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Internet Provider: nuovo assetto organizzativo per AIIP. Paolo Nuti torna alla presidenza

Italia


Nei giorni scorsi, il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) ha proceduto al rinnovo biennale delle cariche sociali.

Presidente dell’Associazione è stato eletto Paolo Nuti, co-fondatore e Presidente di MC-Link. Sono Vicepresidenti di AIIP: Marco Fiorentino, Amministratore Delegato di KPNQwest Italia, e Joy Marino, Presidente di MIX.

 

Gianni Signa, Direttore Generale di It.net è stato confermato Tesoriere dell’Associazione.  Gli altri componenti del Consiglio Direttivo eletti il 20 gennaio 2009 dall’Assemblea dell’associazione sono: Ivan Botta (Enter), Renato Brunetti (Unidata), Gianmarco Carnovale (Goware), Gabriele Conte (Cliocom), Corrado Del Po (CDLan), Paolo Errico (Infracom), Carlo Mannoni (Tiscali), Stefano Manuali (Teleunit), Giuliano Peritore (Panservice).

 

Il neoeletto presidente Paolo Nuti, ha dichiarato: “Torno con forte spirito di appartenenza a svolgere le funzioni di Presidente di AIIP. In questi ultimi anni, grazie all’importante contributo dei due precedenti presidenti di grande spessore, Stefano Quintarelli e Marco Fiorentino, l’Associazione ha saputo rispondere tempestivamente alle nuove sfide regolamentari e di mercato affrontate quotidianamente dai nostri associati. Da un lato il quadro regolamentare appare incapace di prevenire il rischio che – come detto già nel 2005 da Giovanni Floris – ‘il monopolio delle telecomunicazioni uscito dalla porta della telefonia rientri dalla finestra della larga banda’“.

 

Nuti ha detto ancora che sotto questo profilo “AIIP vigilerà sull’interoperabilità e sulla convergenza dei servizi. Dall’altro lato occorre ridisegnare una politica industriale delle Piccole e Medie Imprese (come le aziende associate) che in Italia pur essendo innovative e fortemente presenti sul territorio, sono state penalizzate da una politica industriale tesa a favorire i “grandi campioni nazionali”. Con riflessi negativi anche sul consumatore cui vengono negati parte dei vantaggi che potrebbero invece discendere dall’effettiva separazione tra accesso alle reti e offerta di servizi.”

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