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Tlc : il mercato continuerà a crescere nonostante la crisi, ma non si dovranno sottovalutare i rischi del passaggio all’IP

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Nonostante le perturbazioni che stanno investendo i mercati finanziari, l’industria mondiale delle telecomunicazioni dovrebbe continuare a crescere mediamente dell’8% l’anno nei prossimi 5 anni.

Lo dice una ricerca condotta da Insight Research Corporation, secondo cui le entrate legate ai servizi di telecomunicazione – inclusi la banda stretta e la banda larga fissa, i servizi mobili e wireless e le comunicazioni IP – cresceranno da 2,1 trilioni del 2008 a oltre 3 trilioni nel 2013, nonostante la saturazione dei mercati occidentali e la contrazione dei margini relativi ai servizi più ‘tradizionali’ quali la voce su rete fissa.

La crescita arriverà innanzitutto dall’offerta di servizi dati wireless sui mercati sviluppati dell’occidente e dell’Asia, ma anche dai nuovi utenti dei paesi emergenti.

 

“L’importanza delle telecomunicazioni quale fattore essenziale per la crescita economica non è più in discussione e neanche il ruolo delle tlc quale acceleratore dello sviluppo socio-economico, al pari delle reti idriche ed energetiche”, spiega Insight.

 

Alla luce della costante contrazione dei profitti legati ai servizi tradizionali – più veloce della capacità degli operatori di tagliare i costi –  le compagnie telefoniche, sia fisse che mobili, stanno dirottando la propria attenzione sulle reti IP per ridurre i costi operativi.

 

Le reti IP, sottolinea il presidente Insight Robert Rosenberg, “facilitano la convergenza, agevolando la sostituzione di reti multiple con una rete in cui tutto viaggia in flussi di pacchetti IP interconnessi”.

 

L’industria non ha dunque altra scelta che puntare sull’IP: “l’unico modo sicuro per abbassare i costi operativi e accelerare il tempo necessario per l’installazione di nuovi servizi”, ha aggiunto Rosenberg.

 

Lo studio rileva inoltre che il passaggio all’IP creerà una maggiore concorrenza e porterà una riduzione delle tasse per gli utenti finali, ma potrebbe anche – e questo è il rovescio della medaglia – sottoporre le reti ad attacchi non sperimentati nelle reti telefoniche tradizionali.

Attacchi estremamente pericolosi soprattutto perché le reti IP sembrano destinate a diventare strumenti essenziali per il commercio, la sanità, il rapporto con le istituzioni.

“La storia di internet dovrebbe ricordarci che viviamo in un mondo incerto e dovrebbe servire a rafforzare la consapevolezza che la perdita del controllo centralizzato, che è stato il segno distintivo delle reti PSTN, rappresenta la grande forza ma anche il punto di potenziale debolezza delle comunicazioni IP”, spiega ancora Rosenberg.

 

Se infatti fino a poco tempo fa si credeva che gli attacchi alle reti informatiche fossero il risultato di operazioni individuali più che di schemi di stampo criminale o terroristico, la tendenza sta chiaramente cambiando: “le reti IP sono sempre più sotto attacco da parte dei cybercriminali e di potenti organizzazioni che prendono di mira i siti web antigovernativi”.

La criminalità informatica volta al profitto è una minaccia grave e in costante crescita e, aggiunge Rosenberg, “c’è chi ritiene che anche i governi abbiano iniziato a sfruttare le vulnerabilità delle reti IP per i propri interessi, come potrebbe essere accaduto in diversi conflitti regionali che hanno avuto luogo nell’Europa orientale, nel Caucaso e nell’estremo Oriente nel 2008″ .

 

In un futuro in cui, conclude Rosenberg, il traffico delle informazioni viaggerà su un’unica rete, nuove opportunità di corruzione abbonderanno, ma “di gran lunga più preoccupante è la tendenza, già sperimentata, a voler creare intenzionalmente attacchi catastrofici su larga scala”.

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