Tlc: boicottata l’idea di una ‘super-Authority’ Ue. Serve sì, ma senza sovrapposizioni con le strutture esistenti

di Alessandra Talarico |

Rinnovato fino al 2012 il contratto con l’Enisa.

Unione Europea


Viviane Reding

Si è scontrato con la reticenza degli Stati membri il progetto del Commissario Ue Viviane Reding di realizzare un’Authority europea per le tlc.

Ironicamente etichettata dal Direttore ETNO Michael Bartholomew come una sorta di “nuova malattia” a causa dell’acronimo poco rassicurante scelto in un primo tempo dalla Reding (EECMA, European Electronic Communication Market Authority), la nuova Authority si è scontrata – prima ancora di nascere – col parere opposto non solo degli operatori dominanti, ma anche degli Stati membri e dei regolatori nazionali.

 

La Reding ha quindi fatto un passo indietro, rinunciando alla realizzazione di un’agenzia che – alla luce dei recenti attacchi hacker su larga scala – avrebbe dovuto inglobare anche le funzioni dell’ENISA, l’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione, rafforzandone il ruolo di supervisore alla sicurezza delle infrastrutture chiave per la crescita dell’economia digitale.

 

Il mandato dell’agenzia sarebbe scaduto infatti nel 2009, ma è stato rinnovato nel corso del Consiglio Ue di giovedì fino al 2012.

 

“I ministri vogliono qualcosa di più ridotto rispetto alla soluzione da me proposta”, ha riconosciuto la Reding, sottolineando che la nuova agenzia dovrà necessariamente avere meno mansioni rispetto ai programmi iniziali, senza responsabilità relative alla gestione dello spettro e alla sicurezza.

 

Fin dall’inizio molti Stati membri hanno manifestato seri dubbi sull’Autorità europea per le tlc e alcuni pensano che si debbano prima valorizzare le strutture esistenti: anche il presidente dell’Ofcom – l’authority britannica – ha espresso più volte la convinzione che la nuova agenzia, così come concepita dalla Reding, “aumenterebbe costi e burocrazia, interferendo con attività già svolte da altre autorità esistenti, oltre a essere in conflitto col principio di regolamentazione indipendente”

 

Spazio dunque a una agenzia che coordini il settore, ma con un assetto ‘alleggerito’, per evitare strutture amministrative superflue, e nessuna sovrapposizione con l’Enisa o altre strutture esistenti.

 

Gli eurodeputati sembrano infatti orientati verso un miglioramento e un rafforzamento delle funzioni dell’ERG – l’agenzia che riunisce i 27 regolatori nazionali delle tlc.

 

C’è comunque, ancora molta confusione sulla creazione del super-regolatore europeo: anche se molti governi ritengono necessaria l’armonizzazione delle pratiche regolatorie nazionali, pochi tra loro vedono nella nuova agenzia la soluzione al problema.

 

“Prima di definire la forma giuridica e la struttura, bisogna stabilire chiaramente l’obiettivo e il mandato di un eventuale nuovo organismo di controllo”, ha spiegato il ministro sloveno dell’economia, Andrej Vizjak.

“Bisogna inoltre garantire – ha aggiunto – la trasparenza, l’indipendenza e la capacità di questa struttura, che non dovrà comunque sovrapporsi alle competenze dell’Enisa”.

 

Soddisfatto il direttore di Enisa, Andrea Pirotti, che, riguardo all’estensione del contratto fino al 2012 ha commentato sottolineando che “…la protezione delle reti e delle informazioni è cruciale per l’Economia europea”.

 

“Il bisogno di reti, servizi e sistemi sicuri – ha aggiunto – non sparirà nel 2012. Con le elezioni per il Parlamento Ue nel 2009 e l’arrivo di un nuovo esecutivo, questa estensione darà il tempo necessario per riflettere sulle attività dell’agenzia dopo il 2012″ .

 

I ministri Ue hanno quindi trovato un accordo di massima sulla proposta di separazione delle reti tlc, volta a vincolare gli operatori storici a separare la rete dalle attività commerciali secondo il principio della separazione funzionale, già adottata in Gran Bretagna.

“Un segnale forte – ha detto la Reding – per una misura che dovrà comunque restare eccezionale”.

 

Il Commissario ha anche indicato che la Ue è pronta a intervenire sul costo del roaming dati se i prezzi non dovessero scendere a un livello accettabile entro luglio.

Una proposta accolta con favore dall’Autorità italiana: “…in Italia guardiamo con preoccupazione ai prezzi troppo elevati pagati per il roaming su sms, mms e trasferimento dati”, ha commentato il segretario generale Roberto Viola, aggiungendo che se gli operatori non accoglieranno l’invito della Reding ad abbassare volontariamente le tariffe, “la Commissione europea ha tutti gli strumenti per estendere anche agli sms e ai dati trasferito il regolamento sul roaming” introdotto a giugno dello scorso anno per calmierare i costi delle chiamate vocali da e per l’estero.