P2P lending: grande successo anche in Italia per i finanziamenti ‘sociali’, vantaggiosi per chi chiede e presta denaro

di Alessandra Talarico |

Italia


P2P lending

Chiedere un prestito alle banche tradizionali, agli attuali tassi di interesse e con il crescente livello di sovraindebitamento di una fascia molto consistente della popolazione, è sempre più spesso un lusso che non tutti possono permettersi.

Partendo da questo stato di fatto, si può comprendere meglio il motivo del successo del P2P lending, che consente a privati cittadini di chiedere e offrire finanziamento attraverso internet in maniera ‘democratica’, senza quindi l’intermediazione di un istituto di credito.

 

Anche in Italia sta prendendo piede questa forma di transazione dalla forte base ‘sociale’, nata in Inghilterra e negli Usa nel 2005, ma che certo, come concetto nuova non è.

Sarà capitato a molti, infatti di dare o chiedere in prestito del denaro a un amico o un parente: i siti che si occupano di P2P lending ampliano la possibilità di mettere a disposizione denaro – o di richiederlo – decidendo le condizioni più adatte alle singole circostanze.

 

Le condizioni economiche del prestito sono infatti definite dal richiedente e il finanziatore può decidere autonomamente su quali richieste prestare il proprio denaro.

“Entrambe le parti hanno vantaggiosi profitti con tassi d’interesse attrattivi”, spiega Manolo Maffeis, direttore Generale di Centax, la società che ha dato vita al sito Boober.it, il primo sito italiano per il prestito peer-to-peer.

 

Il funzionamento di Booper è estremamente semplice: “chi richiede un prestito decide tutte le condizioni del finanziamento di cui ha bisogno – ammontare, tasso e durata del prestito – dopodiché pubblica la sua richiesta sulla bacheca online e… aspetta. Aspetta che gli utenti finanziatori valutino le richieste on-line e scelgano in totale autonomia e libertà quelle a cui offrire denaro”.

 

Se le condizioni offerte dal richiedente sono valutate positivamente, i finanziatori possono offrire una piccola somma tra i 50 e i 500 euro. Infine, quando tutto l’ammontare del finanziamento è disponibile, Boober si occupa delle transazioni di denaro.

 

Finora, il tempo medio di attesa per l’intero ammontare della cifra richiesta è stato di 12-24 ore.

 

Booper.it – joint venture tra Centax e Boober International – ha fin qui erogato circa 300.000 euro, finanziando anche l’intera somma per l’acquisto di un pannello fotovoltaico in Friuli.

Obiettivo della società è quello di raggiungere l’1% del mercato del credito in 3 anni stimato in 60 miliardi.

 

Ma prestare soldi tramite Booper, è sicuro?

Molti gli strumenti a tutela sia dei richiedenti che dei finanziatori: innanzitutto Booper sottolinea che l’ammissione avviene attraverso rigidi criteri di selezione. Ad oggi, ha spiegato Maffeis, è stato escluso oltre il 60% delle richieste di iscrizione: non vengono infatti ammessi i cattivi pagatori, gli insolventi e, in generale, chi è già troppo esposto finanziariamente.

Il rischio, inoltre, viene differenziato suddividendo l’investimento dei finanziatori tra più prestiti erogati a più richiedenti.

Viene infine garantita una quota percentuale dell’importo prestato, in funzione del rating del richiedente.

 

Un nuovo concetto di transazione finanziaria, dunque, spinto dalla convinzione che piuttosto che lasciare il proprio denaro in banca senza quasi nessun guadagno, è meglio metterlo a disposizione di chi non può permettersi – per qualsiasi buona ragione – un prestito ‘tradizionale’.

Sono sempre più numerose le persone che decidono di aderire a siti come Booper, che garantisce un rendimento medio annuale lordo di circa il 9,8%.

Alla base, però, non c’è tanto il profitto economico, quanto la consapevolezza che si agisce al di fuori dei soliti circuiti finanziari, che sempre più spesso tendono a escludere dai finanziamenti proprio le persone che ne avrebbero più bisogno.

Key4Biz

Quotidiano online sulla digital economy e la cultura del futuro

Direttore: Luigi Garofalo

© 2002-2024 - Registrazione n. 121/2002. Tribunale di Lamezia Terme - ROC n. 26714 del 5 ottobre 2016

Editore Supercom - P. Iva 02681090425

Alcune delle foto presenti su Key4biz.it potrebbero essere state prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, lo possono segnalare alla redazione inviando una email a redazione@key4biz.it che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.

Netalia