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Indici di qualità Rai: tre mesi per la realizzazione di un sistema di misurazione degli obiettivi per programmazione e offerta

Italia


Si è conclusa, con qualche ritardo sul ruolino di marcia, la prima fase dei lavori del Comitato Scientifico previsto dall’art. 3 del Contratto di Servizio Rai 2007-2009 (Giuseppe Sangiorgi, Mario Abis, Remigio Del Grosso, Gabriele Lavia, Giorgio Marbach, Piero Zucchelli).

A riguardo, riportiamo di seguito un contributo di Remigio del Grosso, Vice Presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti di AGCOM e come tale designato nel Comitato.

 

 

 

E’ stato portato a termine un difficile lavoro di analisi del vissuto aziendale (sono stati ascoltati tutti i responsabili di rete e dei TG, nonché i responsabili della Fiction, dei palinsesti, del marketing Strategico e di Rai Educational) e di ricognizione delle esperienze straniere, culminato nella realizzazione di un progetto mirato a garantire la diffusione quotidiana di un indice qualitativo dei programmi trasmessi il giorno precedente.

Un secondo termine di riferimento, oltre quello degli ascolti, è stato in qualche modo sollecitato anche dagli stessi inserzionisti pubblicitari, molti dei quali sono sempre più orientati a collocare la promozione dei loro prodotti entro programmi che non confliggano con il proprio marchio e con ciò che esso evoca di positivo nell’immaginario dei consumatori.

 

L’indice quotidiano di qualità sarà accompagnato da indici periodici elaborati e sviluppati sul complesso della programmazione. La funzione di questo secondo Report sarà quella di consentire letture più generali dei dati, analisi per tipologie di programmi e comparazioni con i diversi pubblici di riferimento.

Uno specifico focus periodico riguarderà il monitoraggio della programmazione per i minori.

Altre analisi avranno per oggetto la programmazione per i diversamente abili e come essa contribuisce alla percezione della corporate reputation dell’azienda.

Un indice specifico riguarderà infine il giudizio della popolazione Internet su ciò che la Rai diffonde attraverso i suoi portali web e sulle modalità della diffusione.

 

La Rai ha ora tre mesi di tempo per assegnare ad uno o più istituti esterni le attività operative per la realizzazione di un sistema di misurazione degli obiettivi di programmazione e della qualità dell’offerta.

 

Il nuovo sistema approntato dal Comitato Scientifico segna una decisa soluzione di continuità con il passato Rai e comporta per l’azienda un investimento diverso da quello relativo alla precedente rilevazione dell’IQS. Si tratta, tuttavia, non di un onere aggiuntivo ma di una spesa d’investimento destinata ad avere un importante ritorno e soprattutto destinata a fornire una preziosa verifica delle scelte editoriali.

 

Per la centralità che la Rai è chiamata a rafforzare nel sistema mediatico del Paese, questo vincolo al riscontro della qualità della propria programmazione assume un rilievo destinato ad avere carattere generale.

L’obiettivo è quello di estendere nel tempo agli altri soggetti televisivi nazionali, sotto l’egida dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, il sistema di monitoraggio che sarà sperimentato dalla Rai. Sia pure con parametri diversi a seconda che si tratti di servizio pubblico e di emittenti commerciali, l’esigenza della qualità va posta come elemento intrinseco e non accidentale dell’intera programmazione televisiva.

 

 

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Estratto dal Capitolo V del Rapporto – La struttura del Progetto

 

   

Gli indicatori del monitoraggio che devono generare l’indice di qualità vengono distinti nei seguenti livelli:

 

1° livello– Si riferisce ai valori primari che devono far parte di una riconoscibilità dell’offerta della Rai, anche indipendentemente dalla relazione con lo spettatore. Sono quelli che maggiormente declinano la qualità nel senso del valore pubblico che i programmi devono essere in grado di generare. Le dimensioni guida possono essere riassunte così:

 

a) valori istituzionali: ad esempio valori identitari,  pluralismo, democrazia;

b) valori di etica sociale: solidarismo, comprensione, onestà, trasparenza, equilibrio;

c) valori fondativi del contratto di valore pubblico: ad esempio rispetto, affidabilità, capacità di innovazione, capacità di lettura dei problemi e dei cambiamenti;

d) valori culturali: ad esempio comprensione di problemi sociali, arricchimento delle conoscenze del pubblico, incentivo a saperne di più, a discuterne con altri;

e) valori di servizio: ad esempio continuità d’informazione su ciò che riguarda la sicurezza e la mobilità dei cittadini;

f) valori in negativo in quanto assenza di disvalori: ad esempio non volgarità, non violenza, non falsificazione della realtà.  

 

2° livello– Si riferisce al campo della relazione: allo scambio tra qualità percepita e qualità attesa dal pubblico, al vissuto/giudizio sul programma intorno alla dimensione fondante del gradimento. Le due macrodimensioni che definiscono questo scambio hanno a che fare con:

 

a) il valore attribuito al programma in quanto tale;

b) il valore percepito in quanto soddisfazione soggettiva;

 

La scomposizione per fattori riguarda ad esempio: mi diverte; mi sorprende; mi rilassa; mi fa compagnia; mi coinvolge; mi emoziona. In negativo: non mi dà ansia; non mi infastidisce; non è volgare.

 

3° livello– Si riferisce al campo della comparazione/confronto che definisce il peso dalla qualità relativa. Il confronto riguarda:

 

a) programmi specifici, scelti per omogeneità di macrogenere;

b) programmi specifici, disomogenei nel genere ma collocati nella medesima fascia;

 

4° livello – Si riferisce alle dimensioni che “attraversano” (e si combinano con…) i tre livelli precedenti e approfondiscono le diverse specifiche applicazioni. Riguardano le categorie:

 

1) del personaggio

2) del palinsesto

3) del valore pubblico

4) dell’estetica in senso lato

 

 

Target di riferimento ed applicazioni

 

I fattori vengono declinati/selezionati su queste due variabili:

 

fasce orarie (motivazioni/attese diverse per momenti diversi della giornata e delle giornate, per esempio feriali o festivi) definite orientativamente su questi blocchi: mattino, pomeriggio, pre-serale e access, prime time e seconda/terza serata; generi e macrogeneri, definiti orientativamente su queste aggregazioni: informazione, fiction, intrattenimento.

 

Una sottoarticolazione può essere definita nei seguenti segmenti:

 

1) Informazione tg

2) Informazione di approfondimento

3) Contenitori

4) Varietà/intrattenimento

5) Comico/satirico

6) Sport

7) Fiction

8) Film

9) Scientifico-culturale

10) Reality show

 

La determinazione del pubblico come unicum “finale” oggetto dell’applicazione dell’indicatore delinea, comunque, la necessità di definire possibili specificità di target con riferimento, in particolare:

 

1) alle fasce orarie

2) al profilo specifico di alcuni generi

3) a segmenti particolarmente sensibili rispetto alla mission RAI come servizio pubblico: in particolare questo carattere riguarda i bambini/ragazzi.

 

Il non pubblico

 

Il valore di qualità di un programma è determinato anche dal rapporto con il non pubblico o il pubblico parziale.

Questo diviene rilevante sotto almeno due dimensioni:

 

a) il pubblico che, avendo selezionato il programma  non lo segue fino al termine;

b) il pubblico che non seleziona più il programma.

 

Le relazioni vanno definite in termini di motivazioni secondo almeno due dimensioni, che corrispondono rispettivamente a:

 

1) “non mi piaceva”

2) c’erano programmi migliori

 

 

 

Consulta il profilo Who is Who di Remigio del Grosso

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