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VOIP DAY 2008: innovazione e sicurezza al servizio della Pubblica Amministrazione

Italia


Impostare la Pubblica Amministrazione all’efficienza, alla sicurezza e all’affidabilità. Il VOIP DAY 2008 organizzato da Avaya a Roma, presso l’Hotel Boscolo Exedra in Piazza della Repubblica lo scorso 19 giugno, ha dato la possibilità di discutere e confrontarsi su una tecnologia basilare per il futuro dell’Amministrazione pubblica centrale e locale.

Titolo del workshop è stato “Lavorare meglio: il VOIP al servizio della Pubblica Amministrazione“, in cui, oltre alla chiara indicazione tematica, c’è una vera e propria esortazione all’impegno massimo da parte delle strutture pubbliche per la realizzazione di una decisiva fase di modernizzazione in cui viene messo in gioco il futuro del Paese.

Grazie ad Avaya, produttore di sistemi di telefonia a livello globale e leader nella tecnologia della Voice over IP, Operatori e utenti/consumatori finali si sono ritrovati così attorno a un tavolo denso di argomenti e tematiche aperte. Una voglia di confrontarsi e di rinnovare un patto per il Sistema Paese che lo stesso Ministro per la Pubblica Amministrazione e L’Innovazione, Renato Brunetta, ha sottolineato in un suo messaggio di saluti alla platea, come esigenza primaria per lo sviluppo definitivo della PA italiana.

 

Il VOIP, con le sue caratteristiche di flessibilità, interoperabilità, riduzione dei costi e convergenza è lo strumento ideale per le strategie di intervento della Pubblica Amministrazione sul territorio, soprattutto in ottica di sicurezza e nelle procedure di Disaster Recovery: ovvero l’insieme di misure tecnologiche e processi organizzativi atti a ripristinare sistemi, dati e infrastrutture necessarie all’erogazione di servizi di business a fronte di gravi emergenze.

 

Moderatore della giornata è stato Raffaele Barberio, direttore responsabile di Key4biz che, nel presentare gli ospiti della tavola di confronto, ha ribadito il ruolo guida di Avaya, l’importanza del messaggio del Ministro e i numeri dell’universo VOIP: “… Grazie all’articolo 591 contenuto nella finanziaria 2008, troverà immediata attuazione e diffusione l’importantissimo SPC, Sistema Pubblico di Connettività: utilizzando i servizi ‘Voce tramite protocollo Internet’ (VOIP) previsti dal Sistema pubblico di connettività o da analoghe convenzioni stipulate da CONSIP (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici). L’SPC dovrà presiedere al funzionamento di un sistema complesso. Richiede quindi una struttura organizzativa adeguata nelle pubbliche amministrazioni, un’infrastruttura tecnologica d’avanguardia e regole certe con cui operare. L’SPC rappresenta la possibilità di un’interconnessione globale di tutte le amministrazioni, centrali e locali. Una strategia irrinunciabile per il Sistema Paese che presenta ad oggi realizzazioni per un 60% tra i privati, 25% nelle amministrazioni pubbliche e il restante tra enti no profit, società di consulting e professionisti di diversi settori. Grazie ad Avaya, nostro ospite, abbiamo a disposizione un bagaglio di esperienza e di affidabilità unico nel panorama del sistema telefonico mondiale. Un bacino da cui attingere per un rinnovamento definitivo della PA italiana. Un impegno che, come abbiamo ascoltato dalle parole del Ministro, sarà tutto rivolto ad una cultura del lavoro e del modo di lavorare completamente diversa, orientata all’efficienza e alla riduzione degli sprechi“.

