Terminazione: nel 2011 Italia in linea con Ue. Romani, ‘Approccio Agcom riconosce diritto alla concorrenza’

di Alessandra Talarico |

Italia


Telefonia mobile

È ancora polemica sulle tariffe di terminazione mobile italiane, ritenute da Bruxelles troppo alte rispetto alla media europea. Secondo il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, il modello adottato dall’Agcom – in fase di valutazione da parte della Commissione Ue – è invece in linea con quanto avviene nel resto d’Europa. Nel 2011, in particolare, le tariffe di terminazione mobile italiane saranno allineate a quelle del Regno Unito.

 

L’Autorità italiana ha previsto una riduzione del 30% in tre anni dei valori attualmente in vigore per i singoli operatori. Secondo lo schema scattato dal 1° luglio 2008, le tariffe di terminazione di Telecom Italia e Vodafone sono pari a 8,85 centesimi di euro al minuto e quelle di Wind a 9,51 centesimi. Dal 1° luglio 2011, il valore finale sarà per tutti e tre di 5,9 centesimi al minuto.

Per H3G la nuova tariffa da 13 centesimi di euro è entrata invece in vigore il 1° settembre 2008. Tra 3 anni, 3 Italia arriverà a 7 centesimi di euro.

 

Questi tagli alle tariffe, ha sottolineato l’Agcom, rappresentano una riduzione consistente delle tariffe di terminazione per ben 1,5 miliardi di euro in tre anni.

 

La Commissione, da canto suo, vorrebbe armonizzare le tariffe in tutta Europa, e giungere a una loro riduzione del 70% nei prossimi tre anni, per contenerle in una forchetta fra 1 e 3 centesimi di euro al minuto.

Al momento infatti, esistono forti discrepanze tra i Paesi europei – si va dai 2 centesimi di Cipro e i 18 centesimi della Bulgaria – e risulta dai dati della Ue che le tariffe praticate nel settore mobile siano molto più alte di quelle fisse, che si attestano su una media di 0,0057 euro al minuto per una chiamata urbana.

 

Rispondendo a una domanda del parlamentare della Lega, Gianluca Pini, Romani ha però ribadito che il modello ‘asimmetrico’ adottato da Agcom per la telefonia fissa “tiene conto degli investimenti degli operatori alternativi”.

Nel settore mobile,  però, dove gli operatori sono tutti partiti con una propria infrastruttura, non si può applicare lo stesso criterio, anche se l’Autorità ha tenuto conto delle difficoltà dei new entrant – Wind e H3G – applicando loro il cosiddetto ‘grace period’.

In sostanza, le tariffe dei due operatori non sono state sottoposte inizialmente a controllo di prezzo, ma sono ora regolamentate come quelle dei due operatori più forti.

 

Romani ha ribadito che nel settore della telefonia fissa, l’Agcom “ha adottato un approccio regolamentare del tutto innovativo, che riconosce il cosiddetto costo della concorrenza e, più in generale, lo sforzo a investire per affermare una concorrenza di tipo infrastrutturale”.

 

La Ue prende come modello quanto stabilito dal regolatore francese che ha recentemente presentato una proposta in base alla quale le tariffe di terminazione mobile dovranno scendere entro il 2012 a 3-4 centesimi di euro dagli attuali 6,5-8,5 centesimi di euro.

 

Il taglio avverrà in due tappe: a partire dal 1° luglio 2009, le tariffe scenderanno a 4,5 centesimi al minuto (per Orange e SFR) e a 6 centesimi al minuto per pour Bouygues Telecom.

Dal primo luglio 2010, quindi, Orange e SFR dovranno ridurre le proprie tariffe a 3 centesimi di euro al minuto e Bouygues a 4 centesimi.