Arun Sarin ai vertici di Yahoo? La società pensa al successore di Jerry Yang. L’ex Ceo di Vodafone tra i favoriti

di Raffaella Natale |

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Arun Sarin

Si susseguono le riunioni ai piani alti di Yahoo!. Dopo l’offerta di Microsoft, che sarebbe pronta a rilevare le attività di ricerca online per 20 miliardi di dollari, il Cda del gruppo sarebbe pronto a fare il nome del nuovo amministratore delegato. Stando alle indiscrezioni del Wall Street Journal, la società avrebbe stilato una short list di candidati, anche se per una decisione definitiva ci vorranno ancora alcune settimane. Tra i nomi in lizza balza quello di Arun Sarin, ex numero uno di Vodafone, dopo che Peter Chernin di News Corp ha detto di non essere interessato al posto di numero uno.

Sarin, 54 anni, ha lasciato Vodafone nel luglio scorso, dopo aver guidato il gruppo tlc per cinque anni, avviando una nuova strategia aziendale incentrata sullo sviluppo degli asset core.

 

Jerry Yang, dimessosi dopo i dissapori con il board nati per via del fallimento dell’Opa di Microsoft, resterà in carica fino alla nomina del nuovo Ceo.

Nel toto nomine ci sono anche i nomi di Jonathan Miller, ex AD di Aol (Time Warner), Dan Rosensweig, ex direttore generale di Yahoo! e Susan Decker, presidente di Yahoo!.

 

Vanno avanti intanto le trattative con Microsoft. La proposta sarebbe, infatti, il punto centrale di una complessa transazione che vedrebbe un nuovo gruppo di manager, sostenuti da Microsoft con un investimento iniziale di 5 miliardi di dollari (più altri 5  miliardi ottenuti da investitori istituzionali), prendere il controllo del motore di ricerca con una quota del 30%.

Secondo il Sunday Times, le linee direttrici dell’offerta sono state già concluse e prevedono che Microsoft gestisca per 10 anni l’attività del motore di ricerca, ottenendo inoltre per due anni la possibilità di procedere all’acquisto al costo appunto di 20 miliardi di dollari.

 

Altera notizia importante: la società di Redmond si è detta pronta a ridurre a sei mesi, contro i diciotto attuali, la durata durante la quale conserva alcuni dati privati di chi usa internet, ma a condizione che tutti i suoi concorrenti facciano la stessa cosa.

“…Noi potremmo arrivare fino a sei mesi, ma quando anche gli altri lo faranno e se renderanno anonimi” completamente i dati superata la data, ha detto  John Vassallo, consigliere di Microsoft per gli affari europei. Microsoft detiene soltanto il 2% nel mercato europeo e se è il solo a cambiare comportamento, gli effetti saranno limitati, ha detto Vassallo.

La durata massima di conservazione di sei mesi era stata consigliata in primavera dal Comitato articolo 29, che riunisce organismi europei di protezione di dati. Il comitato aveva anche sottolineato l’importanza di un anonimato completo e irreversibile dei dati conservati dai motori di ricerca, in modo che non possano più essere collegati a un utilizzatore di internet.

 

Yahoo! conserva i dati per tredici mesi. Il primo motore di ricerca mondiale Google ha annunciato in settembre la riduzione a metà, a nove mesi, della durata dopo la quale renderà i suoi dati anonimi. Accogliendo positivamente la notizia, il Comitato articolo 29 ha però espresso rammarico perché Google supera tuttora la durata consigliata di sei mesi e ha giudicato “sempre insufficienti” le tecniche usate dal gigante di internet per rendere anonimi i dati.

La raccolta dei dati privati degli utilizzatori di internet permette di costruire un profilo dei loro interessi. I motori di ricerca dicono di servirsene per migliorare il loro servizio, con risultati corrispondenti alle attese degli utilizzatori di internet. Ma quei dati servono anche a inviare pubblicità mirate.

 

Altra pillola informativa: Microsoft ha deciso di lanciare una linea di abbigliamento. Si chiama “Softwear” e già il nome, un gioco di parole tra software e ‘wear’ che in inglese significa abbigliamento, è l’ennesima trovata del gruppo.

L’idea intende evocare l’effetto nostalgia per i tempi in cui i computer cominciarono a cambiare la vita delle persone, si legge nella pagina web dedicata all’iniziativa, dove campeggia un ormai obsoleto floppy e i caratteri sono quelli dei vecchi calcolatori informatici. I pezzi della collezione, per ora solo magliette, celebrano infatti l’avvento del sistema operativo DOS, primo successo planetario della società che oggi connette oltre un miliardo di persone, con loghi retro del marchio e foto che sono ormai un classico, come quella segnaletica di un giovane Bill Gates, il fondatore della Microsoft.

La linea sarà in vendita negli Usa a partire dal 15 dicembre. A pubblicizzare l’iniziativa è stato chiamato Common, un rapper in voga proprio qualche decennio fa.

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