 

Un momento importante per le istituzioni del Sistema Paese, che sembra richiedere grande attenzione da parte di tutti gli attori in campo, come ha sottolineato Gianluca Attura, amministratore delegato di Avaya e promotore del VOIP DAY 2008: … Il VOIP è sicurezza, risposta alle emergenze del territorio, come dimostrano le diverse applicazioni negli Stati Uniti, dai Vigili del Fuoco alla Protezione Civile locale. La storia di Avaya, dalla sua fondazione nel 1907 (nei passaggi societari più importanti, segnatamente Western Electric e American Bell Systems), è sempre stata imperniata sul valore dell’innovazione come mission. Innovazione come misura della nostra competitività sul mercato e della nostra capacità di posizionarsi sul territorio. Il VoIP è non solo sicurezza, ma anche efficacia e funzionalità, parametri importanti per un Paese come il nostro che con i suoi cinque operatori è il più importante esempio di penetrazione di telefonia mobile a livello internazionale“. “Obbiettivo attuale è proprio unire questi skills– prosegue Attura- in un’ottica di modernizzazione della PA, di innovazione del settore pubblico, in un momento di forte discontinuità tecnologica. Da una parte la telefonia tradizionale e le sue proprietà, dall’altra il progresso tecnologico e le nuove istanze culturali e di best practices ad esso legate. Ciò che sta emergendo è l’ambiente del software, della logica dell’integrazione, della comunicazione unificata e della virtualizzazione dei servizi. Un grande processo di integrazione che vedrà come clienti d’eccellenza la Pubblica Amministrazione e le attività ad essa connesse, dalla protezione civile alla difesa, dai trasporti alla sanità, dall’istruzione alla ricerca. Efficienza e funzionalità, guidate dall’innovazione come volontà di crescita e di affermazione di un nuovo sistema di valori nel mondo del lavoro“.

 

Sulla natura discontinua del mercato e sulla sua velocità di trasformazione si sofferma anche Roberto Azzano di NetConsulting, società che persegue l’obbiettivo di fornire un supporto consulenziale alle decisioni aziendali, attraverso analisi e rilevazioni ad hoc sulla situazione e sui trend tecnologici e di mercato nel settore ICT. Nel suo intervento Azzano presenta l’implementazione del VOIP nella PA come un punto di eccellenza e un traguardo storico. Una piattaforma che sul mercato consumer ha generato ricavi per 5,8 miliardi di dollari lo scorso anno. In Italia 280 milioni di dollari con un significativo più 26% rispetto al 2006 e 3,5 miliardi di utenti nel mondo che si muovono sulle diverse declinazioni del VOIP: P2P, offerte Double play, soluzioni IP-PBX, il VPN, la convergenza fisso-mobile e il MashupWeb (un’applicazione che utilizza i contenuti da più sorgenti per creare un servizio completamente nuovo). Afferma Azzano: “… La Pubblica Amministrazione è dotata di una sua rete estremamente diffusa e puntuale. Su questa è necessario scommettere e su questa sarà possibile ottimizzare lo sviluppo del VOIP. Il mercato delle TLC è in continua evoluzione e su tutti i versanti: tecnologico, strategico e competitivo nell’offerta dei servizi. Bisogna anche considerare che la soglia di accesso a determinati mercati si è abbassata notevolmente aumentandone il livello di competizione tra gli attori. Anche la PA oggi può posizionarsi sul mercato, nel senso di comunicare e scambiare informazioni con i privati. Un passo e un traguardo storico resi possibili da fenomeni quali: il web 2.0, la larga banda, il VAS mobile e l’IP networking. Tutti elementi che anche nella Pubblica Amministrazione possono trasformarsi in ricchezza, in maggiore efficienza del personale e nella riduzione significativa della spesa di almeno il 25%, come misurato nelle tre modalità di comunicazione relazionale: tra le amministrazioni (A2A), tra amministrazione e il mondo imprenditoriale (A2B) e tra l’amministrazione e i cittadini/clienti (A2C)“.

