Fibra ottica: il governo francese cerca di mediare. Incontro con gli operatori e al via un Comitato per vigilare sulla sperimentazione

di Raffaella Natale |

Francia


Eric Besson

Gli operatori francesi delle tlc hanno accettato di partecipare domani a una riunione sulla fibra ottica con il Segretario di Stato per l’Economia digitale, Eric Besson, in modo da avviare i primi test.

Nella giornata di domani verrà istituito un Comitato che dovrà seguire la fase si sperimentazione, ha informato un portavoce del Ministro.

Secondo una fonte, il nuovo organismo, che riunirà sei player – – Orange, SFR, Free (Iliad), Numericable, Axione e Sequalum – terminerà i propri lavori il 31 marzo 2009.

Il governo intende fare della Francia “uno dei leader europei nella banda super veloce“, con l’obiettivo di arrivare ad almeno 4 milioni di famiglie abbonate entro il 2012, ma oggi sono solo 150.000 e la strada da percorrere sembra ancora lunga.

“In Europa, al di fuori dei Paesi del nord, lo sviluppo non è veramente cominciato”, ha detto Gérard Pogorel, ricercatore di Télécom ParisTech, che ha aggiunto: “Tre quarti della fibra nel mondo si trovano in Corea e Giappone”.

E così mentre l’Italia si impegna a stanziare 1 miliardo di euro per la realizzazione di una rete di nuova generazione (NGN) in fibra ottica, in Francia si litiga.

La cifra corrisponde grossomodo al 10% della spesa totale necessaria per completare i collegamenti con le case degli italiani, valutata dal sottosegretario alle comunicazioni, Paolo Romani, in circa 10 miliardi di euro.

L’ostacolo maggiore per i nostri cugini d’oltralpe è la mancanza di accordo tra operatori sul modo di sviluppare la fibra sulla parte terminale. Si oppongono due modelli: la mono-fibra, che ha il favore di Orange e Sfr, e la multi-fibra voluta da Free (Iliad).

“Ogni operatore dovrà scegliere se partecipare all’una e/o all’altra delle due sperimentazioni”, ha detto ancora la fonte. Orange testerà entrambe le tecnologie, mentre Free si dedicherà esclusivamente alla multi-fibra.

Saranno previste diverse zone geografiche con l’intenzione di valutare ciascun metodo e fissare un’agenda di impegni, sotto il diretto controllo dell’Autorità delle tlc (Arcep).

Al termine di questa fase, ha riportato la fonte, “si sceglierà uno dei due modelli“, in ogni caso “le infrastrutture già realizzate con il modello alternativo non saranno rimesse in discussione”.

Nei giorni scorsi, il presidente dell’Arcep, Paul Champsaur, ha accusato France Télécom di ostacolare le trattative, nel tentativo di imporre una fibra unica, suscitando una viva reazione da parte dell’operatore che ha immediatamente respinto ogni eventuale responsabilità su Free.

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