Rete: avviata la valutazione degli impegni Telecom. Per l’Agcom ‘passaggio fondamentale, ma gli operatori alternativi chiedono più garanzie

di Alessandra Talarico |

Italia


Sede di Telecom Italia

Proprio nel giorno in cui l’Agcom ha dato avvio al processo formale di valutazione degli  impegni resi noti il 19 giugno da Telecom Italia per l’apertura della rete di accesso, i principali concorrenti dell’ex monopolista – Vodafone, Wind, Fastweb, Tiscali, BT Italia, Tele 2, Colt Telecom – scendono in campo per esprimere la loro “preoccupazione” e per chiedere all’Autorità “garanzie sullo sviluppo di un assetto di mercato realmente concorrenziale”.

 

La lettera, firmata dai numeri uno delle maggiori società telefoniche attive in Italia, esprime un punto di vista unanime e sottolinea la necessità di porre in cima alla lista delle priorità per lo sviluppo della concorrenza nel settore della telefonia fissa e sulle reti di accesso attuali e future, “la garanzia di condizioni eque e non discriminatorie nell’accesso a tutti i servizi all’ingrosso di Telecom Italia”.

 

Gli impegni presentati da Telecom, come ha sottolineato Franco Bernabè uscendo dall’audizione presso la sede dell’Agcom, sono improntati su tre pilastri: “trasparenza sulle condizioni operative e sugli impegni, monitoraggio e parità di accesso”: in sostanza, per risolvere il problema dello scarso spazio lasciato alla concorrenza negli ultimi anni, Telecom ha annunciato di voler istituire un nuovo meccanismo di attivazione dei servizi e di gestione del cliente all’ingrosso “tale da assicurare una completa e verificabile parità di trattamento”. Verrà inoltre attuato, sempre nelle intenzioni espresse dal gruppo, un costante controllo dei processi produttivi e di fornitura dei servizi, mentre si tenterà di fare di più in termini di trasparenza delle informazioni e verrà creato un apposito organo col compito di verificare il rispetto degli impegni presi.

 

Gli impegni, che l’ad di Telecom ha definito un “passo importante per l’avvio di una nuova stagione della regolamentazione della rete di accesso, più aperta alle libere iniziative di mercato, agli investimenti ed all’innovazione dei servizi e delle offerte”, secondo il parere di Paolo Bertoluzzo, Luigi Gubitosi, Stefano Parisi, Mario Mariani, Corrado Sciolla, Marco Bragadin e Achille De Tommaso non appaiono invece adeguati a risolvere le diverse storture del mercato in quanto non aggiungerebbero niente all’attuale quadro regolatorio, confermando di fatto soltanto “il mancato rispetto da parte di Telecom Italia della attuale normativa”.

I rappresentanti delle società telefoniche chiedono quindi all’Autorità un maggiore impegno nel sostenere tecnicamente ed economicamente, “le forme di investimento volte a rafforzare la competizione tra operatori infrastrutturati” e di implementare tempestivamente “la separazione funzionale dei servizi e degli elementi della rete, attuale e futura, dell’incumbent anche per salvaguardare gli ingenti investimenti realizzati dagli OLO negli ultimi anni proprio nella rete di accesso”.

  

“In ogni caso – continua la nota – indipendentemente dalla natura degli impegni presentati, non è accettabile la rimozione di vincoli regolamentari esistenti prima della modifica delle condizioni di dominanza sul mercato nazionale che li hanno resi necessari”. 

 

Stamattina, intanto, il presidente Agcom Corrado Calabrò ha avviato, alla presenza di Bernabè, l’esame dei discussi impegni Telecom. Il documento – con l’aggiunta di eventuali integrazioni da parte della società – verrà sottoposto nei prossimi mesi a consultazione pubblica per poi essere valutato in via definitiva.

 

Secondo Calabrò “…il processo avviato oggi è un passaggio di fondamentale importanza per il futuro delle telecomunicazioni nel nostro Paese”.

“Apprezziamo lo sforzo di Telecom Italia teso a creare un clima costruttivo di collaborazione e la concretezza delle proposte”, ha aggiunto Calabrò, sottolineando,  che la valutazione degli impegni sarà “rigorosa ed attenta e si avvarrà del contributo di tutti gli operatori presenti sul mercato”.

 

Le ragioni degli operatori alternativi verranno dunque ascoltate nei prossimi giorni. Nel corso di questi incontri, che si preannunciano caldissimi, i concorrenti di Telecom Italia hanno già annunciato che, nel rispetto delle procedure, intenderanno “proporre le necessarie modifiche per creare un reale mercato concorrenziale.”