eCommerce: ancora scarsa la fiducia nel mercato unico online. La Ue chiede maggiori sforzi per favorire gli acquisti cross-border

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Economia digitale

Cresce il numero di persone che fa acquisti su internet, ma il commercio elettronico cross-border tarda a decollare.

È quanto emerge da un’indagine sull’eCommerce condotta a livello europeo e che conferma come tra il 2006 e il 2008 la percentuale di persone che ha acquistato almeno un oggetto è passata dal 27% al 33%, mentre è stabile la percentuale di chi ha acquistato beni provenienti da un paese diverso rispetto al proprio (dal 6% al 7%).

 

Stesso discorso per gli utenti dotati di connessione internet a casa: il 56% di loro ha effettuato un acquisto online (in qualsiasi paese incluso il proprio) rispetto al 50% del 2006, mentre soltanto il 13% ha effettuato un acquisto cross-border rispetto al 12% del 2006.

 

“Questi dati sottolineano che c’è ancora molto lavoro da fare per aumentare la fiducia nel mercato interno online”, ha dichiarato il Commissario Ue per la tutela dei consumatori, Meglena Kuneva.

“Consumatori e venditori cominciano ad abbracciare l’eCommerce a livello nazionale, ma persistono ancora barriere sul mercato interno. Il mercato interno online ha una considerevole potenzialità per offrire ai consumatori maggiore scelta e prezzi contenuti, ma dobbiamo raddoppiare gli sforzi per combattere i restanti confini”, ha aggiunto il commissario.

 

Ancora da raggiungere quindi, il pieno potenziale dell’ecommerce cross-border: il 51% dei rivenditori della Ue vende i propri beni via internet, ma solo il 17% dei profitti arrivano da vendite al di fuori dei confini, rispetto al 16% del 2006.

Sembra quindi sussistere – nota la Commissione – una certa sfiducia nello shopping cross-border da entrambi i lati del mercato, anche se la fiducia dei consumatori sta crescendo: sebbene il 37% dei consumatori sostenga di essere più tranquillo ad acquistare da rivenditori basati nel proprio paese, il 57% si dice ugualmente fiducioso nei commercianti di altri paesi Ue. Nel 2006 soltanto l’8% aveva dato la stessa risposta.

 

Il rapporto Ue appena pubblicato, è stato redatto unendo i dati provenienti da due studi Eurobarometro sull’atteggiamento business e consumer rispetto al commercio cross-border. I dati sono stati raccolti tra febbraio e marzo 2008 tra più di 26 mila consumatori e oltre 7 mila aziende dei 27 paesi Ue e la Norvegia.

 

Per maggiori informazioni: http://ec.europa.eu/consumers/rights/e-shopping_en.htm