 

Ma non è solamente l’elemento economico l’unico valore intrinseco al VOIP, semmai, come sottolinea Barberio: “… Ciò che abbiamo di fronte è un vero e proprio fenomeno culturale di grandi proporzioni, per la messa in campo di nuove procedure su tre livelli performativi come ci evidenziava Azzano: amministrativo, aziendale e pubblico. Non ci scordiamo che il processo messo in atto con il passaggio definitivo dalla Rete Unitaria per la Pubblica Amministrazione (RUPA) al Sistema Pubblico di Connettività (SPC), assieme al progetto delle Città digitali, sarà solo il primo passo verso altri risultati a portata di mano: dalla telegestione urbana ad una maggiore partecipazione dei cittadini nelle istituzioni, dalla semplificazione dei processi strutturali alla cosiddetta eGovernment. Il tutto accompagnato da un’ottimizzazione dei processi organizzativi e decisionali a livello centrale e locale.

 

Dell’innovazione come asset irrinunciabile per le imprese di TLC e non solo, si fa portavoce anche Giuseppe Bonacina di BT Italia, un’esperienza costruita sull’IP e su un allargamento conseguente del portfolio servizi offerti dal Gruppo: “… L’IP è un’opportunità grandissima, sia per la flessibilità che garantisce, che per la notevole produttività che ne deriva. Soprattutto un diverso modo di lavorare, sia a livello amministrativo che produttivo, con le nuove procedure di cui prima si accennava, una forte razionalizzazione dei processi e una notevole riduzione dell’impatto delle attività relative sull’ambiente. Basta pensare alla possibilità di accesso libero e de-territorializzato che l’IP garantisce, in modalità Around the world, con la diminuzione della fisicità tipica del lavoro tradizionale, degli spostamenti casa-ufficio, del traffico, delle spese per il personale e per il mantenimento delle strutture. Oggi ciò che conta è la reale possibilità di cancellare queste voci per far spazio a nuovi processi produttivi incentrati sul risparmio e sulla razionalizzazione degli stessi“.

 

Anche Mario Mella di Fastweb sottolinea i grandi investimenti sostenuti in infrastrutture IP, quasi quattro miliardi, segno chiaro di una volontà aziendale di forte innovazione e competitività in diversi settori: “… Il mercato della telefonia tradizionale è in crisi, soprattutto per gli alti costi di gestione dei servizi. Il VOIP, invece, favorendo l’utilizzo di un’unica piattaforma in cui far convergere diversi servizi, con un’unica centrale condivisa, crea le condizioni per una crescita strutturale e per un piano di risparmi estremamente conveniente. Basti pensare che le applicazioni VOIP superano quelle su TDM (Time-Division Multiplexing), per affidabilità e offerta di servizi: dalle NGNs (Reti di nuova generazione), alla Larga Banda, con la possibilità di utilizzare i meccanismi di QoS (Qualità del servizio)“. In molti hanno parlato di piattaforma IP, di protocollo internet su cui far viaggiare la voce e molti altri servizi estremamente complessi ma altrettanto utili a livello sociale, industriale e amministrativo.

 

Luigi Vassallo di Telecom Italia evidenzia l’importanza del momento, per un VOIP in ascesa che va assolutamente aiutato a consolidarsi sia nell’utilizzo che sul mercato: “… Oggi il VOIP è una tecnologia in via di stabilizzazione nei vari mercati soho (Small Office Home Office), Consumer, Sme (Small and medium enterprises), Enterprise. I servizi che sono interessati da tali sviluppi verticali sono la personal presence, i servizi avanzati di nuova generazione, le applicazioni del web 2.0, gli ISP (Internet Service Provider), i VAS (Servizi a Valore Aggiunto) e tutti gli applicativi computer based. Il tutto caratterizzato da un unico accesso, un solo numero telefonico. La piattaforma IP, anche con le femtocelle e il contact center, costituisce un ambiente unico e condiviso da tutti gli utenti“.

