crescita del digitale terrestre, in ascolti e in penetrazione. Sono due i traguardi raggiunti nel febbraio 2009. Il primo riguarda la penetrazione: Auditel stima per la TDT un universo di 17,4 milioni di individui, valore che rappresenta il superamento di un traguardo importante, essere visibili da oltre il 30% della popolazione. Per quanto riguarda gli ascolti, la TDT per la prima volta arriva ad occupare più del 10% del tempo dedicato alla TV, in crescita del 25,9% sul mese precedente e del 78% negli ultimi sei mesi.

 

I primi mesi del 2009 hanno visto il lancio di nuove offerte free e pay sulla piattaforma TDT. Il 2 febbraio ha debuttato ‘Rai Storia’, curata da Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational.

Trasmette sul Mux B di Rai, dove sostituisce Rai Edu 1 (tranne in Sardegna), ed è visibile anche su satellite e in streaming sul portale rai.tv.

Rai Storia è il sesto canale digitale free di Rai dopo Rai News 24, Rai Gulp, Rai Sport Più, Rai 4, Rai Edu 1 – cui vanno aggiunti Rai 1,2,3 in simulcast e Rai Test HD (in Sardegna).

Nell’autunno 2009 partirà Rai 5.

Il 23 febbraio in Sardegna sono partiti Canale 5, Italia 1 e Retequattro nelle versioni +1, ossia il palinsesto delle reti ritardato di un’ora. Anche Mediaset ha in programma nuovi lanci entro l’anno che si aggiungeranno ai 3 canali nazionali in simulcast e Boing, Iris e Mediashopping.

Il 7 Marzo infine lancio di Dahlia TV, offerta pay di Airplus TV, operatore svedese che a fine 2008 ha acquistato da Telecom Italia Media l’attività Pay Per View “ La7 Cartapiù “.

 

A poco più di un anno dal lancio dell’iniziativa Bollino DGTVi è tempo di un primo bilancio. I decoder con il Bollino Blu DGTVi, ovvero predisposti per TV digitale interattiva e pay, attualmente in commercio sono 36 differenti modelli di 16 aziende. All’iniziativa Bollino DGTVi hanno aderito il 90% dei produttori di decoder e più del 70% dei decoder venduti nel 2008 è conforme alle specifiche DGTVi.

Il Bollino Bianco, riferito ai televisori con sintonizzatore digitale terrestre integrato e predisposto alla pay TV, è presente, ad oggi, su oltre 400 modelli di 12 brand. Da giugno a dicembre del 2008 siamo passati dal 20 all’80% di televisori venduti conformi alle specifiche del Bollino Bianco, dando all’Italia il primato di essere l’unico Paese che vende TV in grado di ricevere i servizi pay senza decoder esterno. Per metà 2009 sono attesi sul mercato i primi modelli di TV integrati con Bollino Blu, ossia, televisori completi predisposti anche ai servizi interattivi.

 

Il Bollino DGTVi, per garantire e tutelare maggiormente i consumatori ed il profilo tecnologico della televisione digitale terrestre italiana, amplierà nei prossimi mesi la propria azione ai ricevitori TDT, sia decoder che TV integrati, in Alta Definizione, ed ai decoder zapper. Il Gruppo tecnico DGTVi ha avviato le attività per stabilire e rilasciare all’Industry le specifiche tecniche per il profilo Bollino HD e per un Bollino Zapper, che garantisca delle prestazioni tecniche minime, necessarie per l’utente televisivo italiano, anche nei prodotti a minor prezzo.

 

Con il pieno ingresso in una fase avanzata di transizione alla televisione digitale, in tutti i principali Paesi europei sta acquisendo importanza crescente la distribuzione satellitare gratuita.

Per gli operatori della TV Digitale Terrestre (TDT), in particolare, il lancio delle offerte freesat diviene un elemento imprescindibile della strategia di passaggio al digitale per garantire la copertura di quelle aree tecnicamente difficili (ad es. le zone di montagna o quelle di confine) o eccessivamente costose da raggiungere tramite ripetitori terrestri.

Se si considerano i principali Paesi europei, offerte/bouquet di TV satellitare gratuita sono oggi già disponibili nel Regno Unito e in Francia, con Italia e Spagna pronte al lancio nei prossimi mesi.

 

Il Regno Unito è il caso più interessante, perché vede “convergere”, nel segmento della TV satellitare gratuita, il principale operatore di Pay TV, BSkyB, da una parte e i grandi broadcaster della TV gratuita (e dunque della TDT) dall’altra.

BSkyB era stato il primo a inaugurare un’offerta freesat con il lancio, nell’ottobre 2004, di Freesat From Sky. Il servizio, che comprende oggi 240 canali digitali, mira di fatto ad “avvicinare” l’utenza con minore propensione all’acquisto di Pay TV, con l’obiettivo di spingerla successivamente ad aderire a pacchetti pay.

Nel maggio 2008, i due maggiori operatori Free- To-Air britannici BBC e ITV hanno reagito lanciando, in Joint Venture, il servizio satellitare gratuito Freesat,  complementare all’offerta TDT Freeview. Freesat, che ha registrato un buon riscontro con 200.000 ricevitori venduti al dicembre 2008, non veicola i soli canali della TDT, ma permette anche di accedere, sempre gratuitamente, a circa 140  canali TV e radiofonici (alcuni dei quali in Alta Definizione).

 

I due broadcaster terrestri ITV e Channel 4 / S4C hanno presentato all’Autorità Ofcom la propria candidatura per la trasmissione di un nuovo canale in Alta Definizione (HD) sul multiplex B della TDT britannica. La licenza dovrebbe essere concessa entro la fine di aprile 2009.

