Antitrust: sulla multa Ue, Microsoft spiega ‘riguarda eventi passati. Adesso lavoriamo al meglio per incrementare l’interoperabilità’

di Raffaella Natale |

Unione Europea


Microsoft

“Stiamo analizzando quanto annunciato oggi dalla Ue. La Commissione aveva dichiarato nell’ottobre 2007 il completo allineamento di Microsoft alla decisione del 2004, quindi queste multe si riferiscono a eventi passati che sono già stati risolti”. E’ quanto ha dichiarato Microsoft, commentando la multa da 899 milioni di euro che Bruxelles ha inflitto al gruppo per non aver rispettato gli impegni presi con l’Antitrust nel 2004.

“Come abbiamo dimostrato la scorsa settimana – ha detto ancora la società – con l’annuncio dei nostri nuovi principi di interoperabilità e con mirate attività volte ad accrescere l’apertura dei nostri prodotti, stiamo cercando di focalizzarci sui passi che miglioreranno la situazione futura”.

Giusto alcuni giorni, Microsoft ha infatti comunicato i tanto attesi cambiamenti in tema di interoperabilità e di condivisione delle informazioni relative ai prodotti e alle tecnologie. (Leggi articolo)

I Principi di interoperabilità e le iniziative presentate rientrano nello sforzo intrapreso dal gruppo di Redmond per andare incontro alle responsabilità e agli obblighi fissati dalla Corte Europea di Primo Grado nel settembre 2007.

Secondo il Ceo Steve Ballmer, “Questo annuncio rappresenta un significativo cambiamento nel modo in cui condividiamo le informazioni relative ai nostri prodotti e tecnologie… ed esprime il nostro impegno verso un’ulteriore maggiore trasparenza”.

“Negli ultimi anni – ha sottolineato Mario Derba, Amministratore Delegato di Microsoft Italia – abbiamo intrapreso una serie di passi significativi al fine di promuovere l’interoperabilità e aumentare la quantità di informazioni condivise. L’annuncio rappresenta un’ulteriore espansione dei nostri sforzi e offrirà una maggiore scelta e nuove opportunità per i clienti”.

L’obiettivo dei 4 principi – connettività aperta; promozione della portabilità dei dati e di una più aperta collaborazione con i clienti e l’intero settore IT, incluse le comunità open source; maggior supporto agli standard di settore – in linea con la strategia portata aventi per 33 anni, è quello di “…promuovere una più ampia interoperabilità e maggiori possibilità di scelta per clienti e sviluppatori in tutto il settore IT, rendendo i nostri prodotti più aperti e condividendo ancor più informazioni sulle nostre tecnologie“, ha aggiunto Ballmer.

Microsoft si è detta disposta ad assicurare connessioni aperte con i prodotti a più ampia diffusione, anche pubblicando sul proprio sito la documentazione di tutte le interfacce di programmazione applicativa (API) e dei protocolli di comunicazione. Per accedere a queste informazioni, dunque, non ci sarà più bisogno di licenza.

E’ evidente che gli sforzi e il lavoro del gruppo di Redmond non convincono ancora la Ue.

“Nei 50 anni di politica competitiva all’interno dell’Unione Europea, Microsoft è la prima società che viene multata per non aver rispettato le decisioni dell’Antitrust – ha affermato Neelie Kroes, il Commissario Ue per la Concorrenza -. Spero che il provvedimento possa porre la parola fine a un oscuro capitolo di questo dossier, relativo alla decisione della Commissione del marzo 2004 e che i principi confermati dalla sentenza del tribunale di prima istanza detteranno la futura condotta di Microsoft”.

La decisione precisa oggi dalla Ue porta a un totale di 1,68 miliardi di euro la multa comminata alla società di Bill Gates per l’intero caso. Ricordiamo, infatti, che in precedenza l’azienda era stata multata di 778 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel mercato del software e non aver rispettato le decisioni dell’antitrust.

La Commissione ricorda che “…la decisione del 2004, confermata dalla Corte di prima istanza nel settembre 2007, ha stabilito che Microsoft ha abusato della sua posizione dominante nel quadro dell’articolo 82 del Trattato delle Comunità europee, e ha richiesto a Microsoft di rivelare la documentazione d’interfaccia che avrebbe consentito ai server non Microsoft di ottenere piena interoperabilità con computer e server che girano in Windows a prezzi ragionevoli”.

Dunque, ha concluso, “…per tre anni Microsoft non ha ottemperato alla decisione, persistendo nel comportamento confermato come illegale anche dalla Corte di prima istanza”. Il calcolo della multa odierna, prosegue, “…riguarda un periodo di mancata ottemperanza non coperta dalla decisione della (seconda) multa decisa il 12 luglio 2006 (pari a 280,5 milioni di euro sempre per mancata ottemperanza), e a iniziare dal 21 giugno 2006 fino al 21 ottobre 2007”.

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