France Télécom ritira offerta su TeliaSonera: ‘operazione non indispensabile’. Il titolo premiato dalla Borsa

di Alessandra Talarico |

Francia


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Mentre si facevano sempre più insistenti i rumors su un imminente rialzo dell’offerta per TeliaSonera, France Télécom ha invece deciso di ritirare la propria offerta d’acquisto sull’operatore scandinavo proprio per il mancato accordo sulle condizioni finanziarie dell’operazione.

 

“Malgrado l’interesse verso questo progetto, il dialogo aperto col consiglio di amministrazione di TeliaSonera non è potuto sfociare in un accordo sui parametri finanziari”, si legge in una nota del gruppo transalpino, che aveva presentato il 5 giugno scorso un’offerta di circa 28 miliardi di euro più 4,5 miliardi di euro di debito.

 

“Il progetto – ha sottolineato la società francese – mirava a creare un leader mondiale con solide prospettive di crescita e valore per gli azionisti. Tuttavia confermiamo che non si tratta di un’operazione indispensabile per la messa in atto di questa strategia”.

 

La politica di cessioni e acquisizioni avviata dalla società francese si basa su tre obiettivi: sostenere la presenza del gruppo sui mercati emergenti; rafforzare, quando necessario, la presenza nell’Europa occidentale e acquisire competenze complementari in alcune attività chiave.

 

Il portavoce di TeliaSonera, da canto suo, ha fatto sapere che il gruppo “ha preso atto” dell’abbandono di France Télécom, dovuto al fatto che le due società “non hanno potuto accordarsi sul miglioramento dell’offerta di France Télécom”.  

Il Governo svedese – che controlla il 37,3% di TeliaSonera – ha comunque fatto sapere di essere ancora alla ricerca di un partner per la società tlc e si è detto deluso per il fallimento delle trattative con France Télécom.

L’offerta presentata dal gruppo transalpino non è “all’altezza del valore della società”, ha dichiarato Mats Odell, ministro svedese dei mercati finanziari, sottolineando che la cessione sarà comunque realizzata entro i prossimi due anni.

 

Il dietrofront di France Télécom, tuttavia, ha stupito gli osservatori internazionali, convinti  che il gruppo guidato da Didier Lombard stesse facendo di tutto per concludere l’operazione, rivedendo al rialzo l’offerta per il gruppo scandinavo, il quale – con i suoi 115 milioni di clienti nel mondo e un fatturato da 10,21 miliardi di euro – è considerato una vera “pepita”: la sua profittabilità operativa si attesta infatti al 27%, mentre quella di France Télécom è dell’11%.

 

Una fusione tra i due gruppi avrebbe in effetti dato vita al quarto player delle telecomunicazioni mondiali, con un’operazione come non se ne vedeva dai tempi della bolla di fine anni ’90.

 

TeliaSonera nasce dalla fusione tra l’ex monopolista svedese Telia e quello finlandese Sonera, ed è controllato al 37,3% dal governo svedese e al 13,7% dal quello finlandese.

 

France Télécom da canto suo, è controllato dallo Stato al 18,17%, anche se di fatto l’ex monopolio è stato privatizzato alla fine del 2004 quando il governo è sceso al di sotto della barra simbolica del 50% del capitale dell’operatore storico.

Un’operazione che, oltre a essere “politicamente complessa”, era stata fin da subito guardata con diffidenza anche dal mercato: gli operatori finanziari temevano che il gruppo francese fosse troppo indebitato per affrontarla senza rischi, visto che a fine 2007, il debito di France Télécom si attestava a 38 miliardi di euro.

 

La notizia del dietrofront è stata quindi accolta positivamente: alla Borsa di Parigi a fine mattinata il titolo guadagnava il 6,87% (dopo un rialzo in apertura dell’8%).