Servizi mobili satellitari: dalla Ue nuove regole per armonizzare criteri di scelta degli operatori e assegnazione delle licenze

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Servizi mobili satellitari

Evitare la frammentazione del mercato, le interferenze dannose e l’eventuale esclusione di taluni operatori dalla fornitura di servizi satellitari paneuropei.

Questi gli obiettivi di una decisione del Parlamento europeo, volta ad armonizzare sia i criteri di scelta degli operatori mobili via satellite, sia le disposizioni di autorizzazione all’uso delle radio frequenze al fine di favorire lo sviluppo di un mercato interno dei servizi mobili via satellite (MSS) e di garantire una copertura graduale di tutti gli Stati membri.

 

I servizi mobili satellitari rappresentano una piattaforma alternativa per la fornitura di servizi tlc e broadcasting – come l’accesso internet/intranet ad alta velocità, la TV mobile, la protezione civile e i soccorsi in caso di calamità – indipendentemente dal luogo in cui si trovano gli utenti finali.

 

Attualmente, la scelta degli operatori avviene a livello nazionale, col rischio di frammentazione e interferenze.

 

Il maxiemendamento negoziato dalla relatrice Fiona Hall (ALDE/ADLE, UK) con il Consiglio, prevede criteri di copertura minimi (50% della popolazione e almeno il 60% della superficie Ue entro sette anni dalla data di pubblicazione della decisione della Commissione) e una procedura per la scelta comune degli operatori che utilizzano la banda di frequenze 2 GHz (che comprende le radiofrequenze 1980-2010 MHz per le comunicazioni terra-spazio e 2170-2200 MHz per le comunicazioni spazio-terra).

 

Sono state inoltre stabilite le norme per l’autorizzazione coordinata degli operatori che dovranno utilizzare le frequenze, i cui diritti d’uso si estenderanno per un periodo di 18 anni dalla data di adozione della decisione di selezione.

In questo lasso di tempo, gli Stati membri potranno concedere diritti d’uso delle radiofrequenze ad altri operatori “purché restino al di fuori della zona dei richiedenti selezionati” e potranno imporre “obblighi oggettivamente giustificati, non discriminatori, proporzionati e trasparenti” per assicurare le comunicazioni tra i servizi di emergenza e le autorità in caso di grandi catastrofi.

 

Alla Commissione, il compito di organizzare le procedure di selezione comparativa, sulla base di condizioni “eque, non discriminatorie e trasparenti”.

Gli operatori dovranno dimostrare la propria credibilità, e la sostenibilità dei progetti, i quali dovranno rispondere alle esigenze di sviluppo tecnico e commerciale richiesti dal Parlamento.

Per la valutazione delle domande, la commissione si riserva la possibilità di richiedere la consulenza e l’assistenza di esperti esterni scelti “in funzione della loro esperienza e del loro grado elevato di indipendenza e di imparzialità”.

 

I criteri di selezione riguardano innanzitutto “i vantaggi concorrenziali e per i consumatori offerti (ponderazione del 20%), inclusi il numero di utenti finali e la gamma dei servizi forniti alla data d’inizio del servizio commerciale permanente”.

Verrà quindi valutata “l’efficienza dello spettro (ponderazione del 20%), ossia il numero totale delle radiofrequenze richieste e la capacità complessiva di flusso di dati” e la “copertura geografica di tutta la Ue (ponderazione del 40%), che comprende il numero di Stati membri nei quali almeno il 50% della popolazione si trova all’interno della zona di servizio alla data d’inizio del servizio commerciale permanente e la data fissata dal richiedente perché il servizio mobile via satellite sia disponibile in tutti gli Stati membri almeno per il 50% della popolazione e in almeno il 60% della superficie terrestre aggregata di ciascuno Stato membro”.

 

Infine, sottolinea il Parlamento, “…andrà esaminato il grado di realizzazione degli obiettivi di ordine pubblico (ponderazione del 20%), come la prestazione di servizi d’interesse pubblico che contribuiscono alla tutela della salute o della sicurezza dei cittadini in generale o di gruppi specifici di cittadini, l’integrità e la sicurezza dei servizi e la gamma dei servizi forniti ai consumatori nelle zone rurali o ultraperiferiche”.

 

Vista la scarsa disponibilità di radiofrequenze, verranno attentamente valutate eventuali fusioni o acquisizioni che potrebbero ridurre la concorrenza.

 

Anche se le questioni relative alle autorizzazioni verranno prese dai regolatori nazionali, “al fine di garantire la coerenza dei vari approcci nazionali” il maxiemendamento prevede che vengano stabilite a livello comunitario “disposizioni sull’assegnazione sincronizzata dello spettro e condizioni di autorizzazione armonizzate, fatte salve le condizioni nazionali specifiche compatibili con il diritto comunitario”.

 

Ai richiedenti, infine, è fatto obbligo di dimostrare che, entro due anni dalla decisione, sono stati messi in orbita i satelliti necessari alla fornitura del servizio e si forniscono effettivamente i servizi.