VoIP: Skype prova il rilancio con nuove tariffe flat, ma eBay sembra deciso a vendere

di Alessandra Talarico |

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“Chiamate illimitate verso più di un terzo della popolazione mondiale”. Con questa nuova proposta commerciale, Skype cerca di rilanciare il business che ha reso la società sinonimo di VoIP.

 

La casa madre eBay minaccia di vendere perché il business non si è dimostrato profittevole come sperato, ma la società non intende mollare la presa e ha lanciato nuove tariffe flat davvero competitive verso 36 Paesi in tutto il mondo.

 

È la prima volta che la società prova a offrire una singola tariffa mensile senza contratto e variazioni orarie per le chiamate verso numero fissi. Unico limite: le chiamate comprese nel forfait non possono eccedere i 10 mila minuti al mese.

 

Le tariffe sono tre: la ‘Unlimited Country‘, che per 2,95 euro al mese permette di chiamare senza limiti un Paese a scelta – Italia compresa; la ‘Unlimited Europe‘ (3,95 euro per chiamare 20 paesi europei) e la ‘Unlimited World‘ a 8,95 euro al mese per chiamare 36 Paesi nel mondo.  

 

In Europa, l’offerta è valida solo per le chiamate su numeri di rete fissa, mentre in America del Nord e Cina comprende anche le chiamate verso i cellulari.

 

Le tariffe sono comunque estremamente vantaggiose se paragonate a quelle degli altri operatori italiani: Fastweb offre chiamate illimitate verso numeri fissi nazionali e Adsl a consumo per 19,90 euro; il forfait di Telecom Italia è di 15,95 euro per le chiamate nazionali su rete fissa e di 10 euro al mese per le chiamate in Europa e Nord America; Wind per 29,95 euro al mese offre internet veloce flat e chiamate illimitate verso l’Italia con scatto alla risposta; Tele2 offre un forfait da 19,90 euro comprensivo solo delle chiamate illimitate verso rete fissa nazionale. Tutti gli operatori alternativi permettono di non pagare il canone Telecom.

 

“Si tratta di un passaggio naturale per Skype – ha dichiarato il vicepresidente Stefan Oberg Skype è nata infatti sul principio di rendere disponibili chiamate gratuite in tutto il mondo. E ora tutto è ancora più facile”.

“Per esempio – ha spiegato Oberg – chi vive a Londra e vuole chiamare la nonna in Polonia può farlo con 2,95 euro al mese e senza che la nonna sia obbligata a capire qualcosa di internet. Se la famiglia o gli amici sono sparsi per il mondo, bastano 8,95 euro al mese per chiamarli in ogni momento del giorno e della notte”.

 

Il software Skype è utilizzato da oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo, per telefonare, chattare, videochiamare, ma anche se gli incassi continuano ad aumentare (+61% nel primo trimestre), la crescita è inferiore alle previsioni.

Per questo eBay si è detta pronta a vendere se non riuscirà a migliorare le sinergie con le proprie aste e il proprio sistema di pagamenti Paypal.

  

“Testeremo le sinergie fino alla fine dell’anno. Se queste non saranno forti, riconsidereremo il nostro investimento”, ha spiegato al Financial Times il presidente di eBay, John Donahue.

 

Le aspettative, quando 3 anni fa la casa d’aste più famosa del web acquistò Skype per 2,6 miliardi di dollari, erano molto ambiziose. La società, però, ha dovuto fare i conti con una realtà molto meno lusinghiera e ha deciso lo scorso anno di svalutare di circa il 50% il suo investimento nella compagnia VoIP, che a fronte di un numero record di utenti non riesce a produrre i frutti sperati.

 

L’avverso destino di Skype, prodotto di maggior successo del duo Zennstrom-Friis – creatori del servizio di file sharing Kazaa e della Tv on demand su rete P2P Joost – segue la scia dell’altro pioniere del VoIP, Vonage, sbarcato in Borsa con una capitalizzazione di 2,6 miliardi di dollari (pari a un collocamento da 17 dollari ad azione), ma crollato a un valore inferiore a un dollaro.

 

Zennstrom però non ci sta e difende strenuamente la sua creatura dalle critiche, affermando che “poche compagnie hanno visto crescere così rapidamente la propria base utenti”.

Non è vero, sostiene quindi Zennstrom, che Skype non ha saputo monetizzare la base utenti, dal momento che la società continua a produrre profitti e ha anche visto crescere la propria market share rispetto ai concorrenti.