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Roaming dati, ultimo avvertimento della Reding agli operatori: ‘Le tariffe calino e siano più trasparenti o la Ue interverrà’

Unione Europea


Anche se cresce nella Ue l’utilizzo delle connessioni internet mobili, le alte tariffe roaming per la trasmissione dati continuano a ostacolare l’utilizzo dei servizi all’estero.

È quanto emerge da uno studio condotto da Connect2Roam per conto della Commissione europea, secondo cui gli operatori mobili applicano tariffe al dettaglio molto aggressive per poter competere con le offerte a banda larga, ma scoraggiano l’uso dei servizi dati all’estero praticando tariffe troppo elevate rispetto a quelle praticate sui mercati nazionali.

 

A limitare ulteriormente l’utilizzo dei servizi dati all’estero, anche la scarsa trasparenza delle tariffe, applicate in base al volume dei dati scaricati e spesso poco chiare.

 

Secondo i dati forniti dalla GSM association, il prezzo medio al dettaglio del roaming dati è sceso del 25% nell’anno concluso ad aprile 2008, mentre nello stesso periodo il traffico è incrementato del 75%. Scaricare un megabyte di dati all’interno della Ue costa mediamente di 5,06 euro, rispetto ai 5,62 euro che si pagavano nel quarto trimestre 2007. Anche il prezzo medio del roaming per gli sms è sceso del 18%.

 

Il Commissario Viviane Reding però non sembra voler fare marcia indietro e ha dato all’industria tempo fino al primo luglio per tagliare i costi del roaming sms e dati.

“Se i dati resteranno questi, sarà ancora necessario un intervento regolatorio”, ha più volte sottolineato la Reding, secondo cui “i servizi dati mobili sono il futuro e l’Europa ha avuto il merito di lanciarli per prima”.

 

Il fatto che internet mobile stia riscuotendo un successo sempre maggiore a livello nazionale rende ancora più evidente che “le tariffe elevate del servizio in roaming frenano la domanda”, ha aggiunto la Reding, sottolineando che “la trasparenza costituisce un grosso problema per il roaming, dal momento che per il consumatore medio è difficile calcolare il consumo in termini di gigabytes”.

 

E così succede che, per evitare di ricevere al rientro delle vacanze bollette di migliaia di euro, i consumatori non utilizzano i servizi dati all’estero.

Gli operatori dovrebbero dunque informare meglio i loro clienti sia sulle tariffe roaming sia sul rapporto tra il volume dei dati scaricati e il prezzo da pagare.

 

“Per l’ultima volta – ha avvisato la Reding – chiedo agli operatori mobili di reagire alla mia richiesta di ridurre di loro iniziativa e in tutta chiarezza le tariffe degli sms e degli altri dati in roaming prima del 1° luglio”.

 

La Commissione europea deve valutare gli effetti del regolamento comunitario in materia di roaming, entrato in vigore esattamente un anno fa, e presentare una relazione al Parlamento e al Consiglio europeo prima della fine dell’anno.

In base a questo regolamento è stata imposta agli operatori mobili la cosiddetta ‘eurotariffa’ per le chiamate vocali in roaming ed è stato fissato un tetto massimo di 0,49 Euro al minuto (IVA esclusa) per le chiamate in uscita e di 0,24 euro al minuto per le chiamate in entrata. Questi tetti scenderanno, rispettivamente, a 0,46 euro e 0,22 euro il 30 agosto 2008 e a 0,43 euro e 0,19 euro il 30 agosto 2009.

 

Il regolamento sul roaming è limitato alle chiamate vocali e scade il 30 giugno 2010, a meno che il Parlamento europeo e il Consiglio non decidano di prorogarlo oltre tale data, sulla base di una proposta della Commissione europea.

 

La Commissione, nella sua valutazione, terrà anche conto dei risultati di una consultazione pubblica sul roaming e della prima relazione curata dal gruppo dei regolatori europei, che ha evidenziato il primo impatto positivo del regolamento sulle tariffe medie praticate ai consumatori.

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