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Rai: in Cda progetto di accordo con Tv nazionali su digitale terrestre e satellite. Coinvolte anche Mediaset e La7?  

Italia


Il consiglio di amministrazione della Rai ha iniziato l’esame di un progetto di accordo con le emittenti nazionali per la promozione delle attività legate al digitale terrestre e l’avvio di una piattaforma satellitare gratuita.

La discussione, informa una nota di Viale Mazzini, proseguirà nella prossima riunione del cda. Il progetto, a quanto si apprende, coinvolge sia Mediaset che La7.

 

Per fine giungo è atteso l’arrivo di Rai Quattro, il nuovo canale dedicato ai giovani che dovrebbe arricchire l’offerta della Tv pubblica sul digitale terrestre, e “sarà l’iPod del pubblico Rai”.

L’azienda prosegue sulla via che vedrà presto il passaggio alla nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva. Il definitivo spegnimento del segnale analogico (switch-off), se non dovessero esserci intoppi, è previsto per il 2012.

 

Il mese scorso, il Consiglio dell’Agcom ha approvato le condizioni economiche di offerta del 40% della capacità trasmissiva delle reti digitali terrestri che fanno capo a Rai, RTI e Telecom Italia Media. Un “affitto” in nome del pluralismo a fornitori di contenuti indipendenti, che non abbiano nessun rapporto con i “locatori”, e dovuto solo fino al 2012: per allora, infatti, si spera che lo switch-off sarà stato ultimato.

Le condizioni economiche approvate sono state adeguate ai criteri previsti dal disciplinare di gara per l’assegnazione della capacità trasmissiva, prevedendo prezzi più favorevoli rispetto a quelli inizialmente proposti dagli operatori, in particolare per i contratti relativi ai fornitori di contenuti indipendenti.

 

La Rai si è detta subito disponibile a mettere sul mercato il 40% del Multiplex B (il Mux A è riservato al servizio pubblico e non si tocca) che attualmente raggiunge solo il 70% della popolazione e ospita RaiSportSat, RaiNotizie24, Rai Edu1, Rai Gulp e Sat2000. Per l’esattezza la Rai affitterà 9,34 Mbit/s su 23,47 totali. Mediaset, invece, intende cedere il 40% dei Mux 1 e 2: 9,64 Mbit/s su 24,1 totali. Le piattaforme del gruppo di Cologno Monzese, che hanno una maggiore copertura della popolazione (il Mux 1 l ‘81% e il Mux 2 il 75%) sono più appetibili anche per la loro capacità di attrarre investimenti dagli inserzionisti. E non a caso proprio lì si starebbero concentrando gli sguardi di parecchi editori stranieri.

Ti Media, infine, affitterà il 40% dei suoi due multiplex, di cui uno su base regionale, per un totale di 9,44 Mbit/s.

 

Intanto in Sardegna, la prima regione a diventare all digital insieme alla Valle d’Aosta, procede sempre più veloce verso lo switch-off e per la fine del 2008 tutti i canali televisivi nazionali e locali si potranno vedere solo in digitale terrestre.

Il mese scorso il ministero delle Comunicazioni ha inviato alle emittenti interessate le lettere che avviano la procedura di assegnazione delle frequenze, in base all’accordo raggiunto a gennaio scorso al tavolo congiunto con gli operatori e con l’Agcom.

 

Le frequenze a disposizione della digitalizzazione sono 44, suddivise tra operatori nazionali e locali. Alle Tv nazionali andranno 22 frequenze, con la Rai che ne avrà 6 (in realtà sono 9 ma i canali che ne scaturiranno saranno comunque 6) così come Mediaset, mentre TI Media se ne vedrà assegnate 4.

Tra le altre, due frequenze andranno a Rete A e una all’operatore di telefonia mobile H3G per la Tv mobile su DVB-H (Digital Video Broadcasting – Handheld).

Sarebbe previsto anche un dividendo digitale di due frequenze, che si libereranno e potranno essere così assegnate a nuovi soggetti, secondo le regole che saranno determinate dall’Agcom e dal Ministero; 5 frequenze di copertura subregionale costituiranno una riserva che potrà essere utilizzata nella fase della negoziazione negli accordi nazionali e bilaterali con i Paesi confinanti.

 

Un recente studio presentato da EMCA (European Media Consulting Association), “Digital Switch Over – Status quo and outlook“, rileva che in Italia il processo di digitalizzazione procede lentamente.

La Ricerca, che analizza la situazione attuale in Europa sulla transizione alla Tv digitale, riferisce che in Francia, Italia, Spagna e Germania, il totale delle abitazioni televisive che usa ricevitori digitali (2007) è tra il 40% e il 47%.

Diversa la situazione per la Tv terrestre che gioca ancora un ruolo dominante in Spagna e Italia: più del 75% delle televisioni riceve le trasmissioni in modalità terrestre.

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