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Telefonia mobile, chat e social network: stop alla rete delle insidie con regole comuni e condivise

Italia


In occasione del Safer Internet Day 2008, giornata europea della sicurezza in internet, si è tenuto ieri a Roma il seminario “Telefonia mobile, chat e social network: nuove forme di comunicazione tra libertà e regole“, una tavola rotonda – organizzata da Telefono Azzurro – che ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni, aziende di telefonia mobile e provider.

 

L’obiettivo del convegno: informare, senza demonizzazioni, sui rischi connessi all’utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei minori e stimolare un’assunzione di responsabilità da parte delle autorità competenti e degli operatori. I risultati: la presentazione delle buone pratiche italiane e internazionali, l’individuazione condivisa delle azioni da intraprendere e l’impegno assunto nel percorrere insieme il cammino tracciato.

 

Dopo una prima sessione di presentazione dello scenario, è stato il turno della politica. È emerso così il primo degli impegni: l’adozione di una legislazione nazionale conforme agli accordi europei.

“È necessario che l’Italia – ha detto il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffoadotti al più presto un codice di autoregolamentazione in materia di telefonia mobile, così come già previsto da tempo in altri Paesi europei”.

 

Buchi normativi, mancanza di un garante nazionale per l’infanzia, ipergarantismo verso i pedofili: questi alcuni dei punti sottolineati dai politici intervenuti. “La risposta è nella sostegno reciproco tra politica e società civile”, ha affermato l’onorevole Maurizio Gasparri.

 

Hanno poi preso la parola gli operatori, da H3G a Vodafone Italia, da Aesvi, l’Associazione editori software videoludici italiana, a Microsoft Italia e Google Italia fino a MySpace e altre aziende e fornitori di servizi software per IT e telecomunicazioni, tra cui Wave Group. Tutti hanno illustrato le proprie azioni per rendere la navigazione sul web e l’uso del telefonino più sicuri. L’impegno finale è stato invece quello di stendere un codice di regolamentazione condiviso, grazie anche alla collaborazione con le associazioni dei consumatori.

 

“Ritengo – ha dichiarato Riccardo Maffei, Amministratore Delegato di Wave Group – che chiunque operi con le nuove tecnologie di comunicazione non può prescindere dalla tutela dei minori. Le aziende ICT hanno inoltre una responsabilità maggiore: possono divenire la cerniera tra chi è a diretto contatto con i soggetti da tutelare e chi possiede il know how tecnologico per la produzione e diffusione dei contenuti. L’azienda che rappresento da sempre avverte questa responsabilità e per questo partecipa al convegno organizzato da Telefono Azzurro ONLUS, plaudendo a questa come ad analoghe iniziative e auspicando un forte intervento formativo, in materia di new media, a favore di coloro che si occupano dell’educazione dei minori”.

 

La parola d’ordine emersa dal convegno è individuare soluzioni non per vietare, ma per consentire un uso della rete consapevole e funzionale alla crescita dei giovani. Di fronte ad aziende e istituzioni, Telefono Azzurro ha riportato ancora una volta l’attenzione sui giovanissimi, invitando a considerarli come “soggetti di diritto a tutti gli effetti e non mero oggetto di politiche commerciali”.

 

Nell’ambito del seminario è stato presentato il quaderno informativo “Internet: informarsi per navigare serenamente e evitare i nuovi pericoli della rete”. L’opuscolo, prodotto da Telefono Azzurro in collaborazione con Polizia Postale e Hot114, è un vero e proprio manuale di navigazione, che esplora le innumerevoli possibilità offerte dal web, mettendo al contempo il lettore in grado di gestire eventuali situazioni di rischio, insidie e trappole nelle quali i bambini, se non preparati e soprattutto non seguiti dagli adulti, possono cadere durante la navigazione.

Negli ultimi anni, la rete si è imposta come una delle tecnologie più utilizzate dai ragazzi. Li mette in contatto  con i coetanei, dà loro la possibilità di informarsi, di apprendere, di esprimersi, di giocare e di divertirsi. Insomma il suo utilizzo è uno strumento indispensabile ed eccezionale. Ma questo strumento va usato con accortezza. Per non sfociare in vere e proprie e-dipendenze o lasciare i ragazzi in balia di contenuti magari violenti o pornografici.

 

Il quaderno contiene consigli per i giovani internauti, ma anche e soprattutto per i loro genitori e gli insegnati, spesso spaesati da – e tentati di rifiutare in blocco – un mondo del quale non hanno alcuna esperienza. Basta un po’ di pazienza e di curiosità per imparare che quello che ci sembra un nemico ha questo aspetto solo perché non lo conosciamo.

Essere consapevoli, poi, di servizi come l’Hot 114 di Telefono Azzurro o del ruolo svolto dalla Polizia postale – anche di questo si parla nell’opuscolo – aiuta a sentirsi più sicuri.

 

Hot 114, la segnalazione si fa in un clic

Si chiama Inhope ed è un network che include 28 hotline di 25 Paesi e si occupa di combattere il contenuto illegale o dannoso per i ragazzi presente sul web. Telefono Azzurro ha aderito alla rete europea con il progetto Hot 114, unico in Italia perché riunisce in sé le funzioni della hotline e quelle della helpine.

Grazie a Hot 114, chi vuole segnalare un video o delle immagini pedopornografiche, per esempio, può farlo sia sul web, al sito www.hot114.it (attraverso l’apposita sezione “Clicca e segnala”), che per telefono, componendo il 114. Può denunciare 24 ore su 24 e, volendo, in forma assolutamente anonima.

Con Hot 114 sono stati stabiliti rapporti con gli internet service provider, sono state create partnership con rappresentanti dell’area tecnologica e con associazioni impegnate nella difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Anche con la Polizia postale è stato firmato un accordo sulle procedure di raccolta e gestione delle segnalazioni. Il fatto di rientrare nella rete di Inhope potenzia ancora di più l’azione di Hot 114, affiancata dalle altre hotline del resto del mondo. Le hotline che fanno capo a Inhope, infatti, collaborano tra loro, scambiandosi informazioni e segnalazioni.

Le segnalazioni ricevute da Hot114 sono collocate in un archivio centrale, dove il materiale viene analizzato e inviato alla polizia e, congiuntamente, a un’altra hotline, se il Paese che ospita il server è diverso dal Paese nel quale è stata fatta la segnalazione.

Per Telefono Azzurro il progetto Hot 114, nato nell’ambito del programma Safer Internet promosso dalla Commissione europea e diventato operativo dall’aprile 2005, vuol dire affrontare il problema della sicurezza in internet attraverso la collaborazione con le istituzioni, locali e nazionali, e in queste caso anche con realtà internazionali. Un metodo di lavoro, quello basato sulla  ollaborazione, che Telefono Azzurro ritiene fondamentale.

 

I dati

Nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2006 e il 31 agosto 2007 il servizio ha accolto 955  segnalazioni relative a contenuti illegali e dannosi per bambini e adolescenti presenti in internet.

L’80,1% dei segnalanti ha scelto l’anonimato: ciò conferma che questo aspetto rappresenta un punto di forza del servizio; se non ci fosse questa possibilità, si potrebbe ragionevolmente ipotizzare che una parte rilevante di informazioni e di indicazioni preziose per le indagini successive della Polizia postale andrebbe perduta.

La percentuale più elevata di segnalazioni si riferisce a siti web (63,5%). Sono rilevanti però anche i valori riconducibili all’email (16,8%), all’attività di file sharing (12,9%), alla chat (5,1%) e ai newsgroup (1,2%).

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