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Cellulari: l’industria si impegna in favore dell’ambiente e promette caricabatterie universali per il 2012

Europa


Così come suggerito dalla Commissione europea nei mesi scorsi, gli operatori mobili membri della Gsma hanno lanciato un progetto volto a realizzare uno standard universale per i caricabatteria dei cellulari entro il 2012.

 

Una mossa che andrebbe a vantaggio non solo dei consumatori, costretti ad accumulare caricabatteria diversi (senza alcuna motivazione tecnica) per ogni nuovo cellulare, ma anche dell’ambiente.

I cellulari sono oggetti di cui ormai difficilmente si riesce a fare a meno ed è molto diffusa l’abitudine di sostituirli non tanto per guasti o malfunzionamenti, quanto per rincorrere l’ultimo ritrovato della tecnologia. I telefonini e i loro componenti, tuttavia, sono estremamente inquinanti. Da qui la richiesta di prevedere interfacce standard che producano una maggiore armonizzazione nel settore.

 

Si calcola infatti che l’adozione di uno standard comune per i caricabatteria dei telefonini consentirebbe un risparmio del 50% del consumo di energia in stand-by e la potenziale eliminazione di 51 mila tonnellate di ‘doppioni’ estremamente inquinanti se non smaltiti correttamente, oltre che una semplificazione che migliorerebbe la vita degli utenti, costretti a cambiare inutilmente caricatore per ogni cellulare acquistato.

 

Tutti i nuovi modelli in commercio dal primo gennaio 2012 supporteranno dunque la soluzione universale (UCS), che si avvarrà come interfaccia universale della tecnologia Micro-USB e sarà in grado di soddisfare gli obiettivi fissati dalla OMTP (Open Mobile Terminal Platform) e quindi di raggiungere una maggiore efficienza energetica rispetto a quelli attualmente in circolazione.

 

Sostengono l’iniziativa i maggiori operatori e costruttori mobili europei e mondiali, da Telecom Italia a Vodafone, da Orange a Telefonica, Motorola e Samsung.

 

“L’industria mobile ha un ruolo essenziale nell’ambito delle questionio ambientali e questo programma è un passo importante che potrà portare a sostanziali risparmi energetici, senza contare i vantaggi per gli utenti”, ha commentato Rob Conway, CEO di GSMA.

 

L’associazione ha calcolato che l’industria mobile, trovandosi a produrre la metà dei caricatori, potrà aspettarsi di ridurre i gas serra prodotti per la loro produzione e per il trasporto da 21,8 a 13,6 milioni tonnellate all’anno.

 

La questione della necessità di introdurre uno standard universale per i caricabatteria dei cellulari è stata discussa anche dalla Commissione europea, in seguito a un’interrogazione presentata dall’eurodeputato radicale del gruppo dei liberaldemocratici Ue, Marco Cappato: il Commissario all’Industria Günter Verheugen ha sottolineato che finora le industrie si sono dimostrate “riluttanti” ad attuare le diverse norme esistenti o in fase di sviluppo per l’armonizzazione dei caricabatteria, adducendo motivi di sicurezza ora non più sostenibili.

 

Mentre in Cina l’armonizzazione dei caricabatteria è già realtà, dopo che nel 2006 il Ministero dell’Industria dell’Informazione ha obbligato i produttori ad adottare lo standard YD/T 1591-2006 per consentire agli utenti di utilizzare lo stesso caricabatteria su telefonini di marche diverse – la Ue prevede due iniziative complementari: innanzitutto l’Associazione europea delle TIC è stata invitata, anche se in via informale, a preparare una posizione comune per la fine del 2008 da attuare nei prodotti entro il 2009-2010.

 

In secondo luogo, è in corso di elaborazione un mandato ufficiale di normalizzazione della Commissione che, dopo consultazione delle parti interessate, sarà inviato alle organizzazioni europee di normalizzazione nel 2009.

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