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Anche per il Trentino è scattata l’ora del passaggio al digitale terrestre, che quest’anno coinvolgerà poi il Piemonte, il Lazio e la Campania. Da ieri pomeriggio è attiva al palazzo della Provincia di Trento la task-force, guidata dagli uomini del ministero dello Sviluppo e da DGTVi che vigilerà sulla transizione dai canali analogici a quelli digitali a Trento e Rovereto e di decine di Comuni del Trentino.
Le emittenti televisive – informa una nota – hanno confermato di aver completato le operazioni di adeguamento degli impianti che permetteranno la trasmissione del nuovo segnale digitale: si è trattato di una vera e propria corsa contro il tempo, soprattutto meteo, perché le condizioni invernali (oltre due metri di neve ad alta quota) hanno reso davvero difficili i lavori di implementazione degli impianti.
Ieri è stato l’ultimo giorno di trasmissioni analogiche per Rai 2 e Rete 4 in Trentino. Nella notte tra domenica e lunedì “…saranno spenti i segnali analogici delle due reti nazionali che passeranno in maniera definitiva sul nuovo standard digitale, aprendo così anche nella nostra provincia un’era nuova per la televisione”.
In ogni caso, sulle frequenze digitali non correranno solo i segnali di Rai2 e Rete4 bensì tutti quelli delle reti televisive nazionali e locali (dove le emittenti hanno garantito la copertura). In altre parole, chi ha acquistato il decoder potrà già da subito ricevere in chiaro (gratuitamente) oltre 20 canali televisivi: le reti Rai (con i nuovi canali monotematici), le reti Mediaset (con altri nuovi canali), La7, BBC, e le reti locali Rttr e Tca. Alcuni di questi (Tca Trentino, ad esempio) offre già servizi interattivi, quali il meteo, mobilità e viabilità.
In base al calendario – modificato di recente dal governo d’accordo con le Regioni coinvolte, come ha spiegato il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani – in Valle d’Aosta, dove sono state già spente Rai2 e Rete4, lo switch-off è stato fissato fra il 15 e il 22 settembre. Nel Piemonte occidentale (Torino e Cuneo) lo switch-over delle due reti avverrà il 20 maggio, lo spegnimento definitivo tra il 24 settembre e il 9 ottobre. Per il Lazio, switch-over di Rai2 e Rete4 il 16 giugno, switch-off tra il 16 e il 30 novembre; per la Campania, switch-over il 10 settembre (solo per Napoli, Salerno e piccole parti delle altre province) e switch-off tra il primo e il 16 dicembre.
Intanto però a Trento si sono registrate mobilitazioni. L’ex consigliere regionale di An ed oggi esponente del Partito pensionati Claudio Taverna ha inviato una lettera al presidente Rai, Claudio Petruccioli, e a quello Mediaset, Fedele Confalonieri, oltre che ad Andrea Ambrogetti presidente di DGTVi, diffidandoli a procedere all’oscuramento del segnale analogico Rai2 e Rete4 in Trentino. Preannunciato poi un esposto alla magistratura ipotizzando il reato di interruzione di servizio pubblico.
Secondo l’esponente del Partito pensionati la rilevazione condotta dalla Swg per conto del Comitato Provinciale per la comunicazione (Corecom) dimostra che solo il 26,3% dei trentini possiede un apparecchio per la Tv digitale terrestre (48,6% con tutte le piattaforme comprese parabole ed internet), mentre il 28% del campione intervistato non ha alcuna intenzione di acquistare il decoder.
Solo il 26% dei Trentini – ha affermato – era in grado, alla data del 10 dicembre 2008, di poter vedere i canali digitali terrestri. Alcune zone del Trentino interessate alla digitalizzazione televisiva – ha aggiunto Taverna – sono addirittura prive di copertura del segnale digitale terrestre.
“…Tutto contrasta – ha sottolineato – con la condizione principale prevista dall’art. 9 del protocollo di intesa, legata allo switch-off di due canali Rai2 e Rete4 Mediaset, ovvero l’accertamento che almeno il 65% delle famiglie sia in grado di ricevere il segnale in tecnologia digitale”.
Al di là delle lamentele, in Trentino è stato attivato anche un numero verde dedicato espressamente agli anziani oltre i 75 anni in vista del passaggio dal segnale televisivo analogico al digitale terrestre.
Il numero verde per tutti è 800.022.000, garantito dal ministero dello Sviluppo Economico, dal lunedì al sabato, esclusi i giorni festivi, dalle 8 alle 20. La Provincia autonoma ha attivato il secondo numero verde per gli anziani sopra i 75 anni, abbonati alla Rai e beneficiari del contributo statale di 50 euro per l’acquisto di decoder interattivi.
