Tlc mobili: presto si pagherà anche per le chiamate ricevute? Dalla Ue, ‘Niente in contrario’

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Viviane Reding

Gli utenti mobili europei potrebbero presto di dover pagare anche per le chiamate in entrata, come avviene negli Stati Uniti.

Lo ha riferito il commissario Ue Viviane Reding in un’intervista al quotidiano finanziario Financial Times, sottolineando che l’esecutivo non sarebbe contrario a eventuali modiche a modelli di business ormai datati.

 

La Reding, che ha già vinto la sua battaglia sui costi del roaming voce, sta ora premendo affinché vengano ridotte anche le tariffe per inviare sms e navigare su internet dal telefonino quando si viaggia all’estero e per una ulteriore riduzione delle tariffe di terminazione, praticate tra gli operatori all’ingrosso.

 

Ma queste sacrosante battaglie potrebbero trasformarsi in un nuovo costo aggiuntivo per gli utenti finali, che a breve potrebbero pagare anche per ricevere telefonate, come già avviene non solo negli Usa, ma anche in paesi asiatici come la Cina e Singapore.

 

“Perché no – ha spiegato la Reding riguardo a una simile eventualità – l’intero mercato è in fase di sviluppo e non dovremmo restare legati a regole in vigore da 10 anni”.

Non è comunque la Commissione a dettare le regole in fatto di modelli di business, ma gli operatori, ha quindi aggiunto il Commissario.

 

Secondo il Financial Times, negli Stati Uniti la pratica di far pagare i consumatori per le chiamate ricevute ha portato alla riduzione delle tariffe di terminazione, che sono nel mirino anche della Commissione europea.

La terminazione indica le tariffe all’ingrosso che i gestori si praticano vicendevolmente per la connessione delle chiamate sulle rispettive reti e che, ovviamente, influenzano i prezzi al consumo, creando – secondo la Reding – una “distorsione del mercato unico”.

 

Ci sono comunque i pro e i contro, dal momento che – sottolineano alcuni osservatori contattati dal quotidiano della City – è vero che i prezzi mobili negli Usa sono più bassi, ma è vero anche che il fatto di non pagare per le chiamate in entrata ha accelerato la diffusione della telefonia mobile in Europa, dove in alcuni mercati (tra cui l’Italia) la penetrazione ha superato la soglia del 100%.

 

Secondo i dati forniti dai regolatori europei (ERG) dal 2004 al 2007 le tariffe di terminazione sono diminuite del 30% e si attestano in media a 8 centesimi di euro al minuto, sebbene con notevoli differenze tra uno Stato e l’altro.

Per quanto riguarda nello specifico il mercato italiano, il presidente dell’Authority italiana – che quest’anno presiede il gruppo dei regolatori europei – ha spiegato che nel nostro Paese le tariffe di terminazione mobile sono scese nell’ultimo anno del 14%.

La Reding – che vorrebbe portare queste tariffe a una media di 1-2 centesimi al minuto entro il 2012 – dovrebbe definire entro l’estate un approccio armonizzato anche per le tariffe di terminazione.