 

Fuori dal coro invece, con la voglia di spuntare l’ottimismo degli interventi che lo hanno preceduto, a favore di una critica costruttiva sul senso generale di tale grande innovazione, arriva l’intervento di Alberto Manelli dell’INEA, l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, con una domanda: “… Quale è l’approccio culturale al VOIP da parte dell’utente finale? Come è stato recepito il VOIP nelle Pubbliche Amministrazioni? È importante sottolineare che Innovazione non è mai sperimentazione. Una tecnologia, prima di trovar posto in una struttura particolare come la PA, deve essere consolidata e stabilizzata, altrimenti si rischia il rigetto e invece di un risparmio, uno spreco di denaro. In questo caso pubblico. Non c’è solo l’aspetto economico nella scelta del VOIP, ma tutta una serie di considerazioni centrali, tra cui: il rapporto costi-benefici, qualità-efficienza, funzionalità-grado di accettazione da parte dei dipendenti. Senza l’analisi di questi rapporti si rischia di rimanere indietro, comunque, anche se si è passati dalla RUPA all’SPC“.

 

L’intervento di Manelli ha anticipato quello che, nelle intenzioni degli organizzatori e del moderatore, doveva costituire la seconda parte del dibattito. Se nella prima trance hanno avuto la parola gli operatori telefonici e le loro esigenze di produttività e innovazione di sistema, nella seconda vengono invitati ad esporsi coloro che poi sono gli utilizzatori finali delle nuove tecnologie. In questo secondo giro di interventi, la prima a coniugare l’innovazione come condizione strategica per la sicurezza è stata Luisa Franchina del Dipartimento Protezione Civile- Nucleo NBCR (Nucleare Biologico Chimico Radiologico): “… Quando c’è un’emergenza si deve poter comunicare in qualsiasi condizione e in ogni luogo ci si trovi. Questa è una prerogativa imprescindibile e la tecnologia può essere molto utile nell’innovazione dei servizi voice, ma a patto che sia semplice e stabile, cioè funzioni realmente, in condizione di interoperabilità reale“.
 

Il protocollo VOIP ha diverse declinazioni e il pacchetto software relativo è ormai maturo per essere proposto come offerta qualitativa al cliente finale. Paolo Nuti dell’AIIP sostiene, infatti, che: ” … il VOIP è una tecnologia stabile e matura, pronto per le specifiche del mercato e per andare incontro alle esigenza di un’utenza differenziata. Inoltre il VOIP non deve essere inteso solamente nell’ottica delle sue proprietà di risparmio e save costing, ma anche e soprattutto di crescita culturale e di superamento dei livelli di gap digitale in essere nel Paese“. Una tecnologia, quindi, che ancora una volta è vista dalla parte del suoi utilizzatori, con lente di ingrandimento sulle proprietà culturali e di utilizzo che necessariamente devono essere poste in maggiore evidenza tra le altre.

 

Per le applicazioni nel mondo della ricerca sanitaria avanzata, come nel caso di Roberto Setola dell’Università Campus Bio-medico di Roma: “…Il VOIP ha un ruolo fondamentale nell’erogazione di moltissimi servizi ai pazienti e nelle procedure lavorative del personale medico. Il tutto in una nuova ottica poli-funzionale e organizzativa su un’unica piattaforma erogativa. Il risultato è di eccellenza e rinnovata capacità di gestione della struttura, fondata sulla convergenza, il risparmio, l’ottimizzazione delle risorse e il tutto a vantaggio dei clienti/consumatori. Dispositivi Open Source e servizi VAS, dispositivi mobili di ricezione e nuove modalità di accesso ai sistemi, un nuovo modello di lavoro il cui unico punto critico è nella elevata interdipendenza delle parti. Se nasce un problema a monte questo si ripercuote a cascata su tutta la rete, impattando su tutti i nodi critici“.

