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Vodafone: Vittorio Colao debutta al vertice. Obiettivo, continuare a essere leader su un mercato sempre più difficile

Europa


Dopo 5 anni alla guida del gruppo Vodafone, Arun Sarin cederà oggi il posto di CEO al manager italiano Vittorio Colao. L’avvicendamento, nell’aria già da diverso tempo, è stato ufficializzato a maggio.

 

Vittorio Colao è entrato in Vodafone nel 2006, dopo aver ricoperto dal luglio 2004 il ruolo di Amministratore Delegato di RCS MediaGroup. A Vodafone non entra però da neofita: Direttore Generale Operazioni in Omnitel dal settembre 1996, nell’agosto 1999 era stato nominato Amministratore Delegato di Vodafone Omnitel. Dall’aprile 2001 aveva ricoperto anche la carica di CEO dei Paesi del Sud Europa, Medio Oriente e Africa e nell’aprile 2002, era entrato a far parte del Board di Vodafone in qualità di consigliere di amministrazione fino al 2004.

 

La sua carriera inizia nel 1986 come associato e Business Analyst nella società di consulenza McKinsey & CO. Ha operato quindi presso Morgan Stanley International a Londra nella divisione Corporate Finance e dopo un’esperienza in Arnoldo Mondadori Editore come assistente al Direttore Generale, ritorna alla McKinsey & CO. a Milano come Associato, dove diventa Partner.

 

A Colao spetta ora l’arduo compito di completare la strategia avviata da Sarin e di assicurare al gruppo un posto di leader nei servizi internet mobile.

 

Il 47enne manager italiano è stato indicato a maggio come la scelta più ovvia alla successione di Sarin, ma è anche vero che le condizioni del mercato, da allora, sono cambiate e le conseguenze della crisi economica hanno cominciato a investire anche il comparto telefonico.

 

La società britannica, leader mondiale della telefonia mobile, ha registrato nel primo trimestre dell’esercizio 2008-2009 una crescita dei fatturato del 19% rispetto all’anno precedente, a 12,3 miliardi di euro e ha guadagnato 8,5 milioni di nuovi clienti, portando il totale a 269 milioni.

A deludere gli analisti, tuttavia, sono state le previsioni per l’intero esercizio per il quale i profitti sono ora attesi nella parte più bassa della forchetta tra 39,8 e 40,7 miliardi di sterline precedentemente annunciata.

 

Colao ha indicato che seguirà le strategie di espansione nei mercati emergenti del suo predecessore, sotto la cui direzione il gruppo è cambiato sia dal punto di vista strategico che organizzativo, puntando a diventare una ‘total communication company’. Vision che in parte si è già avverata, nonostante l’iniziale scetticismo degli azionisti della società, che a un certo punto hanno anche apertamente criticato Mr Sarin.

 

Sarin ha però dimostrato coi fatti la forza della sua strategia e ha guidato una forte espansione internazionale, portando Vodafone a posizioni di rilievo in mercati a forte crescita come la Romania, la Repubblica Ceca , la Turchia e l’India, dove Sarin ha acquisito Hutchison Essar, mettendo a segno il maggiore investimento straniero effettuato nel subcontinente.

 

Colao, dicono gli osservatori, dovrà combinare le sue famose capacità analitiche con la disciplina appresa nel suo anno di leva nell’Arma, per ottenere a livello globale gli stessi risultati raggiunti nelle attività italiane prima ed europee dopo.

Queste ultime, di cui Colao è stato fin qui responsabile, attualmente rappresentano il 60% dei ricavi complessivi.

 

Arun Sarin, che ha accolto Colao nel suo team di senior management, nella nota diffusa dal gruppo definisce Colao come un “manager estremamente valido”, che già nei ruoli svolti in passato ha dato “un eccezionale contributo” alla crescita della società, che in questo momento più che mai – pressata da un mercato sempre più competitivo – ha bisogno di conferme, nonostante la forza rappresentata dai suoi 269 milioni di utenti sparsi per il globo.

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