I rappresentanti ETNO al CEO Summit: Reti NGN per uscire dalla crisi, ma con politiche chiare a sostegno degli investimenti

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Franco Berbabè

Pubblichiamo il testo integrale della dichiarazione firmata dai 15 CEO dell’ETNO presenti al CEO Summit di Venezia del 25 ottobre 2008, in merito alle prospettive di crescita dell’industria e alle possibili soluzioni condivise che possano assicurare solidi investimenti nelle reti a banda larga di nuova generazione, mantenendo un quadro competitivo stabile.

 

Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione sono vettori fondamentali della crescita economica. Il potenziale di crescita dell’industria va ben oltre i suoi confini, dando impulso alla produttività e all’occupazione in tutti settori. L’ICT contribuisce per circa il 40% all’aumento della produttività e, nella Ue, contribuisce per un quarto della crescita economica.

 

Assistiamo ad una crisi economica e finanziaria mondiale di grandi proporzioni. L’industria ICT, se sussistono le giuste condizioni, può giocare un ruolo di primo piano nel superamento della crisi. Per sfruttare al meglio il potenziale del nostro settore, la capacità di crescita e d’investimento dell’industria non può essere trascurata.

 

Gli investimenti nelle Reti di Nuova Generazione in fibra ottica (NGN) e nelle reti mobili a larga banda devono essere la priorità negli anni a venire, attraverso politiche che li sostengano. Si tratta di investimenti di grande scala, nell’ordine di centinaia di miliardi di euro (300 mld solo in Europa), che copriranno alcuni decenni e che richiedono politiche e interventi regolamentari stabili e prevedibili.

 

I Policy Makers possono svolgere un ruolo chiave nell’incoraggiare questi investimenti. L’attuale regime regolamentare dell’Unione Europea ritarda ed ostacola gli investimenti su larga scala nelle nuove reti di accesso in fibra. Temiamo che l’esame in corso sulla revisione del quadro regolamentare possa andare nella stessa direzione. Pertano, chiediamo che siano trovate nuove solzuioni per le imminenti sfide che mettano insieme governi e regolatori al fine di coniugare gli incentivi all’investimento con lo sviluppo della concorrenza.

 

Siamo fortemente sostenitori di un regime competitivo. La liberalizzazione dei mercati delle telecomunicazioni nel mondo è avvenuta con successo; ne è risultato l’abbattimento dei prezzi e il miglioramento dei servizi per i consumatori.

 

Siamo tuttavia preoccupati che l’attuale crisi finanziaria possa portare ad una nuova ondata di regolamentazione in tutti i settori dell’economia. Contrariamente ad altri settori, il mercato delle telecomunicazioni è caratterizzato da una forte concentrazione di regole ex-ante, fra cui la fissazione dei livelli di prezzo all’ingrosso e al dettaglio, che viene applicata in alcuni casi. Se le politiche di regolamentazione continuano a concentrarsi sull’abbattimento dei prezzi, una quota ancora maggiore di capitale sarà sottratta a questo settore. L’esempio più recente è l’intenzione di tagliare ulteriormente, sotto il livello dei costi, i prezzi di terminazione mobile nell’UE. Se questa tendenza dovesse continuare, vi è un rischio che il settore dell’ICT sia trascinato in una spirale negativa, aggravando la recessione dell’economia globale.

 

Riteniamo che le reti di accesso in fibra ottica richiedano regole nuove e flessibili, differenti da quelle del passato, in virtù del fatto che le nuove infrastrutture saranno costruite partendo da zero. Pertanto, siamo di fronte ad un trade-off tra la costruzione delle nuove reti e l’accesso alle stesse.

 

L’estensione sistematica dell’accesso regolato alle nuove reti di accesso in fibra rischia di scoraggiare gli investimenti sia da parte degli operatori storici sia di quelli alternativi. L’accesso orientato al costo con tassi di ritorno standard non garantirà agli investitori il giusto incentivo.

Per le NGN è necessario definire nuovi schemi di investimento, fra cui modelli di suddivisione del rischio che permettano una giusta condivisione del rischio fra gli investitori e colori che comprano l’accesso. E’ pertanto cruciale assicurare agli operatori la possibilità di gestire le loro reti, invece che imporre severe regole di ‘net neutrality’ o rigidi livelli di qualità del servizio, elementi questi che limiterebbero ulteriormente lo sviluppo delle reti. Ciò non comporterebbe vantaggi per i consumatori né tantomeno spingerebbe la competizione.

 

Oltre alla banda larga ad altissima velocità su rete fissa, l’Internet mobile è l’altro grande vettore di sviluppo della nostra industria. Per lo sviluppo delle reti mobili a banda larga, sarà necessaria al più presto la disponibilità di ulteriori bande di frequenza. L’utilizzo efficiente delle frequenze liberate grazie alla transizione al digitale è particolarmente importante al fine di connettere le aree rurali ad Internet ad alta velocità e per colmare il digital divide.

 

Ogni crisi crea nuove opportunità. Intendiamo sfruttare tali opportunità e creare un quadro di politiche pubbliche  che incentivi gli investimenti privati in nuove infrastrutture a banda larga super veloci.