 

Forte dell’assegnazione dell’Expo 2015, il Comune di Milano, nella persona di Alessandro Musumeci, porta un contributo consistente alla discussione, sia per le esperienze pratiche sul VOIP, sia per le grandi urgenze strutturali che un evento come la Fiera genera: “… Nelle reti ISDN (Integrated Services Digital Network) la distinzione tra traffico dati e voce era nettissima. Già con il passaggio alla rete GARR (Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti della Ricerca) per le PA si sono aperte delle nuove possibilità importantissime, sia per l’elevata capacità di risparmio, che per un’amministrazione pubblica è la priorità assoluta, sia per una maggiore disponibilità di offerta di servizi ospedalieri, scolastici, formativi, penitenziari, di sicurezza, ecc. La banda larga è stata ed è un’innovazione insostituibile allo stato attuale delle cose e per il futuro prossimo delle PA. L’Expo 2015 attirerà a Milano e non solo almeno 30 milioni di turisti bisognosi di ogni tipo di servizio, in modalità flessibile e in real time. Il VOIP è una soluzione adeguata alla mole di lavoro che si presenterà alla città e alla Regione, integrando flessibilità ed efficienza“.

 

Evidenziato come punto di svolta da diversi interventi, sembra che per la PA sia giunto il momento di entrare in contatto con il mondo delle imprese. Un variegato mondo delle realtà imprenditoriali, fatto soprattutto di piccole e medie dimensioni, tutte unite da un unico terreno di attività sempre più legate allo sviluppo di una rete mobile e convergente, in cui la competizione sarà altissima. La pubblica amministrazione, con l’introduzione nelle sue strutture dell’innovazione tecnologica, apre un dialogo con questo mondo da cui è stata sempre separata, andando ad introiettare un’esperienza importantissima al suo interno. Secondo Isabella Flajban rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico: “… La Pubblica Amministrazione finalmente è entrata in contatto con il multidimensionale mondo dell’imprenditoria italiana. Un sistema difficile ma ricco di esperienza in cui la PA deve far fronte al livello di competizione proprio con l’innovazione, pianificandone l’introduzione all’interno della sua fitta rete di attività sul territorio, facendo integrare i nuovi servizi e le nuove procedure con tutti i suoi dipendenti“.

 

Le parole d’ordine rimangono dunque efficienza, integrazione e innovazione all’interno delle strutture pubbliche, su una rete che per Giuseppe Maria Armenia dell’ICE è unica nel suo genere: “… La rete delle PA italiane è unica per capillarità di distribuzione sul territorio e questo è un vantaggio enorme nel caso del VOIP che ben si adatta a una realtà preesistente che ne faciliti l’introduzione. È così che la telefonia ha fatto un salto in avanti importantissimo, come anche i servizi di teleconferenza o telelavoro ad esempio. Casi che ci permettono di comprendere a pieno l’importanza del VOIP e della sua diffusione parallela a una formazione culturale adeguata, senza la quale ogni sforzo sarebbe inutile“.

 

Sempre sull’aspetto culturale e funzionale insiste Vincenzo Musella di Poste italiane, per il quale il VOIP è una prima e naturale applicazione, proprio a partire da una infrastruttura di rete di sistema preesistente nelle PA: “… Su cui puntare per mettere in moto, non solo un grande cambiamento tecnologico, ma anche una maggiore sensibilità culturale verso l’innovazione come buona pratica, investendo soprattutto nella formazione dei dipendenti elevandone gli skills. Anche perché l’innovazione per apportare i vantaggi di cui stiamo parlando deve essere sempre accompagnata da una progressiva integrazione in strutture preesistenti. In questo la PA e le istituzioni di competenza devono impegnarsi a fondo per sviluppare i driver della crescita tecnologica e di sistema e cioè: Larga Banda, maturità tecnologica e gestione del livello dei prezzi“.

  

Questo passaggio epocale, che ha portato l’Amministrazione Pubblica ad aprirsi al mondo del mercato e dell’innovazione ha evidentemente, a detta di tutti, portato una ventata di novità e di freschezza nelle stanze grigie della burocrazia e dell’immobilismo di stampo statale e statalista.

