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Telecom Italia: l’attenzione è per il nuovo piano industriale, ma Bnp Paribas ha già abbassato il target price a 2 euro

Italia


Un piano industriale per dare un taglio al passato.

Così il Financial Times crede di anticipare la sintesi di quello che sarà il primo piano industriale della nuova gestione, che interviene dopo 18 mesi di ‘transizione’ in cui – se possibile – la maggiore società italiana di telecomunicazioni si è allontanata ancora di più dai clienti, dai concorrenti, dalle Autorità, dagli azionisti.

 

I dettagli sulle strategie per i prossimi tre anni – cruciali per una serie di questioni tra cui lo scorporo della rete e la ripresa di fiducia dei mercati dopo questo anno e mezzo di travaglio –  saranno resi noti il prossimo 7 marzo, in occasione dell’Investor Day, ma c’è già qualcuno che non ci crede troppo.

Bnp Paribas, ad esempio, ha già ridotto il target price del 9%, a 2 euro.

 

Il piano dovrebbe essere comunque improntato a una ricucitura dei rapporti con i concorrenti, dopo anni di abusi che hanno avuto solo il risultato di inasprire gli animi e di caricare di lavoro extra le aule dei tribunali e le Authority.

Secondo il quotidiano della City, Telecom Italia, “già dimostratasi più aperta ai competitor sull’accesso alla rete”, dopo la creazione di Open Access potrebbe ora andare verso una condivisione degli investimenti con gli altri operatori, piuttosto che dedicarsi alla costruzione di una nuova infrastruttura per poi far pagare l’accesso.

 

La società potrebbe anche ricorrere a nuove dismissioni degli asset meno remunerativi, come già sta facendo in Francia dove ha messo in vendita la filiale internet Alice France.

 

La nuova strada intrapresa dal management ha comunque incassato il plauso dell’azionista di riferimento: secondo Cesar Alierta, presidente di Telefonica (che controlla il 43,6% della newco che controlla a sua volta il 23,6% di Telecom Italia), il nuovo vertice “sta lavorando bene, ha le idee chiare”.

L’unione tra le due società, “la più rilevante alleanza industriale europea, con una quota di mercato del 19%”, porterà secondo Telefonica sinergie per 1,3 miliardi di euro da qui al 2010.

Per il resto, assicura Alierta, c’è da stare tranquilli: il nuovo top team ha già dimostrato una qualità molto positiva: è infatti “shareolder-friendly”, amica degli azionisti, nel senso che “lavora con e pro i soci, grandi e piccoli”.

 

La società, archiviata la gestione Tronchetti Provera – che, come ha sottolineato anche il FT, pensava a distribuire dividendi altissimi rispetto alla media del mercato tlc, in barba agli investimenti –  ha appena messo sul piatto 13,8 milioni di euro per le licenze WiMax, puntando principalmente alle regioni del centro-sud, dove più forte è la carenza di banda larga: secondo gli accordi sottoscritti col Ministero, gli operatori dovranno necessariamente coprire il 60 per cento di ogni provincia entro due anni e mezzo dall’acquisto delle frequenze, pena il ritiro delle licenze.

 

Speriamo che l’intuito di Alierta ci abbia preso e che davvero la nuova era Bernabè sia quella giusta per traghettare la società verso un  nuovo corso che crei valore e non solo debiti e servizi al minimo dell’accettabile.

 

Sul piano dei contenuti, intanto, la società ha anche siglato un accordo con la Microsoft, per portare i servizi di punta di Windows Live sui telefonini TIM: i circa 35 milioni di clienti dell’operatore potranno dunque accedere in maniera semplice e veloce al portale MSN Mobile, alla propria casella di posta Hotmail e ai servizi di maggior successo della famiglia Windows Live

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