La compressione digitale parla italiano. Da Napoli nuovo sistema per trasmettere a basso costo video di elevata qualità

di Alessandra Talarico |

Italia


Eco controllo

Un nuovo sistema di compressione delle immagini digitali, messo a punto dalla società italiana Eco Controllo, aumenterà la capacità di archiviazione di 3-4 volte rispetto ai livelli attuali, permettendo di contenere un filmato di 20 minuti del peso di 3,1 Gigabyte in un vecchio floppy disk da 1,44 megabyte.

Il sistema – codec Castelli o codec Eco Controllo – è “superiore a qualsiasi altro sistema di compressione in vigore, ivi compresi quelli di ultimissima generazione denominati H264 ed Mpeg4”, hanno spiegato Massimiliano Giordano, Giusepe Polese e Genoveffa Tortora nel corso di una conferenza stampa presso la sala Capitolare del Senato, alla presenza del senatore Cesare Curzi, presidente della X Commissione Permanente Senato, Industria Commercio e Turismo.

Il nuovo sistema è costato 5 milioni di euro, finanziati per il 60% dal ministero per lo Sviluppo Economico nell’ambito del progetto “Nuove Tecnologie nel Campo della Compressione delle Immagini Digitali” ed è stato realizzato da 12 programmatori. Promette di moltiplicare i canali digitali, ma anche di migliorare la la qualità dei video destinati ai cellulari, alla videosorveglianza e alla telemedicina attraverso l’ottimizzazione dell’organizzazione dei dati e un uso più efficiente delle bande di frequenza della tv digitale, garantendo standard elevati tanto in termini di qualità, quanto in termini di contenimento degli spazi di memoria e di trasmissione.

”Il sistema – ha spiegato il presidente di Eco Controllo, Claudio Cappellipermette la fruizione dei programmi via web senza disturbi e distorsioni causati dall’elevata compressione, che rendono la tv via internet spesso poco soddisfacente” e rappresenta, ha osservato Cesare Curzi, “un ottimo esempio di collaborazione fra imprese e università”, nonché “un esempio del valore della ricerca italiana che merita di essere maggiormente finanziata”.

Gli algoritmi messi a punto da Eco Controllo sono stati sottoposti a una serie di test comparativi effettuati sia attraverso l’utilizzo di strumentazioni specialistiche, sia chiedendo ad un gruppo eterogeneo di persone la valutazione della qualità delle immagini dopo le differenti compressioni.

Le sessioni di test sono state affidate al CeRICT, Consorzio che associa l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, la Seconda Università degli Studi di Napoli, l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, l’Università degli Studi di Salerno, l’Università degli Studi del Sannio, il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), il CINI e la Fondazione Pascale.

Il Codec Cappelli si è rivelato in ogni circostanza superiore. Nella relazione scientifica del CeRICT si legge: “La diffusione di applicazioni video è legata alla capacità di riuscire a trasmettere a basso costo video di elevata qualità. Questo si traduce nel riuscire a raggiungere elevati livelli di compressione delle immagini, in modo da poterle trasmettere su bande non elevate, con notevole riduzione dei costi. La sfida è quella di riuscire ad ottenere immagini compresse di qualità accettabile rispetto alle originali. In questo lavoro abbiamo descritto dei test di confronto tra i sistemi di compressione della Eco controllo ed alcuni dei principali sistemi stantard, dimostrando che i primi raggiungono un rapporto tra qualità e dimensione delle immagini compresse superiore”.

Analisi comparativa del codec video “Eco Controllo”

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