Cinema: P. Ferrari (ANICA), ‘I giovani punto di forza per l’industria, ma necessario evitare che con l’età si perda l’abitudine di vedere i film’  

di Raffaella Natale |

Italia


L´entrata di un cinema

Il cinema è al quarto posto nella classifica delle attività svolte dai giovanissimi nel tempo libero e ben al secondo posto fra le attività a pagamento: va al cinema il 66% della popolazione 11-14 anni. I dati sono quelli raccolti da un’indagine Doxa svolta per ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali), con il sostegno della direzione generale Cinema del Mibac. Per la ricerca sono stati intervistati 1.216 ragazzi, nel periodo tra il 15 novembre e il 15 dicembre 2007.

 

Giovani e cinema“, questo il titolo della ricerca, segue una precedente indagine (sempre della Doxa) del 2006, sul consumo di cinema da parte delle fasce di popolazione più giovane (dai 15 ai 24 anni). In questo senso, quindi, può considerarsi un lavoro di approfondimento sul rapporto che gli ancor più giovani (dagli 11 ai 14 anni), gli adolescenti, (dai 15 ai 19 anni) e i giovani adulti (fino a 25 anni) hanno con il grande schermo, nell’ambito del loro uso quotidiano del tempo libero.

I dati sui giovanissimi che affiorano dallo studio sono da considerarsi molto positivi, soprattutto nell’ottica di considerare quel periodo della vita come il momento in cui si consolidano i propri gusti personali.

 

Intervenendo alla presentazione della ricerca Doxa, Paolo Ferrari, presidente ANICA, ha sottolineato: “Sono dati molto interessanti, perchè confermano che i giovani sono la nostra grande forza. Dobbiamo puntare sempre di più sul bacino di utenti che vanno dai 14 ai 25 anni. Ma bisogna lavorare anche sul perchè più cresce l’età più diminuisce l’abitudine di andare in sala”.

“…Il cinema, in sala, gode di grande favore nel pubblico giovane. Non viene detto mai abbastanza: i giovani amano il cinema e ci vanno tanto, compiendo una scelta attiva, socializzante, che li coinvolge sia dal punto di vista del tempo che del denaro. Per questo è fondamentale sia il film che viene loro proposto, sia il luogo in cui viene loro proposto il film”.

 

“…Portare in primo piano i giovani – ha detto ancora Ferrari – significa guardare al mercato di domani, oltre che a quello di oggi”.

“L’industria cinematografica – ha affermato – si è proposta di raccogliere questi segnali. Sul fronte della produzione, della distribuzione, dell’esercizio e delle imprese tecniche sta affrontando le sfide dell’innovazione e della necessità di crescere. Proprio oggi, giornata in cui nasce ufficialmente il nuovo Governo, guardare ai nostri giovani e condividere un progetto per migliorare la qualità della loro vita sembra il compito più urgente e più impegnativo. Speriamo anche di grandi soddisfazioni”.

 

I numeri sono particolarmente rilevanti nell’area geografica del Centro Italia (76,4%) e nei centri con più di 250.000 abitanti (86,6%). Queste sono anche le aree in cui, complessivamente, i giovani svolgono maggiormente ogni genere di attività di svago, favoriti ovviamente dalle maggiori opportunità offerte dal territorio. Fra i giovani che dichiarano di recarsi al cinema, ben il 53,1% lo fa almeno 1 volta al mese.

 

Di rilievo, accanto a questo, il dato che riguarda l'”andare nei centri commerciali“, attività che, in misura uniforme su tutto il territorio nazionale, risulta fra le preferite, collocandosi al terzo posto della classifica (67%, di cui un importante 82% almeno una volta al mese).

Come evidenzia la nota, questo fenomeno è un interessante segnale di come si stiano concretamente modificando le abitudini di svago e di intrattenimento dei giovani italiani. Nel caso dei giovanissimi, ancora, la tendenza non può che essere collocata all’interno delle dinamiche dell’intera famiglia.

Sembra proprio che il “centro commerciale” sempre più si affianchi alla “piazza” come luogo di aggregazione e socializzazione.

