Istituto europeo di Tecnologia: l’Europarlamento approva il regolamento, 2,4 mld di euro per favorire crescita e competitività

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Unione Europea


Commissione europea

L’Europarlamento ha approvato il regolamento che istituisce l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (European Institute of Innovation and Technology – EIT). Il suo obiettivo è di contribuire alla crescita economica e alla competitività sostenibili in Europa rafforzando la capacità d’innovazione.

A tal fine, agevolerà le reti e la cooperazione e creerà sinergie tra le comunità dell’innovazione in Europa. Dando priorità al trasferimento delle sue attività a vantaggio delle imprese, incluse le PMI, e della loro applicazione commerciale.

 

Come informa una nota della Ue, adottando la relazione di Reino Paasilinna (PSE, FI), il Parlamento approva la posizione comune del Consiglio sul regolamento che istituisce l’EIT che mira a diventare “…un organismo di portata mondiale per l’eccellenza nei settori dell’istruzione superiore, della ricerca e dell’innovazione”.

La posizione comune infatti, a seguito di negoziati tra il relatore e il Consiglio, riprende in larga misura la posizione del Parlamento europeo approvata in prima lettura (26 settembre 2006). Il regolamento potrà entrare in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. La richiesta dei Verdi di respingere in toto la proposta di regolamento è stata bocciata dall’Aula con 129 voti favorevoli, 496 contrari e 15 astensioni.

 

L’obiettivo dell’EIT è di contribuire alla crescita economica e alla competitività sostenibili in Europa “…rafforzando la capacità d’innovazione degli Stati membri e della Comunità”. L’EIT persegue tale obiettivo “…promuovendo e integrando l’istruzione superiore, la ricerca e l’innovazione ai massimi livelli” (il triangolo della conoscenza). In tale contesto, dovrebbe facilitare e rafforzare le reti e la cooperazione e creare sinergie tra le comunità dell’innovazione in Europa. L’EIT dovrebbe dare la priorità al trasferimento delle sue attività di istruzione superiore, ricerca ed innovazione “…a vantaggio delle imprese e della loro applicazione commerciale, nonché al sostegno agli avviamenti di imprese, alle scorporazioni e alle piccole e medie imprese (PMI)”.

 

Al fine di raggiungere il suo obiettivo, l’EIT dovrà individuare i suoi settori prioritari, svolgere un’attività di sensibilizzazione tra le organizzazioni partner potenziali e incoraggiare la loro partecipazione alle sue attività. Potrà mobilitare i fondi provenienti da fonti pubbliche e private e utilizzare le sue risorse. In tale contesto, dovrà cercare di finanziare una proporzione significativa e crescente del suo bilancio facendo ricorso a fonti private e mediante entrate generate dalle proprie attività.

 

L’EIT dovrà inoltre selezionare e designare le “Comunità della conoscenza e dell’innovazione (CCI), ossia dei partenariati autonomi di eccellenza tra istituti di istruzione superiore, istituti di ricerca, imprese e altri soggetti interessati “sotto forma di reti strategiche autosufficienti, sostenibili e di lungo periodo nell’ambito del processo innovativo”. Offrirà loro un sostegno adeguato, applicherà misure adeguate di controllo della qualità, seguirà costantemente e valuterà periodicamente le loro attività e garantirà un livello appropriato di coordinamento tra di esse. Mediante accordi, dovrà definire diritti e obblighi delle CCI.

 

L’EIT incoraggerà poi il riconoscimento negli Stati membri dei titoli e dei diplomi che sono rilasciati da istituti di istruzione superiore, che sono organizzazioni partner e che possono essere assimilati a titoli e diplomi dell’EIT. Promuoverà la diffusione di buone prassi per l’integrazione del triangolo della conoscenza al fine di sviluppare una cultura comune dell’innovazione e del trasferimento di conoscenze e assicurerà la complementarietà e la sinergia tra le attività dell’EIT e altri programmi comunitari. Potrà anche istituire una fondazione avente l’obiettivo specifico di promuovere e sostenere le attività dell’EIT.

 

Spetterà all’EIT il compito di selezionare e designare un partenariato destinato a divenire una CCI secondo una procedura concorrenziale, aperta e trasparente. A tale fine, dovrà adottare e pubblicare i criteri dettagliati per la selezione delle CCI, in base ai principi di eccellenza e di pertinenza in termini di innovazione. Esperti esterni e indipendenti parteciperanno alla selezione che dovrà essere realizzata in base a una serie di criteri stabiliti dal regolamento, tra i quali la capacità d’innovazione esistente e potenziale nell’ambito del partenariato e la sua capacità di garantire un finanziamento autosufficiente.

