Cellulare in auto: raddoppiano le emissioni e a farne le spese sono i bambini

di Alessandra Talarico |

Italia


Telefonia Mobile

I cellulari e le automobili non vanno d’accordo, e non solo perché usare il cellulare mentre si sta guidando comporta un rischio elevato di provocare un incidente dovuto a un ‘invecchiamento’ delle capacità di reazione, ma anche perché nell’abitacolo dell’auto, raddoppiano le emissioni elettromagnetiche dei cellulari e quindi i loro effetti nocivi.

 

È quanto emerge da una ricerca condotta dal settimanale ‘Auto Oggi’.

L’aumento delle emissioni è dovuto al fatto che in auto il cellulare deve spesso ‘cercare la linea’, a causa della velocità o della scarsa copertura in alcuni tratti. L’abitacolo si trasforma dunque in una sorta di ‘gabbia di Faraday’, capace di trattenere al suo interno le onde emesse dal telefonino.

 

Al momento, nessuno studio scientifico è stato in grado di provare con certezza che le onde elettromagnetiche dei cellulari siano responsabili di patologia quali il cancro o disturbi neurologici, e la normativa italiana ha come riferimento il concetto di ‘evitare con prudenza’. Anche in assenza di un’accertata connessione causa-effetto tra esposizione e conseguenze di natura sanitaria, insomma, si tende sempre e comunque a tenere in debita considerazione il rischio connesso”.

 

Sulla base dei dati forniti dalla Fondazione Bordoni i livelli massimi di attenzione per l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche sono di 6 volt/metro all’interno di edifici abitati, e di 20 volt/metro per gli altri casi, per bande 400, 900, 1800 Mhz.

I vincoli italiani sono molto più severi che nel resto d’Europa: in Francia i limiti sono di 27 volt/metro per 400 Mhz, 41 volt/metro per 900 Mhz, 58 volt/metro per 1800 Mhz, in Gran Bretagna: 27 volt/metro per 400 Mhz, 41 volt/metro per 900 Mhz, 58 volt/metro per 1800 Mhz e in Germania di 27 volt/metro per 400 Mhz, 41 volt/metro per 900 Mhz, 58 volt/metro per 1800 Mhz.

 

All’interno dell’abitacolo, tuttavia, i valori registrati (con il telefonino vicino all’orecchio, che è tra l’altro vietato dalla legge) sono stati rispettivamente di 21 e 10 V/m, in città.

Le rilevazioni effettuate in campagna, invece hanno rilevato un valore di 23 V/m, che è salito a quota 54 nei primi quattro secondi di chiamata, mentre in autostrada si viaggia sui 15 V/m con picchi di 26 V/m.

 

I bambini in auto, dunque, anche a seconda del posto che occupano all’interno dell’abitacolo sono molto più vulnerabili degli adulti poiché – dicono diversi studi – il loro sistema nervoso non è ancora perfettamente sviluppato, i tessuti cerebrali riescono ad assorbire maggiore energia ed essi saranno dunque più esposti degli adulti nel corso della loro intera vita.

 

Il consiglio è dunque quello di collocare il seggiolino dei bimbi nella zona posteriore dell’auto, di modo che ci sia una distanza dal cellulare di almeno 50-60 cm e le emissioni siano subite con minore intensità.