Banda larga: famiglie sempre più connesse, ma l’Italia ancora lontana dalla ‘digital prosperity’

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In significativa crescita, invece, le famiglie che utilizzano apparati mobili per connettersi ad Internet e l'uso della banda larga mobile.

Italia


Banda Larga

A giugno 2008, sono oltre 8,7 milioni le famiglie che dispongono di un collegamento a banda larga (37% del totale). Di queste, l’80% ha scelto una modalità di tariffazione flat, fenomeno che indica una inversione di tendenza rispetto al passato, quando una parte rilevante degli accessi erano tariffati a consumo.

 

È quanto emerge dal rapporto “Famiglie italiane e Banda Larga” dell’Osservatorio Banda Larga, che analizza l’evoluzione delle dotazioni tecnologiche e delle determinanti della diffusione della banda larga, evidenziando ostacoli e driver del processo di adozione.

Nel secondo trimestre 2008, rispetto a marzo 2008, gli accessi sono aumentati di circa il 2%, raggiungendo un totale complessivo di circa 10,7 milioni.

La crescita, nota l’Osservatorio, è più contenuta rispetto ai trimestri precedenti sia per il “consolidamento delle crescite registrate nel corso del 2007″ , sia per l’avvicinarsi “della soglia di saturazione della base accessibile broadband”, ossia delle famiglie in cui almeno uno dei componenti è in grado di utilizzare un PC.

 

In significativa crescita, invece, le famiglie che utilizzano apparati mobili (cellulari, connect card, ecc.) per connettersi ad Internet: a metà 2008, sono circa 2 milioni le famiglie che utilizzano questi servizi in sostituzione o, più spesso, in aggiunta ai servizi broadband su rete fissa.

 

Secondo i dati dell’Osservatorio, oltre 14 milioni di famiglie non dispongono di connessione a banda larga e, di queste, oltre 11 milioni non possiede un PC.

Tra i maggiori ostacoli all’adozione dei servizi broadband, le famiglie citano più spesso l’inutilità e  l’assenza di copertura.

 

La percezione dell’inutilità di un accesso broadband a Internet appare strettamente connessa alla ridotta diffusione dei PC nelle case degli italiani e, quindi, ad una condizione più strutturale ed in più lenta evoluzione.

 

Per quanto riguarda le attività svolte in rete, i servizi di comunicazione (eMail ed instant messaging su tutti) restano quelli più utilizzati, seguiti dai servizi di informazione (news, enciclopedie online ed informazioni legate ad acquisti di beni e servizi).

Si registra, inoltre, un significativo incremento nell’utilizzo dei servizi di utilità, quali eBanking ed aste on line (utilizzati, rispettivamente, dal 47% e dal 54% delle famiglie).

I servizi di utilità sono anche quelli per i quali si registra, in prospettiva, il maggiore interesse.

Si evolve anche la fruizione dei servizi Web 2.0, anche se le forme prevalenti restano ancora quelle passive, ovvero la semplice consultazione dei siti, piuttosto che modalità  di interazione più complesse (es. creazione e scambio di contenuti digitali autoprodotti).

 

Nell’ambito dell’indagine sulle famiglie, è stata approfondita la tematica del mobile broadband. Appare in consolidamento il numero di famiglie che a casa dispongono del solo telefono mobile, con valori prossimi a 6 milioni a giugno 2008.

 

Dal punto di vista della competizione, continua il processo di erosione delle quote di mercato dell’incumbent da parte degli operatori alternativi.

 

L’aggiornamento sul mercato ha riguardato anche l’andamento dell’IPTV, che ha registrato un incremento notevole nell’ultimo trimestre, raggiungendo circa 650 mila utenti. L’incremento è riferibile all’aumento del numero di player sul mercato (a Fastweb, presente storicamente sul mercato IPTV, si sono aggiunti nell’ultimo anno Telecom Italia, Tiscali e Wind).

 

Riguardo, infine, la tematica della digital prosperity e, quindi, della valutazione del possibile impatto della banda larga sullo sviluppo economico, dal Rapporto emerge con evidenza il ritardo dell’Italia rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea, soprattutto per quanto riguarda il grado di alfabetizzazione informatica della popolazione, fattore che incide negativamente sullo sviluppo del mercato della banda larga.

 

“I vincoli strutturali che condizionano lo sviluppo del mercato della banda larga in Italia – sottolinea l’Osservatorio – richiedono un intervento di sistema, con cui consentire all’intero Paese di beneficare delle condizioni di prosperità economica e sociale, connesse con l’affermazione di nuovo modello di economia digitale”.

 

Gli Sponsor dell’Osservatorio Banda Larga-Between sono: Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie, Ministero delle Comunicazioni, Ministro per gli affari Regionali e le Autonomie Locali, Poste Italiane, Mediaset, Regione Basilicata, Regione Piemonte, Regione Liguria, Mercurio FVG, Alcatel – Lucent, Cisco, Nokia-Siemens Networks, Skylogic, Sielte, Ray Way, Retelit, BT Italia, Fastweb, Telecom Italia, Tiscali, Wind.(a.t.)

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