Criminalità informatica: acceso dibattito al senato francese, ma per il governo il Ddl contiene misure ‘pedagogiche e preventive’  

di Raffaella Natale |

Francia


Christine Albanel

Ieri è cominciata al senato francese la discussione sul disegno di legge antipirateria, che introduce rigide misure per dissuadere gli utenti dallo scaricare illegalmente dal web opere protette da diritto d’autore. Come già si prevedeva il confronto è stato serrato.

Il Ministro della Cultura, Christine Albanel, ha ricordato che “…la Francia detiene il triste record di campione del mondo” nella criminalità informatica. Nel 2006 sono stati scambiati un miliardo di file piratati.

 

Per lottare contro questo fenomeno, le nuove disposizioni prevedono l’istituzione di un’Alta Autorità per la Protezione del Copyright su Internet (HADOPI), nella quale confluiranno alcuni importanti poteri attualmente spettanti all’autorità giudiziaria e al CNIL (Commissione nazionale dell’informatica e delle libertà) e l’attuazione di un meccanismo di punizione ‘graduale’ basato sul concetto dei ‘tre strikes’: gli internauti sospettati di scaricare illegalmente si vedranno recapitare un primo avvertimento via email, seguito da una sospensione cautelativa per un’eventuale successiva violazione e, infine, dal ‘taglio’ della linea da tre mesi a un anno se beccati per la terza volta con le mani nel sacco.

La disconnessione potrà essere ridotta da uno a tre mesi se l’utente si impegnerà per iscritto a non reiterare il reato e a non contestare la sentenza.

Verrà inoltre creata un ‘lista nera’ degli internauti, che eviterà ai ‘colpevoli’ di aggirare la punizione cambiando provider.

 

“L’aspetto pedagogico e preventivo di questo dispositivo è essenziale e rappresenta il cuore del progetto governativo“, ha detto con forza l’Albanel al Senato.

“Il 70% degli utenti smetteranno di scaricare illegalmente dopo aver ricevuto il primo messaggio di avvertimento e il 90% dopo il secondo“, ha spiegato il Ministro, facendo riferimento ai dati di uno Studio realizzato in Gran Bretagna.

 

Ma la Commissione Affari economici del Senato ha adottato martedì un emendamento che sostituirebbe il provvedimento del ‘taglio’ della linea internet con una sanzione amministrativa.  

La Commissione è, infatti, del parere che un simile provvedimento “…inficerebbe il principio dell’uguaglianza dei cittadini, specie di quelli delle zone rurali che non possono essere privati del telefono per via della sospensione della linea internet”.

Aggiungendo che “…Il sistema di sanzione amministrativa si applicherebbe invece senza discriminazione e consentirebbe l’accesso ad alcuni servizi ‘essenziali’ come la banda larga. Oltre a sembrare più adatto a rispondere al pregiudizio economico che rappresenta la pirateria”.

 

L’Albanel non ha però condiviso l’emendamento, sostenendo che la sanzione pecuniaria stabilirebbe una “disuguaglianza” tra chi è in grado di pagare le multe e chi non lo è.

 

Il testo all’esame del Senato è la trascrizione legislativa del documento elaborato dalla Commissione creata ad hoc e presieduta dall’ex capo della Fnac, Denis Olivennes, firmato il 23 novembre 2007 da una quarantina di organismi rappresentanti il settore della musica, del cinema e i fornitori  d’accesso internet.

  

 

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