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Opa respinta, il mercato punisce Yahoo! Microsoft si fa da parte, mentre gli azionisti chiedono la testa di Yang  

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Sfumato l’accordo tra Microsoft e Yahoo!, ora la parola passa al mercato. Cola a picco il titolo sulla piazza di Francoforte dove le quotazioni hanno segnato uno scivolone del 17,6% mentre a Zurigo la perdita è del 17,25% a 18,37 franchi svizzeri.

Yahoo! ha chiuso la settimana a 28,67 dollari per azione, al di sotto dei 29,40 dollari per azioni offerti da Microsoft prima che l’amministratore delegato Steve Ballmer acconsentisse ad alzare la proposta a 33 dollari per azione pur di vedere andare in porto la transazione. La richiesta dell’Ad Jerry Yang era invece a un livello cui il titolo non è mai più arrivato dal gennaio 2006.

 

Analisti e non solo aspettano adesso di vedere cosa a Wall Street. La web company potrebbe andar giù, lasciando ogni beneficio al rivale di sempre Google mentre la società di Bill Gates sta già cercando nuovi alleati. Un dato è certo: al momento il gigante dei software non è più interessato a Yahoo!.

In una lunga lettera a Yang, Ballmer ha spiegato anche che non avrebbe perseguito la strada dell’opa ostile: “A questo punto Yahoo! non ci interessa più, procederemo sfruttando le sinergie interne, abbiamo risorse a sufficienza per competere sul mercato pubblicitario di internet sviluppando i nostri progetti”.

 

Yang ha ottenuto quello che voleva: avere la possibilità di dimostrare che il gruppo di Sunnyvale valeva più di 47,5 miliardi di dollari, tanti ne ha offerti in ultima istanza Microsoft prima di abbandonare il tavolo delle trattative. Yang aveva chiesto 53 miliardi di dollari, 37 dollari per azione, troppi secondo il colosso di Redmond, che ha ritirato la propria offerta. Per l’amministratore delegato la questione si fa ora complessa: dovrà dimostrare che la società può stare in piedi da sola e che il titolo, balzato del 50% dopo l’offerta di Microsoft, può continuare a crescere indipendentemente dal colosso del software.

 

Fortemente perplessi gli azionisti, il timore è che avere declinato la seconda offerta di Microsoft, che era arrivata a 33 dollari per azione, sia stata più una questione di emozioni che di ragionamento strategico.

“…C’è chiaramente frustrazione, non sono più sicuro che a Yahoo! importi degli azionisti perché non ha mostrato molta attenzione per l’interesse degli investitori in questa transazione“, ha detto Darren Chervitz, dirigente di Jacob Internet Fund, fondo che detiene una partecipazione nel portale.

“…Probabilmente entrambe le parti sono da biasimare, ma credo che la maggior parte sia stata nelle mani di Yang”.

 

Dubbi anche da parte degli azionisti di Yahoo!. Eric Jackson  (alla guida un gruppo di circa 140 azionisti che posseggono complessivamente 2 milioni di azioni), che ha intenzione di lanciare una campagna per spingere gli altri investitori a non confermare l’attuale Cda per non essere stato in grado di chiudere l’accordo con Microsoft, ha dichiarato: “Un accordo significativo è stato lasciato sul tavolo delle trattative a Seattle”.

 

Sono stati tre mesi di intenso corteggiamento quelli di Microsoft, che sperava di portare a termine un’operazione che gli avrebbe consentito di competere con Google sul mercato della pubblicità online.

Gli analisti ritengono che le trattative tra i due big dell’ICT sono andate a vantaggio del primo motore di ricerca del mondo e che Microsoft ha fatto bene a tagliar corto.

“E’ stata una scelta intelligente – ha sottolineato Rob Enderle – il titolo colerà a picco”.

Prima che Microsoft proponesse di acquistare a 31 dollari per azione, il primo febbraio scorso, Yahoo! contava circa 19 dollari. Era sulla strada del declino, avendo perso più del 33% del suo valore dall’ottobre 2007.

 

Alcuni pensano che la società di Redmond potrebbe approfittare di questo crollo sui mercati per presentare una nuova offerta, anche più bassa.

Altri invece suggeriscono di guardare altrove. Un’opzione potrebbe essere Aol (Time Warner) o ancora la regia pubblicitaria ValueClick.

“Microsoft potrebbe fare altre acquisizioni che cumulate potrebbero piazzarla in una posizione migliore rispetto a quella di Yahoo!”, ha stimato Baker.

Nuovi business, quindi, specie su internet dove il gigante mantiene una piccola quota del 3% nel settore della web search.

Google, Yahoo! e Microsoft si contendono il mercato emergente dell’ePub, che supera i 40 miliardi di dollari e dovrebbe raddoppiare entro il 2010. Google ha una fetta di più del 30%, Yahoo! 14% e Microsoft 6%.

Ballmer aveva già preannunciato nuovi investimenti nel settore dell’eAdvertising. Negli ultimi mesi il gruppo ha acquisito il motore di ricerca norvegese Fast, la regia di pubblicità aQuantive (per 6 miliardi di dollari), una quota dell’1,6% di Facebook, ScreenTonic (pubblicità sui cellulari) e TellMe (riconoscimento vocale).

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