Pedobusiness online: 110 utenti italiani scoperti a diffondere sul web materiale perdopornografico

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Pedofili in rete

Ancora una serie di dettagliate denunce presentate alla Magistratura da Telefono Arcobaleno, all’origine dell’operazione denominata “THAI” del N.I.T., il Nucleo Investigativo Telematico, che ha condotto all’individuazione di 110 utenti italiani di pedofilia on line che diffondevano sul web materiali pedopornografici. Tra questi, il fermo di un docente universitario italiano che produceva video artigianali in Thailandia, ha fatto avviare la cooperazione internazionale finalizzata a risalire all’identità dei bambini coinvolti e all’identificazione di altri colpevoli.

 

La Procura della Repubblica ha espresso la propria gratitudine a tutti i membri di Telefono Arcobaleno e al Presidente Giovanni Arena che hanno sempre lavorato con ingegno, assoluta serietà di intenti e con spirito di dedizione e di piena e completa collaborazione con le Istituzioni.

 

“Il pedobusiness, come descritto nel Report annuale dell’Osservatorio internazionale di Telefono Arcobaleno è un chiaro indice del terribile meccanismo economico che alimenta il circuito criminale della domanda e offerta di nuovi materiali”, ha ricordato Giovanni Arena.

“Non stupisce – ha aggiunto Arena – la connessione tra pedopornografia e turismo sessuale resa evidente oggi da questa operazione che evidenzia sempre più le caratteristiche di un business criminale sempre crescente.” 

 

“Si rende  necessario – ha concluso il presidente di Telefono Arcobaleno – un ruolo più forte e di coordinamento della Magistratura che permetta di andare oltre il mero perseguimento dei clienti e dei fruitori del mercato pedopornografico realizzando più ampie azioni che aggrediscano con maggiore determinazione il cuore del pedobusiness on line che permette oggi di  reiterare, milioni di volte, l’orribile abuso sui quei bambini che solo per il 2% vengono identificati”.

 

 

Report Osservatorio Internazionale di Telefono Arcobaleno