Il servizio riguarda l’assistenza domiciliare per il collegamento del decoder al televisore: telefonando allo 800.961.924 sarà possibile prenotare.
Sarà svolto a casa da personale dei consorzi ConSolida e Consorzio Lavoro Ambiente. Gli operatori non si sostituiranno ai tecnici (antennisti, ad esempio) né ai rivenditori. Al contrario, in caso di problemi, saranno gli stessi operatori accreditati a segnalare all’utente il tecnico di zona, che potrà intervenire sull’impianto domiciliare.
Le squadre di assistenza dei due consorzi saranno formate da personale che già in passato ha svolto servizi a favore degli anziani e che quindi ne conoscono le esigenze. La priorità di esecuzione sarà stabilita in base alle zone di spegnimento (si darà la precedenza agli anziani di Trento e Rovereto e dei comuni interessati dal passaggio già tra il 15 e 16 febbraio) e dall’ordine di chiamata.
Prosegue, quindi, inarrestabile il cammino della Tv digitale in Italia, sia attraverso la piattaforma digitale terrestre sia grazie al satellite. E sul fronte degli ascolti, si vanno stabilizzando i dati in Sardegna, prima regione all digital, con un recupero dei canali generalisti ma anche i risultati positivi di Boing e del neonato Rai Storia.
In base alle elaborazioni dello studio Frasi, in Italia a gennaio il consumo della piattaforma Dtt è cresciuto dal 7.8% nell’intera giornata registrato a dicembre 2008 all’8.5% ed è più che raddoppiato rispetto a un anno fa (3.9%). In Sardegna sfiora il 79% (78.6), un dato sostanzialmente stabile rispetto a dicembre, mentre il satellite è cresciuto dal 20.9% al 21.4%. In Valle d’Aosta – complice l’orografia del territorio – a dicembre c’è stato il sorpasso del satellite sull’analogico, valore confermato anche a gennaio: il 40% del tempo di visione è concentrato su questa piattaforma, il 21% sul digitale terrestre e il 39% sull’analogico. Una situazione analoga, sempre per motivi di caratteristiche del territorio, potrebbe verificarsi in Trentino.
“…In sostanza – ha commentato Francesco Siliato, partner dello studio Frasi e docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi al Politecnico di Milano – continua il livello di accettazione della nuova tecnologia anche nei territorio non coinvolti dallo switch-off dell’analogico. Certo, non tutto fila sempre liscio e le preoccupazioni di alcuni governatori delle Regioni sono comprensibili: l’importante è che le istituzioni facciano in modo che tutti i ripetitori funzionino. Per il resto, si tratta di un processo inarrestabile“.
Avanza anche la diffusione dei decoder per il digitale terrestre: a dicembre le vendite hanno superato i 7 milioni 300 mila (secondo le stime di Gfk Marketing Services Italia per DGTVi, il consorzio che riunisce Rai, Mediaset, Ti Media, D-Free, Frt e Aeranti-Corallo), ma si va oltre i 12 milioni 200 mila se si considerano anche quelli integrati in altri apparecchi. E da aprile la vendita di televisori integrati sarà obbligatoria.
Si vanno assestando, intanto, gli ascolti in Sardegna dopo le sorprese delle prime settimane (come il boom di Rai 4), legate anche all’effetto curiosità. Nei primi dieci giorni di febbraio Rai Storia, che dal giorno 2 ha sostituito Rai Edu 1, nelle 24 ore è allo 0.22%, Rai Gulp all’1.21%, Rai Sport Più allo 0.5%, Rai 4 si è stabilizzato sul 2.02%, Boing ha raggiunto lo 0.6% (e l’1.85% su tutto il territorio nazionale). Considerando le sole reti generaliste, la Rai ha perso un punto (dal 34.6% al 33.4%), Mediaset mezzo punto (dal 39.7% al 39.2%).
Ma se si aggiungono i canali sul digitale terrestre, Viale Mazzini tocca il 37% e Mediaset con Boing arriva al 40%: “…E’ la dimostrazione che gli stessi editori – ha evidenziato Siliato – possono recuperare ascolti, recuperando l’inevitabile calo delle reti generaliste, creando nuovi canali tematici”.
Importante sarà anche il lancio di Tivù Sat, la piattaforma satellitare comune tra Rai, Mediaset e telecom Italia che debutterà a giugno come strumento complementare al digitale.
“…A quel punto – ha concluso Siliato – la Tv pubblica avrà assolto al suo impegno di coprire completamente il territorio su tutte le piattaforme”.