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Anche Vodafone e Sony Ericsson entrano nella Open Handset Alliance. Si allarga il ‘club Google’ a sostegno di Android

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Pochi giorni dopo l’annuncio dell’ingresso di nuovi soci – inclusi AOL e Cell Telecom – nella Symbian Foundation di Nokia, la Open Handset Alliance , fondata da Google per lo sviluppo del sistema operativo mobile Android, rilancia rivelando una line-up arricchita di 14 nuovi membri: AKM Semiconductor, ARM, ASUSTek, Atheros Communications, Borqs, Ericsson, Garmin, Huawei, Omron Software, Softbank Mobile Corporation, Sony Ericsson, Teleca, Toshiba Corporation e Vodafone.

 

Particolarmente significativo l’ingresso nell’alleanza di Sony Ericsson e Vodafone, che sono stati tra i fondatori della Symbian Foundation, attualmente sotto il completo controllo Nokia, insieme a AT&T, LG, Motorola, NTT DoCoMo, Samsung, STMicroelectronics e Texas Instruments.

 

Fino agli inizi di quest’anno, tutti i cellulari Sony Ericsson si basavano sulla piattaforma software UIQ (sviluppata dalla joint venture insieme a Motorola), con una concessione al sistema operativo mobile di Microsoft nel modello Xperia X1. L’ingresso in OHA andrà quindi a completare la strategia del gruppo, che conta di lanciare il primo telefonino basato su Android entro la metà del prossimo anno.

Anche Samsung, già membro dell’Open Handset Alliance, conta di affiancare agli smartphone dotati di sistema operativo proprietario nuovi modelli motorizzati Microsoft Windows Mobile, Symbian e Linux.

 

In totale sono ora 47 i membri OHA, impegnati nello sviluppo  di dispositivi compatibili con Android. Tutti- si legge in una nota – “contribuiranno al progetto Android Open Source e supporteranno l’ecosistema attraverso prodotti e servizi che accelereranno la disponibilità di cellulari sul sistema operativo”.

 

Nel frattempo, il primo partner commerciale di Google nel lancio di Android – la taiwanese HTC – porta a casa i primi frutti della collaborazione col gruppo di Mountain View: i profitti nel mese di novembre sono cresciuti del 22% su base annua e del 10% rispetto al mese precedente, grazie all’aumento delle vendite sul mercato statunitense dei modelli di punta come il G1, il Touch Diamond e il Touch Pro.

 

La strategia mobile di Google ha preso forma ufficiale a novembre scorso, quando venne annunciata un’alleanza industriale con 34 tra le maggiori società tecnologiche e di applicazioni wireless del mondo, col fine ultimo di “generare innovazione per i dispositivi cellulari e dare ai consumatori una user experience di gran lunga migliore di quella oggi riscontrabile nelle piattaforme mobili”.

 

Il primo frutto dell’alleanza è stato proprio Android, definito come “una piattaforma per i dispositivi mobili aperta e globale”, in grado di consentire agli sviluppatori di lavorare in maniera più “collaborativa”, accelerando la velocità di lancio di nuovi e innovativi servizi mobili.

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