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Murdoch punta a Tiscali. Il magnate dei media nomina un advisor per offerta su tutti gli asset

Italia


Vola Tiscali in Borsa sulla scia delle indiscrezioni che parlano dell’interesse di diversi operatori. Il titolo del provider italiano segnava alle 11,47 un balzo del 9,58% a 2,3 euro dopo essere stata sospesa al rialzo sulla scorte dei rumor secondo cui 7 gruppi sarebbero interessati a rilevarla.

In pole position il magnate dei media Rupert Murdoch che farebbe un’offerta tramite la controllata britannica, la Pay TV BSkyB.

 

Il tycoon avrebbe conferito a Morgan Stanley il mandato di advisor per l’acquisto, con un’offerta che riconoscerebbe al gruppo un valore di 3-3,3 euro per azione. Murdoch sarebbe interessato a rilevare sia le attività italiane sia quelle inglesi. Questa ipotesi soddisferebbe le esigenze dell’Isp sardo, che intende vendere gli asset congiuntamente, mentre la maggior parte delle altre offerte sarebbero relative alle attività in Gran Bretagna. Lo scorso settembre, con l’acquisto di Pipex per 210 milioni di sterline, Tiscali è, infatti, diventato il quarto più importante fornitore di banda larga del Paese.

 

Massimo Cristofori, direttore finanziario dell’Isp, ha sempre sottolineato che la società preferirebbe non smembrare le varie attività. Ma secondo un analista di Ovum Research, Michael Philpott, visto il limitato numero di interessati a entrambi gli asset alla fine si potrebbe essere costretti a optare per questa soluzione. Cosa che cambierebbe se si accogliesse la proposta di Murdoch.

 

Si parla anche dell’offerta di Virgin, BT, Carphone Warehouse, Vodafone, Telecom Italia e Fastweb. La compagnia ha fissato il prossimo 5 maggio la scadenza per la presentazione delle offerte.

 

Tiscali a fine marzo ha formalizzato la nomina dei due advisor finanziari, JP Morgan e Banca IMI per valutare eventuali opzioni strategiche volte a creare valore per gli azionisti. Borghesi Colombo & Associati agirà come consulente della società. Per quanto riguarda il valore delle offerte, le indiscrezioni riportate dai giornali insistono per una valorizzazione del gruppo non inferiore ai 3 euro per azione.

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