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Data retention: dopo Microsoft anche Yahoo riduce il tempo di conservazione dei dati

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Yahoo ha annunciato che ridurrà a tre mesi il periodo di conservazione dei dati personali degli utenti internet, sostenendo che questa azione fisserà un nuovo standard per l’industria del settore.

Il periodo più breve rispetto ai concorrenti, secondo quanto riferito la stessa società stamani in una nota.

Nella maggior parte dei casi Yahoo renderà “anonimi” i dati dei suoi utenti nel giro di tre mesi, rispetto ai precedenti tredici, mentre il motore di ricerca si riserva il diritto di conservare i dati per un periodo fino a sei mesi nei casi di frode o di sicurezza del sistema.

“In questo mondo di servizi online personalizzati, l’uso responsabile dei dati è un fattore determinante nello stabilire e mantenere un rapporto di fiducia con gli utenti“, ha commentato Anne Toth, Yahoo Vice President of Policy and Head of Privacy. “Sappiamo che i nostri utenti si aspettano da Yahoo contenuti e pubblicità rilevanti e pertinenti, ma pretendono anche di essere rassicurati circa la protezione della loro privacy”.

“Questa policy tiene conto dei requisiti minimi di tempo, secondo la nostra valutazione, di cui Yahoo ha bisogno per conservare i dati finalizzati alle esigenze di business e, nello stesso tempo, tutela e accresce il rapporto di fiducia tra noi e gli utenti“, ha continuato Toth, aggiungendo: “Siamo orgogliosi di questa nuova policy che adesso rappresenta il punto di riferimento per l’intera industry”.

Le compagnie di web search sono state messe sotto pressione dalle Autorità per la protezione dei dati di Europa e di altri Paesi affinché facessero di più per tutelare la privacy degli utenti.

L’Unione europea si è raccomandata con le società affinché conservassero i dati per un periodo non superiore ai sei mesi e ha sollecitato il settore ad adottare uno standard condiviso.

I motori di ricerca su internet ottengono guadagni abbinando le inserzioni pubblicitarie alle ricerche, in modo che gli inserzionisti possano associare i loro spot a quello che sta cercando chi effettua la ricerca.

All’inizio dell’anno, Google ha dimezzato a nove mesi il periodo di tempo in cui conservare i dati.

La scorsa settimana, Microsoft ha fatto sapere che lo avrebbe ridotto a sei mesi se anche i concorrenti avessero fatto lo stesso.

“Microsoft ha sviluppato nel corso degli anni una politica di miglioramento costante delle tecnologie e dei processi che stanno alla base della protezione della privacy, coerentemente con gli impegni presi con l’avvio del nostro programma ‘Trustworthy Computing’ nel gennaio del 2002”, ha dichiarato Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Microsoft Italia, a Key4biz in occasione dell’annuncio inerente la conservazione dei dati personali degli internauti.

“Il nostro approccio alla privacy – ha aggiunto – si basa sull’essere trasparenti con i consumatori rispetto alle modalità di trattamento dei dati personali, sull’affidarne il controllo agli utenti stessi e sull’implementazione di tecnologie e metodologie sempre più efficaci per proteggere tali informazioni da attacchi esterni e da accessi non autorizzati”.

In particolare, ha detto ancora Scott Jovane, “la conservazione dei dati degli utenti associati ad una ricerca in Rete rappresenta uno dei punti più delicati in materia di privacy: in questo contesto, i produttori di tecnologia hanno bisogno di un insieme di dati consistenti per poter ottimizzare gli algoritmi di ricerca in Internet ed offrire un servizio migliore ai consumatori e ciò fino ad oggi ha comportato il mantenimento di tali dati per un periodo di tempo pari a 18 mesi. Microsoft, tuttavia, è già in grado di ridurre a 6 mesi questo lasso temporale ed auspica che anche il resto del mercato ritenga altrettanto importante questa riduzione del periodo di conservazione dei dati degli utenti. E’ opportuno sottolineare infatti che la privacy degli utenti può essere adeguatamente protetta solo purché tutti gli attori presenti sul mercato Internet rispettino le stesse condizioni richieste dalla Commissione Europea”.

Microsoft si è, infatti, detta pronta a ridurre a sei mesi, contro i diciotto attuali, la durata durante la quale conserva alcuni dati privati di chi usa internet, ma a condizione che tutti i suoi concorrenti facciano la stessa cosa.

“…Noi potremmo arrivare fino a sei mesi, ma quando anche gli altri lo faranno e se renderanno anonimi” completamente i dati superata la data, ha detto John Vassallo, consigliere di Microsoft per gli affari europei. Microsoft detiene soltanto il 2% nel mercato europeo e se è il solo a cambiare comportamento, gli effetti saranno limitati, ha detto Vassallo.

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