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Galileo: via libera dai ministri dei Trasporti e dalla Commissione ITRE. Operativo entro il 2013

Unione Europea


È arrivato ieri dal Consiglio dei ministri dei Trasporti Ue il via libera al progetto che sancisce l’avvio di Galileo, il sistema di radionavigazione satellitare che dovrebbe permettere all’Europa di affrancarsi dalla dipendenza dal Gps.

 

I 27 ministri della Ue hanno infatti raggiunto l’accordo su una proposta che fissa le regole sulla governance e il finanziamento del travagliato programma, dopo il ritiro del consorzio privato che avrebbe dovuto implementarlo e gestirlo.

 

A causa di questo “significativo cambiamento di programma” nello schema di concessione, il Consiglio – si legge in una nota – ha dovuto apportare sostanziali modifiche rispetto ai piani iniziali, affidando la piena responsabilità dello sviluppo del sistema alla Commissione Europea.

 

Il controllo politico del progetto sarà assicurato dal Consiglio dei ministri Ue e dal Parlamento europeo, ai quali la Commissione presenterà con cadenza annuale un rapporto sullo stato di implementazione dei programmi. Una revisione di medio termine del programma sarà condotta nel 2010 e includerà una verifica dei costi, dei rischi e dei profitti legati ai servizi.

 

Il budget finale stanziato per la messa in orbita i 30 satelliti della costellazione si attesta a 3,4 miliardi di euro per il periodo 2007-2013.

 

Insieme al rapporto di medio termine, la Commissione è stata invitata a presentare le proprie proposte per il finanziamento della fase successiva che partirà nel 2014 e ad esaminare, in questo contesto, i vantaggi e gli svantaggi di “qualsiasi forma di partecipazione privata nelle operazioni del sistema”.

Nei compiti della commissione anche quello di fissare i meccanismi di suddivisione dei profitti e gli obiettivi in materia di pricing policy, al fine di garantire ai consumatori servizi di alta qualità a prezzi equi.

 

Rivisto anche il ruolo della European GNSS Supervisory Authority (GSA), l’Agenzia che avrebbe dovuto gestire i rapporti col settore privato, che dovrà ora occuparsi di monitorare l’implementazione delle procedure di sicurezza e di preparare la fase commerciale del sistema, incluse le analisi di mercato.

 

Il compromesso, approvato oggi in prima lettura dalla Commissione ITRE (Industria, ricerca, energia), fissa anche le regole per la concessione degli appalti, che saranno divisi in sei pacchetti principali, assegnati in una singola procedura.

Ogni compagnia o consorzio potrà partecipare all’assegnazione di al massimo due pacchetti e, per evitare possibili abusi o dipendenza a lungo termine da un singolo fornitore, il testo prevede l’applicazione del sistema ‘dual sourcing’, ossia l’uso di due diversi supplier per un prodotto.

 

I contratti, sottolinea il Parlamento Ue, dovranno rispettare le regole della Commissione che prevedono appalti aperti, con il 40% di ogni attività concessa in subappalto a un’azienda estranea al contractor principale.

L’obiettivo di questa procedura è di migliorare il controllo generale del programma, dei costi e del planning.

 

Radovan Zerjav, ministro dei Trasporti della Slovenia e presidente di turno della Ue ha sottolineato che con questo accordo si è chiusa la fase ‘politica’ di Galileo, contrassegnata da ostacoli e dissensi politici che hanno rischiato di affossare il sistema europeo sul nascere.

 

Il dossier dovrà ora essere approvato dalla sessione plenaria del Parlamento Ue, mentre sul piano strettamente tecnico il prossimo appuntamento è per la notte del 27 aprile, quando dovrebbe essere lanciato il secondo e ultimo satellite-test della costellazione.

Il satellite, che avrebbe dovuto essere messo in orbita nella primavera 2006, per seguire col lancio, nel 2008, dei primi 4 satelliti operativi – partirà dalla base del Kazakhstan, ma Jacques Barrot, Commissario europeo ai trasporti e Vicepresidente della Commissione europea, seguirà il lancio dalla base del Fucino, in Abruzzo.

 

L’infrastruttura ospita uno dei due centri di Controllo della Costellazione e della Missione Galileo – il secondo centro è in costruzione a Oberpfaffenhofen (Monaco) e sarà gestito dall’agenzia spaziale tedesca (DLR) – realizzato da Telespazio (joint venture controllata da Finmeccanica).

Telespazio realizzerà inoltre uno dei Centri di Valutazione delle Perfomance del segnale e svolge un ruolo di primo piano nella gestione del Galileo Test Range (Gtr), il laboratorio sorto all’interno del Tecnopolo Tiburtino che supporterà lo sviluppo del sistema, degli apparati e delle applicazioni Galileo.

 

Il progetto Galileo costituisce un’opportunità di grande rilievo per l’Europa e la sua industria spaziale, soprattutto per le sue caratteristiche di infrastruttura globale e per l’importante componente internazionale del suo sviluppo: accordi di cooperazione sono già stati firmati tra gli altri con Cina, Israele, Stati Uniti, Ucraina, India, Marocco e Corea del Sud. Molti altri sono in preparazione.

 

Il sistema satellitare permetterà la fornitura di cinque servizi base: l’Open Service (OS), il cui principale utilizzo è nel settore della mobilità generale e di massa, il Commercial Service (CS) che avrà invece un forte impatto sulle applicazioni commerciali specializzate per diversi clienti e mercati, il Safety-of-Life Service (SoL) le cui applicazioni sono la navigazione aerea e marittima, il Search and Rescue (SAR) per il soccorso aereo e marittimo su scala globale ed infine il Public Regulated Service (PRS) il cui utilizzo principale è l’uso governativo da parte dei corpi di Polizia, Vigili del Fuoco, Difesa, etc.

 

Soddisfatto dell’accordo appena approvato il sottosegretario ai Trasporti, Andrea Annunziata, che guidava la delegazione italiana a Lussemburgo e ha sottolineato l’importanza del rilancio “…di un programma strategico che aveva subito particolari ritardi e che riveste rilievo prioritario per le industrie tecnologicamente all’avanguardia in Europa ed in Italia”.

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