Contraffazione: eBay assolta negli Usa dall’accusa di trarre profitto dalla vendita di falsi gioielli Tiffany

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Tiffany

A differenza di quanto successo in Francia, dove un tribunale ha condannato eBay a pagare al gruppo LVMH quasi 40 milioni di danni e interessi per la diffusione di prodotti contraffatti, negli Usa il giudice Richard J. Sullivan ha sentenziato che la casa d’aste più famosa del web non ha la responsabilità legale di prevenire la vendita di oggetti contraffatti sul suo marketplace online.

 

Dopo 4 anni di dibattimento, la Corte federale di Manhattan ha quindi respinto le motivazioni avanzate da Tiffany & Company, azienda che si occupa della vendita di gioielli tramite migliaia di punti vendita sparsi per il mondo, secondo cui eBay aveva tratto profitto dalla vendita di gioielli Tiffany contraffatti.

 

L’atteso verdetto riafferma il giudizio che le internet company non sono tenute a filtrare attivamente i loro siti a caccia di marchi contraffatti, ma sono tenute a rimuovere il materiale oggetto di contestazione su richiesta dei titolari del diritto.

 

Secondo il consulente legale di eBay, Rob Chesnut, “La Corte ha riconosciuto che eBay ha agito responsabilmente riguardo le contraffazioni”.

“In eBay – ha aggiunto – combattiamo aggressivamente le contraffazioni, non solo per adempiere alle nostre responsabilità limitate, ma anche perché i prodotti contraffatti indeboliscono la comunità”.

 

Il legale di Tiffany, James B. Swire, ha invece sottolineato che la società è “sconcertata e amareggiata” per la sentenza.

“L’obiettivo principale della legge sui marchi registrati e innanzitutto quello di proteggere i consumatori e quindi di tutelare i proprietari del brand e veramente non scorgiamo il senso di questa decisione”, ha aggiunto Swire.

 

La società farà probabilmente ricorso in appello contro la decisione, decisamente in controtendenza con quanto stabilito qualche settimana fa da un giudice di Parigi, che ha riconosciuto eBay colpevole di “gravi mancanze” per non aver rispettato l’obbligo di assicurare che le sue attività non generassero atti illeciti.

 

Il tribunale francese ha inoltre imposto la sospensione della distribuzione dei prodotti interessati dalla sentenza (LVMH ha in portfolio firme come Fendi e Louis Vuitton, profumi come Dior, Kenzo, Guerlain e Givenchy, orologi come TagHeur e Zenith), pena una multa di 50 mila euro per ogni giorno di ritardo, e la pubblicazione del giudizio in inglese e francese su alcuni giornali e sui siti eBay per tre settimane.

 

eBay, che ha già annunciato ricorso contro la decisione, ha comunque provveduto immediatamente al pagamento della cifra.

 

Qualche mese fa, la società era stata costretta a risarcire un’altro big del lusso francese – Hermès – con 20 mila euro.

Secondo la sentenza del giudice newyorkese, invece, “Tiffany non è riuscita a dimostrare che eBay abbia consapevolmente incoraggiato terzi a contraffare il prestigioso marchio”.