Cinema: Ferrari (Anica), ‘La crisi economica? Potrebbe essere salutare per rivedere alcuni costi, specie nella produzione’

di Raffaella Natale |

Italia


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La crisi mondiale “…non influirà troppo sul cinema“. E’ questa la convinzione di Paolo Ferrari, presidente di Anica, l’associazione delle industrie cinematografiche, convinto che la contrazione dell’economia possa “…rivelarsi addirittura salutare per rivedere alcuni costi che ultimamente, soprattutto nel campo della produzione, sono lievitati in maniera esponenziale”.

 

“…Quella che invece preoccupa – ha spiegato Ferrari alla vigilia delle Giornate Professionali di Cinema, che si svolgeranno a Sorrento dal 1° al 5 dicembre –  la conseguenza delle agitazioni sindacali ad Hollywood”.

Dopo lo sciopero degli sceneggiatori, che ha paralizzato l’Olimpo del cinema per 100 giorni causando ingenti perdite economiche, sono gli attori a valutare la possibilità di incrociare le braccia.

La ragione riguarderebbe i compensi per i lavori che vengono usati più e più volte e i nuovi media, in particolare internet. Gli attori chiedono un trattamento migliore e un contratto uguale a  quello già stipulato con altri sindacati.

La Sag (Screen Actor Guid) rassicura comunque tutti dicendo che ascoltare gli attori è prassi generale, e in ogni caso ottenere l’autorizzazione per scioperare non significa automaticamente procedere con l’azione.

 

“…Sul piano della produzione il problema esiste ed è serio“, ha spiegato Ferrari, sostenendo che sul fronte italiano resta ottimista.

“…Mi sembra che in questi due ultimi anni le sale abbiano retto bene il rapporto con il pubblico. Anzi, con i film di Natale potremmo anche chiudere l’anno molto vicini al pareggio con il 2007″ .

Merito in gran parte della qualità, sottolineando che: “…la nostra cinematografia é vitale e ha saputo fare grandi cambiamenti. Film come ‘Gomorra’ e ‘Il divo’ hanno dato un segnale di grande forza”.

 

Ma non mancano le perplessità, soprattutto sulle uscite estive: “…stiamo facendo una fatica enorme a confermare l’allungamento di stagione”.

“…Certamente – ha precisato – abbiamo fatto grandi progressi ma non sono ancora sufficienti. La distribuzione deve mettere a disposizione i film giusti e aumentarne il numero, e l’esercizio deve tenere i cinema aperti e avere un’attenzione particolare per questi prodotti”.

Infine il digitale, “…non vedo questa trasformazione così vicina”, ha concluso Ferrari.

“…Il vero salto di qualità potrà esserci nel momento in cui ci saranno in circolazione dei veri film pensati e girati in 3D”.

 

Ottimismo anche per Audimovie, l’istituto che promuove ricerche sulla pubblicità e sugli spettatori del grande schermo.

Nonostante la crisi economica, il cinema, il più tradizionale dei media, gode di ottima salute: 75.226.044 presenze, da gennaio a ottobre 2008, su un totale di 1.112 complessi e 3.030 schermi dislocati in tutta Italia.

 

Giovane, residente in un piccolo centro (il 32% abita in cittadine di 10.000-100.000 abitanti) del nord ovest (32%), un diploma di scuola media superiore (44%), lavoratore (51%), soprattutto impiegato (23%): questo il profilo dello spettatore tipo (5.394.000 negli ultimi 30 giorni e 1.847.000 nell’ultima settimana) che emerge dalla ricerca. Nonostante il proliferare di Internet come mezzo di fruizione multilivello, il cinema è un’attrazione soprattutto per un pubblico giovane, nel dettaglio per il 30% degli italiani di età compresa tra i 14 e i 24 anni, come pure della fascia 25-34 anni.

 

Secondo lo studio Audimovie, a fine ottobre le presenze sono state 75.226.044, su un totale di 1.112 complessi e 3.030 schermi di tutta Italia, mentre gli addetti del settore attendono il consueto boom di spettatori per dicembre, dovuto all’uscita dei film di Natale, nella speranza di ripetere l’annata record del 2007, che ha avuto 116 milioni di spettatori.

 

Sempre per l’istituto di ricerche i motivi del successo sono: l’aumento delle strutture multisale; la facilità d’accesso offerta dai grandi cinema che si trovano fuori città; il maggior comfort, da una modalità più immediata di ticketing alle poltrone ergonomiche.

Altre ragioni si possono individuare nello sviluppo della tecnologia (utilizzo di elaborazione digitale ed effetti tridimensionali), e nella recente crescita della cinematografia italiana. Inoltre; tra i fattori del successo dei film fruiti nelle grandi sale c’è la promozione: dai trailer, sempre curati e numerosi.

 

Ma come e quando si va al cinema? Secondo i dati dell’ Audimovie lo spettatore sceglie il mercoledì (17%), il classico giorno del biglietto scontato, quasi quanto la domenica (19%), anche se il sabato (25%) rimane il giorno per eccellenza deputato alla visione dal grande schermo. Infine, risulta che la scelta del film da vedere avviene nel 28% dei casi, il giorno stesso in cui si va al cinema. Ad orientare lo spettatore è sopratutto il genere (27%), ma anche i suggerimenti degli amici e dei mass media (15%).

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