Nokia trova un accordo ‘ragionevole’ per la chiusura di Bochum: indennità da 200 mln di euro per i dipendenti

di Alessandra Talarico |

Germania


Nokia

Nokia ha infine trovato un accordo “ragionevole e soddisfacente” per la chiusura dell stabilimento di Bochum, in Germania.

Il produttore finlandese di cellulari, che  a fine giugno chiuderà l’impianto – che impiega circa 2.300 persone –  per trasferire la produzione in Romania, dove il costo del lavoro è 10 volte più basso, verserà ai dipendenti un’indennità di 200 milioni di euro.

 

La decisione di lasciare la Germania ha provocato molte proteste da parte del governo del Nord Reno-Westfalia, che aveva intimato a Nokia la restituzione di finanziamenti pubblici e interessi per un totale di 60 milioni di euro entro il 31 marzo.

Richiesta rispedita al mittente dalla società, che ritiene di aver investito a Bochum “più del dovuto”.

 

“Nokia e i rappresentanti dei lavoratori di Bochum si sono messi d’accordo su elementi chiave per la conciliazione degli interessi e sul piano sociale destinato ai dipendenti interessati dal progetto di chiusura del sito”, si legge in una nota del gruppo.

 

La chiusura dello stabilimento, aveva sottolineato il vicepresidente esecutivo Veli Sundbäck all’annuncio della dismissione “…è necessaria per assicurare la competitività di Nokia nel lungo periodo”.

Secondo Nokia, infatti, neanche un rinnovamento del sito e nuovi investimenti avrebbero reso lo stabilimento competitivo.

 

“Siamo rimasti gli unici produttori di telefonini ad usare la Germania come base di produzione”, aveva quindi spiegato il vicepresidente Nokia.

 

Il settore tedesco delle telecomunicazioni è stato molto colpito negli ultimi anni. Nel 2006, 3 mila operai hanno perso il posto in seguito al fallimento di BenQ mobile, un anno dopo che la società era stata acquisita da Siemens.

 

Ma come ha sottolineato anche Christian Dreger del German Institute for Economic Research, “La maggior parte dei produttori tessili hanno lasciato la Germania per trasferirsi nell’est Europa e in altri posti nel corso degli anni ’90. La decisione di Nokia è quindi comprensibile”.

 

I profitti record registrati da Nokia nel 2007 hanno comunque contribuito ad acuire il malcontento della Germania nei confronti del gruppo, che si è visto oggetto di diverse campagne di boicottaggio, anche per aver rifiutato le alternative proposte dai rappresentanti dei lavoratori, indicando di voler trovare “soluzioni innovative per il futuro dei dipendenti di Bochum”.

 

Secondo Nokia, il costo del lavoro in Romania è 10 volte più basso rispetto alla Germania, ma in base ai dati della Commissione europea il gap è anche superiore: in media, i costi del lavoro in Germania raggiungono infatti 32 euro all’ora, contro i 2,45 euro della Romania.