Alcatel-Lucent: il governo entra nel capitale? L’Eliseo smentisce, ma i rumors fanno bene al titolo

di Alessandra Talarico |

Francia


Alcatel

Nonostante in tarda mattinata sia arrivata la smentita dall’Eliseo, il sito internet del magazine Challenges, sembra sicuro del fatto suo e sostiene che il governo francese starebbe preparando l’ingresso – “diretto o indiretto” – nel capitale di Alcatel-Lucent, anche per tenere un occhio vigile sulle politiche occupazionali e per influenzare in maniera decisiva l’orientamento strategico di quello che è un gruppo faro dell’economia transalpina.

 

Un consigliere del ministro dell’economia Christine Lagarde ha precisato che l’ingresso dello Stato nel capitale di Alcatel-Lucent non è ‘un’opzione privilegiata’, e che “tutte le opportunità sono aperte”.

 

Se il governo francese non è nuovo a questo tipo di contromisure – nel 2002 salvò il gruppo meccanico Alstom dal fallimento acquisendo il 14% del capitale – alcuni osservatori evocano la possibilità di una ‘legge Alcatel’ e altri ritengono che l’Eliseo interverrà per spingere i grandi gruppi francesi ad acquistare infrastrutture telecom dalla società.

Già questa mattina, radio BFM ha dato la notizia che il gruppo Bollorè (il presidente Vincent è un intimo amico di Nicolas Sarkozy) acquisterà infrastrutture WiMax da Alcatel-Lucent.

 

Sarkozy, fedele alla sua politica interventista, sembra – secondo Challenges – deciso a giocare tutte le carte per salvaguardare il futuro dell’azienda e con esso dell’intero comparto telecom, un tempo stella dell’economia francese.

 

E se in Francia la situazione non brilla, anche altre aziende di punta del settore fanno i conti con la crisi: anche Siemens infatti ha appena annunciato il prossimo taglio di 6.800 posti di lavoro nella divisione telecomunicazioni per aziende (SEN), con l’obiettivo di rendere l’asset più attraente in vista di una futura cessione.

 

Se e sotto quale forma si concretizzerà l’intervento del Governo per salvaguardare le attività di Alcatel-Lucent, la Borsa ha già dato la sua approvazione all’operazione: a metà mattinata il titolo guadagnava l’1,9% a 4,33 euro.