Il futuro di Mediaset tra Rai e Sky: il satellite per completare l’offerta del digitale terrestre

di Raffaella Natale |

Italia


Mediaset

Continua a parlare di mercato radiotelevisivo Silvio Berlusconi. Il candidato premier del Pdl ha messo in luce le caratteristiche di quello italiano, in particolar modo del ruolo di due colossi delle comunicazioni: Sky e Telecom Italia.

Ha ricordato di avere inventato la piattaforma satellitare ai tempi di Tele+ e osservato che oggi con la sua raccolta pubblicitaria “senza limiti” si avvia a diventare, anche grazie all’offerta dei programmi, “la Tv più ricca d’Italia, un gigante mondiale”.

La Tv del tycoon australiano Rupert Murdoch “…passo dopo passo diventerà la televisione più ricca, consumando giorno per giorno ascolti a Rai e Mediaset”.

 

Per quanto riguarda le ventilate ipotesi di fusione tra Telecom Italia e l’azienda di Cologno Monzese, ha ribattuto che una simile ipotesi è “pura fantasia“.

Ma ha aggiunto che “Telecom ha utili superiori al fatturato di Rai e Mediaset e se decidesse di investire nella televisione, sarebbe la terza grande protagonista italiana”.

 

E per quanto riguarda Mediaset, quale futuro?

 

Berlusconi non entra nel merito delle scelte venture dell’azienda di famiglia che, stando a quanto dice la stampa, sarebbe in fase di cambio strategie.

Un articolo del Sole 24 Ore a firma di Marco Mele informa che l’emittente televisiva avrebbe chiuso le trattative avviate non molto tempo fa tra Berlusconi Jr e James Murdoch, figlio del magnate.

Negoziazioni forse ormai fallite, dopo “incontri burrascosi e senza accordo sul prezzo dei diritti in mano a Mediaset”.

 

Adesso, invece, la società dei Berlusconi apre alla Rai e lancia un’offerta digitale satellitare gratuita di supporto e complemento a quella digitale terrestre.

“I colloqui – ha scritto Mele – avvengono, non a caso, nell’ambito di Tivù che, finora, non si è riusciti a far diventare la piattaforma comune agli operatori del digitale terrestre, come è avvenuto per la Freeview britannica”.

 

Mele ha però evidenziato che ci sono “scelte delicate” da prendere. “Come sulla codifica del segnale: il satellite si riceve all’estero, in mercati per i quali gli operatori nazionali non hanno i diritti. E dei decoder: non sono sul mercato quelli in grado di ricevere il segnale terrestre e quello satellitare. La Rai, poi, deve rinnovare nel 2009 il suo vantaggioso accordo con Sky. Il digitale terrestre, insomma, rimane la sola piattaforma che permette di offrire un servizio universale. A un prezzo elevato, però, a causa dei “buchi” nella copertura del territorio”.

 

Si apprende intanto che le assemblee degli azionisti di RTI e Medusa, entrambe società del gruppo Mediaset, hanno nominato i nuovi consigli d’amministrazione che rimarranno in carica per i prossimi tre anni.

In RTI Pier Silvio Berlusconi è stato riconfermato presidente. Confermati anche tutti i consiglieri uscenti. Il nuovo Cda della società ha poi rinominato vicepresidenti Gina Nieri e Niccolò Querci, amministratore delegato Marco Giordani.

In Medusa Carlo Rossella è stato riconfermato presidente. Confermati anche tutti i consiglieri uscenti. Il nuovo Cda della società ha poi rinominato Giampaolo Letta vicepresidente e amministratore delegato.

Key4Biz

Quotidiano online sulla digital economy e la cultura del futuro

Direttore: Luigi Garofalo

© 2002-2024 - Registrazione n. 121/2002. Tribunale di Lamezia Terme - ROC n. 26714 del 5 ottobre 2016

Editore Supercom - P. Iva 02681090425

Alcune delle foto presenti su Key4biz.it potrebbero essere state prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, lo possono segnalare alla redazione inviando una email a redazione@key4biz.it che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.

Netalia