Antitrust: ecco gli impegni Telecom per porre fine alle proprie pratiche anticoncorrenziali. Tra gli altri, ‘vietato denigrare i rivali’

di Alessandra Talarico |

Italia


Telecom Italia

L’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (Agcm) ha reso noti gli impegni che il Gruppo Telecom Italia intende mettere in atto per far decadere le accuse di concorrenza sleale emerse nell’istruttoria avviata lo scorso ottobre e legate alle informazioni privilegiate in suo possesso in qualità di ex monopolista delle telecomunicazioni italiane.

 

In qualità di operatore storico nel settore della telefonia vocale, spiega l’Antitrust, Telecom dispone di dati passati e presenti su traffico, modalità e intensità di utilizzo dei servizi telefonici delle varie categorie di utenza, nonché di tutti i dati relativi ai clienti migrati ad altri operatori in modalità ULL. A ciò si aggiungono i dati acquisiti in virtù della sua posizione di dominanza nell’offerta di servizi internet, riguardanti in particolare i propri clienti che utilizzano servizi in banda larga e quelli che hanno deciso di passare da Telecom ad altro operatore.

 

Secondo i concorrenti, Telecom avrebbe approfittato da questo patrimonio informativo privilegiato per costruire i profili dei clienti da recuperare – cioè quelli passati alla concorrenza o in fase di cambio operatore – attraverso la proposta di offerte mirate e molto vantaggiose.

 

Telecom si è quindi impegnata a rispettare nove clausole relative al trattamento delle informazioni in suo possesso anche da parte dei collaboratori commerciali e, in parte, alla tutela dei consumatori.

In particolare, per evitare abusi da parte dei partner commerciali, la società affiderà a una società di revisione indipendente la verifica della corretta esecuzione delle procedure per la formazione e la distribuzione delle liste degli utenti da contattare e rafforzerà l’obbligo per i collaboratori commerciali, di utilizzare solo liste legittimamente acquisite, e in nessun caso liste proprie, attraverso la previsione di specifiche sanzioni contrattuali nei casi di violazione.

 

Per garantire una migliore comunicazione con i clienti, la società si è quindi impegnata ad attivare un apposito canale diretto – un indirizzo email o un numero fax – al quale i clienti potranno segnalare la ricezione di chiamate indesiderate, moleste o aggressive da parte degli agenti.

 

Telecom si è quindi impegnata a garantire che le promozioni commerciali siano disponibili per tutti i consumatori, senza discriminazioni tra clienti di Telecom e quelli di altri operatori e che, per qualsiasi offerta, eventuali condizioni migliorative scattino automaticamente per tutti i clienti che usufruiscano del servizio, senza che ne sia fatta richiesta.

 

Impegno formale anche per porre fine alla pratica più detestabile, ossia l’attivazione degli stessi servizi che un cliente ha sottoscritto con un altro concorrente, a meno che – ovviamente – non sia il cliente stesso a richiederne l’attivazione.

 

E infine, last but not least, niente più incentivi speciali per gli agenti commerciali che riescono a sottrarre clienti ai concorrenti o per quelli che riescono a far attivare un “nuovo impianto” e divieto assoluto “di denigrazione degli altri operatori”, così come prescrive anche il codice etico di Telecom Italia.

 

A ottobre, l’Antitrust aveva motivato l’avvio dell’istruttoria sottolineando che anche se è legittimo per l’operatore dominante tentare di recuperare la clientela attraverso promozioni di natura universale, rivolte cioè indistintamente al mercato, “la promozione di offerte selettive rivolte ai propri clienti in transizione o già passati ad altro operatore, può costituire, al contrario, una forma di abuso di posizione dominante, con l’effetto di escludere i concorrenti”.

 

Telecom Italia, tra l’altro, era già stata condannata a maggio 2006 dalla Corte d’Appello di Milano per attività illegittime di recupero clienti: il Tribunale aveva imposto l’immediata cessazione degli abusi, con una penale di 500 euro per ciascuna violazione successivamente accertata, ma la società non ha mai mollato la presa continuando le pratiche abusive più volte denunciate dai concorrenti e, aggiunge l’Agcm, idonee “a pregiudicare il commercio tra gli Stati membri della Comunità europea, in quanto interessano una parte sostanziale del mercato comune e hanno significative conseguenze sugli scambi intracomunitari”.

 

Telecom considera gli impegni presi come “idonei a far decadere i profili anticoncorrenziali oggetto dell’istruttoria” e tali da riflettere “lo sforzo di individuare misure atte a rimuovere in maniera completa e tempestiva” tali profili.

Le misure – ha sottolineato quindi la società – andranno a beneficio di concorrenti e consumatori e aggiungono un “ulteriore livello di controllo e puntuale verifica dei flussi informativi all’interno delle divisioni commerciali”, pur non rientrando negli obblighi imposti dall’attuale quadro normativo.

Obblighi, conclude Telecom, “il cui rispetto è soggetto a verifiche puntuali e periodiche – ivi incluse ispezioni da parte dell’Agcom e del Garante Privacy – condotte sui sistemi informativi delle aree Rete, Wholesale e Commerciale”.