Rita Forsi dell’ISCOM (Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione) evidenzia questo passaggio come fondamentale per comprendere il momento storico: “… La Pubblica Amministrazione deve saper parlare con le imprese e come le imprese. Due livelli di maturità strutturale che bisogna raggiungere per introiettare il cambiamento in modo definitivo e duraturo. Da questo scambio con l’esterno possiamo ritrovare un trasferimento di know how fondamentale e di portata storica, che è riconducibile alle parole del Ministro Brunetta: ‘guerra ai fannulloni’. Parole di incitamento, utili al progetto di rilancio della PA italiana e fondato sul cambiamento di paradigma culturale prima che tecnologico“.

Sulla stessa linea Mario Terranova del CNIPA, il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione. Un organo che opera presso la Presidenza del Consiglio per l’attuazione delle politiche del Ministro per le riforme e le innovazioni nella PA e che unifica in sé due organismi preesistenti: l’Autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione ed il Centro tecnico per la RUPA. Un ente istituzionalmente preposto alla gestione della transizione tecnologica e culturale di cui hanno discusso gli ospiti del VOIP DAY 2008. Non solo, ma, come ci spiega Terranova: “… il CNIPA è un esempio di struttura pubblica che fornisce servizi di consulenza e nello stesso tempo ne è cliente. Una rete multi-modale, integrata e convergente. Tutta orientata all’ottimizzazione dei processi interni che grazie all’ICT può diffondere attraverso reazioni applicative di cui lo stesso utente/cliente può usufruire, perché patrimonio pubblico. Il tutto in condizioni di sicurezza. Caratteristiche che possiamo ritrovare proprio nella SPC che, a fronte di un raddoppio della Banda Larga, permette oggi e soprattutto lo farà in futuro di risparmiare ben un terzo dei costi sostenuti in precedenza“.

  

In conclusione del VOIP DAY 2008, giunge anche il commento dell’AGCOM, l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, con l’intervento di Giovanni Santella: “… L’Italia è stata impegnata sul campo del VOIP dal 2006, tra critiche e ritardi strutturali. Ma oggi possiamo dire che gli sforzi sostenuti in passato, con una richiesta di regolamentazione forte, stanno mostrando i loro frutti. Un servizio maturo, neutrale e affidabile, il VOIP come innovazione nomadica, dall’accesso mobile, in piena sicurezza, con le specifiche tecniche curate dall’ISCOM e pronte entro la fine dell’estate 2008. Da queste gli operatori potranno godere di servizi innovativi importanti come l’interconnessione IP e soprattutto una predisposizione in termini di interoperabilità, di sicurezza e di legge, perché pronti ad accogliere le decisioni di Bruxelles“. Infine, tra i ringraziamenti e i saluti, sia del moderatore della giornata, Raffaele Barberio, che dell’AD di Avaya, Gianluca Attura, si è ricordato ancora una volta, ad una sala gremitissima fino al termine degli interventi, quanto sia importante oggi parlare di sistemi di telefonia, di innovazione e di sicurezza. Tutte specifiche che il VOIP, tecnologia decisamente matura e stabile, può garantire nelle procedure come nell’impianto culturale che ad esse si accompagna, spingendo la Pubblica Amministrazione verso un livello di assoluta efficienza e produttività.

 

 

Messaggio del Ministro Renato Brunetta al VOIP DAY 2008

  

 

I primi documenti video:

 

Guarda l’intervista a Luisa Franchina (Protezione Civile) sul canale YouTube di Key4biz.

Per vedere Luisa Franchina su MySpace clicca qui.

Guarda l’intervista a Giuseppe Armenia (Ice) su YouTube.

Per vedere Giuseppe Armenia su MySpace clicca qui.

Guarda l’intervista a Roberto Setola (Università Campus Biomedico) su YouTube.

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