Microsoft, Yahoo e… il gioco delle parti. Google entra in scena, tentativo di fermare Bill Gates o solo rumor per far salire l’Opa?

di Raffaella Natale |

Stati Uniti


Microsoft

Jerry Yang e Roy Bostock, rispettivamente Ceo e chairman non esecutivo di Yahoo!, hanno informato con una email i dipendenti della società dell’Opa da 44,6 miliardi di dollari avanzata da Microsoft.

E’ quanto si apprende da alcuni documenti depositati presso l’Autorità di Borsa statunitense (SEC – Security Exchange Commission).

Nella lettera il vertici di Yahoo! fanno sapere di non aver ancora preso alcuna decisione sull’offerta e che il Cda studierà a fondo il caso per operare la giusta scelta per l’azienda.

Nella mail si legge inoltre che l’offerta del gruppo di Redmond rappresenta solo “…una tra molte alternative” che il management di Yahoo! sta prendendo in esame al fine di massimizzare il valore degli azionisti e dei dipendenti nel lungo periodo.

Pare, infatti, che anche il numero uno di Google, Eric Schmidt, si sia messo in contatto con Yang, proponendogli l’ipotesi di una partnership tra le due società proprio allo scopo di scalzare l’offerta di Microsoft. Se Google riuscisse a concludere l’accordo, verrebbe salvaguardata l’indipendenza della società californiana.

Secondo il New York Times, il management di Mountain View avrebbe contattato anche altre società, tra cui la Time Warner, proprietaria di Aol.

Per alcuni, però, gli sforzi del gruppo di Yang di trovare un acquirente alternativo potrebbero anche essere solo una mossa strategica per spingere Microsoft ad aumentare la sua opa.

“Pensiamo che la nostra offerta sia generosa“, ha replicato da Microsoft il CEO Steve Ballmer, aggiungendo: “Crediamo che presto il Cda di Yahoo decida di allearsi con noi“, per rafforzarsi sul mercato internet.

Il gruppo ha criticato apertamente l’opa di Microsoft definendola ostile, tra l’altro, dicono da Mountain View, minaccerebbe la concorrenza.

Sul blog ufficiale di Google, il direttore giuridico David Drummond ha parlato di tentativo di esercitare “su internet la stessa influenza illegale e inappropriata che la società di Gates ha sul mercato dei pc”.

“Non si tratta di una semplice transazione finanziaria, ma di preservare i principi base di internet: apertura e innovazione”.

Le Autorità antitrust – ha aggiunto Drummond – devono porsi questa domanda e i consumatori hanno diritto ad avere delle risposte soddisfacenti”.

Microsoft ha sottolineato che invece è Google ad avere una posizione di monopolio sul mercato della pubblicità online, arrivando al 75% del mercato mondiale delle ricerche internet, di cui più del 65% negli Stati Uniti e l’85% in Europa. Aggiungendo che un’alleanza tra Microsoft e Yahoo! migliorerebbe la concorrenza sul mercato.

L’Opa di Microsoft su Yahoo finirà sicuramente nel mirino delle Antitrust internazionali ed è probabile che tale scrutinio possa far slittare l’eventuale acquisizione di sei mesi o più.

Il Dipartimento di Giustizia Usa, che già diverse volte ha indagato su Microsoft, ha confermato che avvierà un esame sull’operazione e anche il Congresso ha annunciato che studierà la vicenda. Non si hanno invece dichiarazioni da Bruxelles, ma è certo che l’Unione Europea – che per anni si è scontrata con Microsoft – non girerà lo sguardo di fronte ad un’operazione di questo calibro. Secondo gli esperti, l’operazione sarà oggetto di una delle più approfondite analisi di tutti i tempi: basta pensare che l’eventuale successo dell’Opa finirebbe per unire le attività del secondo e terzo leader mondiale dell’industria di Internet.

Eppure, quasi tutti credono che alla fine la nuova Microsoft-Yahoo passerà tutti gli esami. Questo perché le Authority sono in genere inclini a non ostacolare nuovi accordi in settori emergenti e mercati che cambiano rapidamente come quello di Internet.

Per la Ue, sembra infatti trovare spazio la tesi secondo cui la nascita della nuova società aumenterà la concorrenza nel settore di internet dando vita a un diverso e più forte concorrente per Google.

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