PA, scuola, sanità, PMI: al via il piano ‘e-Gov 2012’ . Sul piatto 1,4 mld di euro per modernizzare il Paese e recuperare il gap con l’Europa

di Alessandra Talarico |

Italia


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È stato presentato ieri dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro della Pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, il Piano eGovernment 2012, che mette sul piatto circa 1,4 miliardi di euro con l’obiettivo di recuperare il gap digitale delle Pubbliche amministrazioni e del Paese.

 

L’Italia, infatti, marca un netto ritardo in fatto di utilizzo delle tecnologie informatiche sia da parte dei cittadini che a monte, nella Pubblica Amministrazione, che – anche quando i servizi digitali effettivamente ci sono – non fa molto per pubblicizzarne i vantaggi presso la popolazione.

Ed è a questo che il piano e-gov 2012 vorrebbe porre rimedio, grazie a 80 progetti settoriali, territoriali e di sistema volti a “ridurre il ‘digital divide’” e a migliorare l’accessibilità dei servizi, ma anche la trasparenza della pubblica amministrazione al fine di avvicinarla alle esigenze di cittadini e imprese.

 

Il progetto coinvolgerà dunque – per forza di cose – amministrazioni centrali dello Stato e Università, regioni e capoluoghi, fissando obiettivi “raggiungibili, monitorabili, e commisurati alle risorse disponibili”.

 

Dalla scuola alla giustizia, fino alla sanità, il piano mira a ridurre la burocrazia e a semplificare le comunicazioni tra i cittadini e le istituzioni grazie alle nuove tecnologie di comunicazione.

In ambito didattico, ad esempio, l’obiettivo è quello di mettere online i principali documenti prodotti dalle scuole – dalle domande di iscrizione, prenotazione colloqui, alle pagelle e i registri – dando la possibilità ad alunni e famiglie di reperire qualsiasi informazione tramite Internet, eMail, SMS.

L’informatizzazione riguarderà però anche gli strumenti didattici, con la realizzazione di “almeno tre aule con lavagne digitali interattive e personal computer”.

“A oggi sono state consegnate 1.680 lavagne digitali – ha precisato Brunetta – e altrettanti Pc a 560 scuole superiori, ulteriori 600 lavagne saranno consegnate alle elementari entro marzo, e 1.000 lavagne e 1.000 pc alle medie entro giugno”. L’elenco è ovviamente disponibile on line sul sito del ministero.

Lavagne elettroniche, pagelle on line, pc e le altre le novità tecnologiche consentiranno, secondo il ministro “la modernizzazione di 10.700 scuole italiane da qui al 2012, per 370 mila classi e un totale di 7,2 milioni di studenti”.

 

In ambito giudiziario si prevede invece non tanto la realizzazione di un ‘grande fratello’, ossia di una banca dati centrale per la raccolta, la gestione e la conservazione informatica dei dati processuali (opzione peraltro subito smentita dal ministro della Giustizia Angelino Alfano dopo le polemiche che avevano accompagnato la proposta) quanto una serie di misure volte ad abbreviare i processi e a snellire le procedure, rendendole più trasparenti.

Tra le misure proposte, la possibilità per gli uffici giudiziari, gli avvocati e gli ausiliari del giudice di inviare comunicazioni e notifiche in via telematica.

L’introduzione dei certificati giudiziari online consentirà quindi il rilascio di certificati giudiziari anche presso sportelli di altre pubbliche amministrazioni sul territorio e all’estero, mentre la trasmissione telematica delle notizie di reato dalle forze di polizia alle Procure, sottolinea una nota del ministero, “agevolerà le attività delle Procure nella fase delle indagini e nella fase pre-dibattimentale del processo penale, consentendo la trasmissione telematica alle Procure stesse delle notizie di reato da parte delle forze di polizia giudiziaria, con l’alimentazione automatica del registro delle notizie di reato e la costituzione del fascicolo elettronico del PM e del GIP”.

 

Agevolazioni sono previste inoltre in ambito sanitario, grazie alla  digitalizzazione del ciclo delle prescrizioni e dei certificati medici e all’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico.

Innovazioni quali la prescrizione medica elettronica, secondo Brunetta possono portare “una riduzione del 30% delle spese nell’ambito sanitario”, pari a un risparmio stimabile dai 2 ai 6 miliardi di euro, calcolando che normalmente per le prescrizioni mediche si spendono dai 15 ai 20 miliardi di euro l’anno.

 

La digitalizzazione delle procedure riguarderà anche gli adempimenti per aprire un’impresa (iscrizioni, variazioni, autorizzazioni ecc.), l’anagrafe comunale unitaria, la fatturazione elettronica e i pagamenti verso la pubblica amministrazione.

 

Per il sistema delle PMI, si potrebbe arrivare, secondo quanto dichiarato da Berlusconi, a risparmi per 4 miliardi di euro l’anno, “attraverso l’abolizione della burocrazia legata alla tenuta del ‘libro-paga’, mentre ogni cittadino, dovrà poter disporre di una casella di posta elettronica per poter dialogare con l’amministrazione pubblica”.

Una serie di processi, insomma, che aiuteranno a eliminare la carta dalle pubbliche amministrazioni e a semplificare i rapporti con i cittadini.

“Non potevamo più permetterci di rimanere così indietro rispetto agli altri paesi” ha dichiarato Berlusconi, sottolineando come la completa digitalizzazione della PA potrà aiutare anche il sistema produttivo a recuperare concorrenzialità.

L’obiettivo del piano e-gov 2012, ha aggiunto il premier, è quello di “allineare l’Italia alle migliori performance europee per l’uso di tecnologie internet e digitali e contribuire a dare una spinta al superamento della crisi economica”.

 

Dal taglio del 25% dei costi della burocrazia, infatti, potrebbero arrivare notevoli vantaggi per il sistema-paese, che risparmierebbe 75 miliardi di euro, “azzerando il divario di crescita a livello europeo”, ha detto ancora il premier.

 

Soddisfazione per il piano e-gov è stata espressa da Mario Valducci, presidente della Commissione Trasporti Poste e Telecomunicazioni della Camera.

Per Valducci, il Piano recepisce molti dei suggerimenti emersi dall’indagine conoscitiva sulle reti di nuova generazione, ma ora bisogna muoversi anche verso la modernizzazione della rete.

La mia Commissione , attraverso un’indagine conoscitiva, ha concluso che una rete di telecomunicazioni ad alta velocità è necessaria solo se si sfruttano appieno tutte le potenzialità della rete stessa, a cominciare proprio dai servizi della pubblica amministrazione che oggi rappresentano ingenti costi in termini economici e di tempo”, ha concluso Valducci.