Intanto, dopo Channel M a Manchester, Cube Interactive Limited si è aggiudicata la licenza per trasmettere un canale locale via TDT nell’area  metropolitana di Cardiff.

 

Inoltre, i due broadcaster BBC e ITV, insieme all’incumbent Tlc BT, hanno presentato Project Canvas (nome provvisorio), iniziativa che potrebbe aprire una nuova strada alle offerte televisive “ibride”. Canvas nasce con l’obiettivo di permettere una piena integrazione tra offerte TV “lineari” (principalmente quelle gratuite via TDT e satellite) con contenuti “non lineari”, anche provenienti dal Web e in HD, erogati via IPTV. Grazie ad appositi ricevitori, potrebbero essere così disponibili, direttamente su televisore, le offerte video via Web dei principali broadcaster britannici (iPlayer di BBC, ITV.com etc.) ma anche quelle di terzi (ad es. YouTube). Attualmente al vaglio di BBC Trust, Canvas potrebbe essere operativo dal 2010-2011.

 

In Francia è disponibile da giugno 2007 TNTSat, operato da Canal Plus. Il lancio rispondeva a quanto stabilito dalla legge di sistema del maggio 2007, che prevedeva l’avvio di un servizio satellitare gratuito con una copertura almeno equivalente a quella dei servizi analogici in chiaro. Attraverso il carrier satellitare ASTRA, TNTSAT replica sostanzialmente l’offerta TDT gratuita (18 canali), di cui impiega anche lo stesso brand (TNT, Télévision Numérique pour Tous). Poche settimane fa, è stata inaugurata l’offerta HD (4 canali: TF1 HD, France 2 HD, M6 HD e Arte HD), ricevibili attraverso apposito terminale.

TNTSAT ha finora registrato un ottimo successo, con oltre 1 milione di ricevitori venduti a fine 2008.

 

Il gruppo francese Lagardère ha deciso di terminare il prossimo aprile la trasmissione di Canal J, canale per bambini a pagamento, sulla piattaforma TDT. Il gruppo restituirà dunque licenza e capacità trasmissiva all’Autorità Conseil Supérieur de l’Audiovisuel (CSA). Secondo la società, i costi per la trasmissione del canale su TDT non erano coperti da un volume sufficiente di ricavi, a causa del numero limitato di sottoscrittori all’offerta a pagamento della TDT. Lo scorso mese di ottobre, anche AB Group aveva interrotto la distribuzione TDT del proprio canale pay AB1.

 

In Italia, l’avvio di un’offerta satellitare gratuita è previsto per il prossimo giugno, con l’obiettivo di garantire universalità di accesso ai canali gratuiti del digitale terrestre. Il nuovo servizio Tivù Sat sarà lanciato da Tivù, società partecipata da Rai, Mediaset e Telecom Italia Media, impegnata nella promozione coordinata e nella diffusione dell’offerta TDT gratuita, sia via digitale terrestre sia via satellite.

L’accesso a Tivù Sat, che trasmetterà dal satellite Eutelsat Hot Bird 13° Est con codifica Nagravision, è aperto anche a editori terzi, compresi quelli di TV locale.

 

In Spagna, infine, il Governo ha approvato pochi giorni fa un decreto legge che, tra gli altri, obbliga tutti i broadcaster nazionali che trasmettono su TDT a rendere disponibili i propri canali attraverso almeno un operatore satellitare. L’operatore pubblico RTVE aveva già siglato a dicembre 2008 un accordo con il network operator Abertis per distribuire i propri canali via satellite per tramite di Hispasat.

 

Si profilano anche importanti novità nell’impianto normativo e regolamentare del settore televisivo. Innanzitutto, il Decreto Legge emanato dal Governo poche settimane fa rimuove il limite alla cross-ownership tra operatori TV, prima fissato al 5%. Di fatto, la norma permette l’eventuale fusione tra broadcaster, purché la loro quota di ascolto cumulata non superi il 27%. Un’altra condizione è che rimangano almeno tre differenti operatori privati nazionali con diversa linea editoriale. Inoltre, nessun operatore potrà gestire più di due multiplex TDT a copertura nazionale. Intanto, dovrebbe iniziare a breve l’iter parlamentare della Ley General Audiovisual. Nel testo, tra gli altri, è prevista la possibilità per gli operatori TDT di cedere o affittare, a soggetti terzi, fino al 50% della propria capacità trasmissiva su TDT.

 

Il broadcaster pubblico spagnolo RTVE si prepara nel frattempo al lancio di Cultural.es, nuovo canale digitale dedicato alla promozione della cultura spagnola. Il progetto, che è stato proposto nel 2008 in collaborazione con il Ministero della Cultura e l’Istituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música, inizierà le trasmissioni da aprile, in via “sperimentale” via cavo e satellite. Cultural.es sarà poi integrato nell’offerta TDT a partire dall’aprile 2010, dopo lo switch-off.

 

Nel mese di febbraio, la Commissione Europea ha pubblicato un documento che analizza l’attuale situazione degli Stati Membri in merito al processo di passaggio alla TV digitale. L’IP/09/266 fornisce, inoltre, un “update” dei calendari di switch-off analogico nei diversi Paesi UE.

In particolare, alla data del 16 febbraio 2009, lo switch-off analogico è stato completato in 5 Paesi UE (Germania, Finlandia, Lussemburgo, Svezia, Olanda più le Fiandre in Belgio). Alla stessa data, le trasmissioni TDT interessano 21 Paesi (in simulcast con l’analogico). Secondo la CE, la Romania è l’unico Paese a non aver ancora stabilito un piano nazionale per l’avvio delle trasmissioni TDT. (r.n.)

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