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Privacy: 3 europei su 4 preoccupati per la sorte dei dati personali sul web

Europa


Secondo uno studio condotto dalla Commissione Ue, 3 europei su 4 sono preoccupati per la sorte dei loro dati personali su internet.

Un’inquietudine fomentata anche da fatti di cronaca recente relativi ai maggiori siti di social networking: secondo uno studio sponsorizzato dal Governo britannico gli iscritti ai siti di incontro e condivisione di file e interessi Facebook e Myspace sono sempre di più a rischio di furto di identità.

 

Lo studio di Eurobarometro, rivela che il 50% dei cittadini europei si fida dei servizi online offerti dai medici e dagli ospedali, dalle compagnie di assicurazioni, dalle banche e dalle autorità. Minore la sicurezza quando del trattamento dei dati personali si occupano società di ricerca e di marketing, organizzazioni non-profit, agenzie di viaggio.

 

I risultati dello studio, secondo il vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, “vanno analizzati a fondo”, per comprendere meglio quali siano le maggiori fonti di preoccupazione dei cittadini nei confronti del web.

 

La Ue ha quindi deciso di preparare un rapporto per analizzare il comportamento dei maggiori motori di ricerca e capire se la loro gestione dei dati personali degli utenti sia conforme alle leggi nazionali e comunitarie.

 

I cittadini si aspettano infatti nuove misure di protezione, ma molto spesso queste società pensano soltanto a offrire nuovi servizi, senza pensare di risolvere le numerose falle dei sistemi, che consentono agli hacker di fare il bello e il brutto tempo con i nostri dati personali.

 

“Ogni anno – ha dichiarato Frattini – i progressi tecnologici permettono di aumentare il volume di dati in circolazione. Questi dati possono migliorare la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini, ma solo se propriamente gestiti. Per questo vogliamo assicurarci che la condivisione di questi dati sia gestita in conformità con la legge e nel pieno rispetto della riservatezza”.

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