 

Le CCI avranno “un’autonomia generale sostanziale“ per definire la loro organizzazione interna e la composizione, nonché il loro programma preciso e metodi di lavoro, mentre le relazioni tra l’EIT e ciascuna CCI sarà fondata su un accordo contrattuale. La condizione minima per la costituzione di una CCI è la partecipazione di almeno tre organizzazioni partner, stabilite in almeno due Stati membri diversi, che siano “indipendenti l’una dall’altra”.

Una CCI potrà includere organizzazioni partner di paesi terzi, ma la maggioranza dei partner deve essere stabilita negli Stati membri. Almeno un istituto di istruzione superiore ed una società privata devono prendere parte a ciascuna CCI.

 

Le CCI eserciteranno attività d’innovazione e investimenti con valore aggiunto europeo integrando pienamente le dimensioni dell’istruzione superiore e della ricerca “per raggiungere una massa critica e stimolando la diffusione e lo sfruttamento dei risultati”. Realizzeranno poi ricerca di punta incentrata sull’innovazione “in settori che rivestono un interesse fondamentale per l’economia e la società”, che si avvalga dei risultati della ricerca europea e nazionale e che presenti il potenziale per rafforzare la competitività dell’Europa a livello internazionale.

 

Condurranno anche attività di istruzione e di formazione a livello di master e di dottorato “in discipline aventi un potenziale per soddisfare i futuri bisogni socioeconomici europei” e che promuovano lo sviluppo delle competenze in materia d’innovazione, il miglioramento delle competenze manageriali e imprenditoriali e la mobilità dei ricercatori e degli studenti. Si occuperanno poi di diffondere le migliori prassi nel settore dell’innovazione incentrate sullo sviluppo di una cooperazione tra il settore dell’istruzione superiore, della ricerca e delle imprese, compresi i settori terziario e finanziario.

 

Nell’arco di un periodo di diciotto mesi dalla sua creazione, l’EIT dovrà selezionare due o tre CCI “in settori che aiutano l’Unione europea ad affrontare le sfide presenti e future”. In proposito, viene ipotizzato che questi riguardino settori quali i cambiamenti climatici, l’energia rinnovabile e la prossima generazione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

 

La selezione e la designazione di ulteriori CCI dovrebbe essere consentita dopo l’adozione della prima “agenda strategica per l’innovazione” (ASI), ossia del documento programmatico che presenta i settori prioritari per le future iniziative dell’EIT, compresa una panoramica sulle attività nell’ambito dell’istruzione superiore, della ricerca e dell’innovazione pianificate per un periodo di sette anni. Il primo progetto di ASI dovrà essere definito dall’EIT entro il 30 giugno 2011 per essere poi adottato congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

 

L’EIT è dotato degli organi seguenti:

 

un comitato direttivo composto di membri ad alto livello con esperienza nei settori dell’istruzione superiore, della ricerca, dell’innovazione e delle imprese, incaricato della direzione delle attività dell’EIT, della selezione, della designazione e della valutazione delle CCI, nonché dell’adozione di tutte le altre decisioni strategiche;

un comitato esecutivo che supervisiona la gestione dell’EIT e adotta le decisioni necessarie tra una riunione e l’altra del comitato direttivo;

un direttore che rende conto al comitato direttivo della gestione amministrativa e finanziaria dell’EIT e ne costituisce il rappresentante legale.

 

Fonti di finanziamento

 

L’EIT è finanziato mediante un contributo del bilancio generale dell’Unione europea nell’ambito della dotazione finanziaria e di altre fonti private e pubbliche. La Commissione stima in 2,4 miliardi di euro il bilancio necessario per sei anni. Nel quadro della revisione del quadro finanziario pluriennale 2007-2013, il Parlamento e il Consiglio hanno convenuto di stanziare 308,7 milioni di euro “comunitari” a favore dell’EIT per il periodo dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2013.

 

Le CCI saranno finanziate, in particolare, mediante contributi delle imprese o organizzazioni private – “che costituiscono una fonte sostanziale di finanziamento” -, contributi del bilancio generale dell’Unione europea, contributi statutari o volontari degli Stati partecipanti, di paesi terzi o delle loro autorità pubbliche, nonché lasciti, donazioni e contributi provenienti da individui, istituzioni, fondazioni o qualunque altro organismo nazionale. Così come da ricavi generati dalle attività delle CCI e canoni per diritti di proprietà intellettuale, ricavi generati da risultati o dotazioni in capitali delle attività dell’EIT, contributi di istituzioni o organismi internazionali, nonché prestiti e contributi della Banca europea per gli investimenti.

   

Posizione comune del Consiglio

 

Prima lettura del Parlamento europeo (26.9.2007)

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