Messi in relazione alle preferenze del pubblico giovane sul luogo di fruizione cinematografica, questi dati aprono la via a riflessioni sulle vie di sviluppo possibile per il mercato cinematografico: il giovane cerca luoghi “multifunzionali” e dotati di una molteplicità di servizi e opportunità di svago.

 

Un’analisi incrociata tra l’esistenza di questa tipologia di spazi sul territorio nazionale e l’effettivo consumo cinematografico sembra confermare la necessità di pianificare una graduale riduzione del divario di offerta tra le differenti aree geografiche.

 

Il 63% di coloro che sono andati al cinema negli ultimi 6 mesi, infatti, dichiara di recarsi abitualmente in strutture multisala, indicando come motivi principali di preferenza la maggiore possibilità di scelta (42,2%), l’ambiente più spazioso (33%) e più gradevole (25,5%).

In altre parole, i giovani italiani sembrano cercare luoghi di aggregazione all’interno dei quali scegliere l’attività da svolgere, per lo più condividendo la scelta con il gruppo.

 

La condivisione dell’esperienza della visione del film è un elemento rilevante anche per quanto riguarda i canali di selezione del film: il 70,8% dei giovani che vanno al cinema sceglie il film in base al passaparola con amici, compagni di scuola e genitori.

Con il crescere dell’età, la preferenza per il cinema viene confermata e amplificata: il 74% della popolazione in età compresa fra gli 11 e i 25 anni è andato al cinema nei 6 mesi precedenti al periodo di intervista. Il semestre di riferimento è, tra l’altro, quello estivo, teoricamente caratterizzato da offerta e consumo cinematografico minori: ancor più valore assume quindi la differenza tra le abitudini di fruizione cinematografica del target giovane rispetto a quelle dell’intera popolazione che, nel 2006, aveva fatto registrare – sul più florido semestre invernale – un dato complessivo del 43%.

 

Un terzo dei giovani che vanno al cinema può essere considerato il nucleo di “spettatori forti” (frequenza da 1 a 3 volte al mese), con una nicchia di “cinofili” (2%). Passare il tempo libero (39,4%) e stare con gli amici (30,1%) sono le principali motivazioni per scegliere questa destinazione: dato ulteriormente confermato dal fatto che i due terzi della popolazione giovane generalmente va al cinema con gli amici (63,3%), a cui va aggiunto un 24,3% che ci va col partner.

 

E’ curioso e interessante il dato relativo al genere di film preferito dai giovani. Le risposte variano notevolmente in funzione soprattutto dell’area geografica di riferimento, oltre che dell’età e del sesso. Ad esempio, i film comici di attori italiani sono molto più amati al Centro Italia (60,2%) e al Sud/Isole (56,4%), mentre i film di avventura sono i preferiti nel Nord Est (38,8%). Una lettura attenta di questi dati può essere utile per orientare le strategie di distribuzione e marketing.

 

Rispetto agli altri strumenti e terminali, la sala cinematografica resta sempre la modalità di fruizione preferita dai giovani (55,1%), seguita solo a grande distanza dal DVD (26,4%). Un notevolmente basso 1% dichiara di preferire la fruizione di film su PC.

I due terzi della popolazione giovane italiana usa regolarmente internet (67,5%). Fra le attività preferite svolte sul web, si registrano quelle che implicano un alto grado di dimestichezza con il mezzo e una capacità di fruizione attiva (YouTube, MSN, Wikipedia, My Space sono gli ambienti maggiormente frequentati).

Più della metà di coloro che usano internet lo fanno tutti i giorni o quasi (53,5%).

L’abitudine a usare internet in modo attivo e quotidiano favorisce la diffusione di pratiche come il downloading o il file-sharing di film: lo fa il 15% dei giovani che usano il computer. Ma l’opinione dei giovani sulla qualità dei film scaricati è piuttosto critica e una buona parte del campione sostiene che la causa principale di tale pratica è il costo troppo elevato dell’acquisto o noleggio.

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