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Al Gore a Roma presenta Current Tv: prima Tv democratica e partecipativa, aperta alla voce di tutti. E’ il trionfo degli UGC

Italia


“…Voi siete la voce, con Current troverete la vera libertà dell’informazione e dell’opinione”. Così l’ex vicepresidente degli Stati Uniti, Al Gore, premio Nobel per la Pace e premio Oscar per il film documentario ambientalista “Una scomoda Verità“, ha presentato stamattina a Roma Current Tv al debutto oggi alle 11 sul canale 130 di Sky, parlando quasi fosse ad una convention dei Democratici, rivolgendosi ad un’ideale platea di videomaker.

 

Frasi a effetto con parole come “libertà”, “indipendenza”, “democrazia” per illustrare il progetto rivoluzionario della Tv partecipativa che lo stesso Gore con Joel Hyatt ha fondato cinque anni fa in America. Da oggi, dopo Usa, Gran Bretagna e Irlanda, l’Italia ha la sua Current Tv : sito web e Tv satellitare per dare a tutti, principalmente i giovani (18-34 anni) il modo di produrre i cosiddetti user genereted content che potranno allargarsi a vari campi e raccontare la realtà senza censure, se non quelle “del rispetto per il pubblico seduto nel salotto di casa”.

“Se ci sono uomini e donne che in Italia si sentono frustrati nell’espressione del loro punto di vista su ciò che accade, Current Tv gli darà la possibilità” di far sentire la loro voce. Non solo: “…se c’è qualche giornalista che in Italia si sente censurato dalle grandi corporation o dalla proprietà, e ha un pezzo che non riesce a pubblicare, portatecelo: prima lo verificheremo, poi lo pubblicheremo per dare una bella scossa”.

 

Sul sito web sarà possibile inviare il proprio video che verrà votato dalla community per essere poi eventualmente inserito successivamente nel palinsesto di Current. Sky Italia collegherà internet con la Tv trasmettendo, come ha spiegato Tommaso Tessarolo, direttore della programmazione di Current in Italia, “video da due a 8 minuti chiamati pod dedicati ad argomenti di attualità, promo e la pubblicità, per il 50% attualmente prodotta dagli utenti di Current”.

 

“Una Tv innovativa non poteva scegliere che la piattaforma di Sky“, ha esordito l’amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge.

“…Current – ha sottolineato – è un servizio informativo indipendente benvenuto su Sky che nella recente campagna elettorale, resa impossibile dall’interpretazione della legge sulla par condicio, è stata simbolo di libertà d’espressione”.

L’accordo raggiunto tra Current e la Pay TV prevede una versione del canale fatta su misura per il nostro paese, che consentirà a network, vincitore di un Emmy Award, di raggiungere un totale di 56 milioni di abitazioni in tutto il mondo. I wiewer-created content occupano attualmente circa un terzo della programmazione totale del canale.

 

Al Gore, che si è meravigliato dell’assenza di confronto diretto tra i candidati in Italia, ha parlato di Current come di un’isola in cui la compartecipazione del pubblico fa da unico filtro.

“…Mi ha sorpreso – ha infatti notato – vedere che negli Stati Uniti ci sono stati ben 27 dibattiti tra i principali candidati alla presidenza e in Italia durante la campagna elettorale neanche uno”.

 

“…La stampa è controllata da una élite, Internet ha introdotto nuove opportunità di libertà e Current non fa che collegare internet e la Tv, in modo semplice e accessibile, realizzando nella pratica un giornalismo partecipativo che dall’Italia si allargherà nel mondo”, ha detto con convinzione Gore.

“…In molti paesi, Usa inclusi, la concentrazione della proprietà dei media ha portato alla conseguenza che molte voci sono state escluse”.

Rispondendo poi a chi faceva presente che Sky fa parte della galassia del tycoon Rupert Murdoch, ha opposto che “…Current Tv è l’unica, veramente l’unica, rete di informazione indipendente e vi garantisco che lo rimarrà”.

 

Al vaglio, quindi, alcuni esempi pratici: “…molte televisioni americane poco prima dell’invasione in Iraq hanno dovuto alzare la bandiera, supportando con il patriottismo la guerra, inducendo così il mio paese a fare un errore storico. Da qui vedo una forte urgente necessità di combattere per la libertà di accesso ai media, armati di portati o videocamera digitale. L’accesso ai media è per me una dei punti fondamentali della carta dei diritti dei cittadini”.

 

Al Gore che sta pensando (“ma non ho ancora deciso“), di realizzare un secondo film sull’emergenza climatica, ha da sempre deciso di non comparire sulla propria Tv, senza per questo rimanere fuori da quella che per lui è diventata la nuova attività politica, l’indipendenza della rete e della Tv.

 

Subito dopo la conferenza stampa, almeno 400 blogger hanno atteso Al Gore al teatro Ambra Jovinelli. L’evento ha richiamato un numero decisamente elevato di internauti per lo switch-on della nuova Tv. Presenti blogger professionisti, conoscitori della rete, navigatori abituali che potranno soddisfare le loro curiosità e confrontarsi con dei grandi professionisti del mondo dei media.

Domani mattina previsto invece l’incontro a Milano con gli studenti dell’Università Cattolica.

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